Da God of War ad Assassin’s Creed Valhalla: Mitologia interattiva | Speciale

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God of War

La mitologia, che sia greca o norrena, è un argomento che, soprattutto nell’ultima decade, è stato sempre più esplorato dagli sviluppatori di videogiochi: tra titoli indipendenti e titoli tripla A le opere raffiguranti questo tipo di iconografia, infatti, non sono mancate, anzi. Uno dei primi titoli in assoluto a trasportare un certo tipo di immaginario nei videogiochi è stato sicuramente God Of War: il celebre franchise creato dai Santa Monica Studios ha avuto l’onere e l’onore di rendere interattiva una mitologia complessa e stratificata come quella greca, e di portarla all’interno di un medium che fino a quel momento aveva come unica matrice sorgente la creatività degli sviluppatori. E’ inutile girarci intorno: se negli anni ’80 la mitologia greca l’abbiamo conosciuta, per vie traverse, tramite l’animazione, con prodotti come I Cavalieri dello Zodiaco e Pollon, Kratos ha sicuramente aiutato le generazioni successive a conoscere, seppur in maniera diversa e decisamente poco “amichevole”, gli Dei dell’Olimpo.

Recentemente però, c’è un’altra mitologia, sino ad oggi rimasta nell’ombra se non tramite piccole sortite, che è finita sotto i riflettori, ed è quella norrena. Il pantheon norreno infatti, ad oggi, è stato appannaggio quasi esclusivo del cinema grazie ai film Marvel, che con le pellicole dedicate al supererore Thor ne hanno sdoganato l’esistenza, oltre ad alcune sortite di importanza minore, o a prodotti per la TV come la serie Vikings che, tuttavia, tratta più il lato umano che quello divino, pur con diversi riferimenti e qualche sortita di poteri sovrannaturali.

Per quanto riguarda i videogiochi invece il discorso è assai diverso, dato che la prima volta che questa particolare mitologia è apparsa nel medium, negli anni recenti, è stata nel 2018. Ancora una volta il team di sviluppo californiano ha anticipato tutti quando, ormai tre anni fa, per il rilancio del loro celebre franchise ha optato proprio per la mitologia norrena, con la nuova saga di God of War che vede impegnato Kratos contro minacce provenienti dal pantheon norreno. Da parte del sottoscritto c’era un po’ di scetticismo, visto e considerato che gli unici testi letterari giunti sino a noi sono L’Edda in prosa e l’Edda Poetica e che, essendo una mitologia tramandata principalmente per via orale attraverso ballate, stornelli e piccoli manoscritti di cui pochissimi arrivati ai giorni nostri, era molto difficile da queste basi creare qualcosa di interessante che potesse far breccia sui videogiocatori di oggi. Ma come spesso accade quando si ha a che fare con autori di una certa risma, i Santa Monica Studios sono riusciti a sorprendere tutti.  Uno dei pochi difetti del God Of War uscito nel 2018, infatti, era la scarsa varietà di nemici; difetto quest’ultimo non totalmente ascrivibile al team di sviluppo viste le poche fonti ufficiali presenti oggi sulla mitologia norrena. Un anno prima del “nuovo” God Of War con protagonisti Kratos e Atreus, un altro titolo ambientato in questa affascinante e ancora molto misteriosa mitologia è stato Hellblade: Senua’s Sacrifice. Senza soffermarci troppo sul titolo, che usava questo setting per raccontare in realtà una storia ben più matura di quanto ci si potesse inizialmente aspettare da una produzione indipendente, la vera svolta per questo immaginario è arrivata grazie a Ubisoft, che con il suo ultimo Assassin’s Creed ha fatto finalmente arrivare alla massa le storie, i miti e le leggende dei feroci e sanguinari vichinghi.

Assassin’s Creed: Valhalla infatti è proprio questo un viaggio interattivo nella loro storia e nella loro cultura, una vera e propria epopea nordica interattiva raccontata con un piglio decisamente molto più autoriale del solito, rispetto agli standard del colosso transalpino. La storia di Eivor, doppiato dal celebre Fabrizio Viola, già doppiatore di V in Cyberpunk 2077, è molto complessa, matura e stratificata. Un racconto epico, ricco di sfumature e chiaroscuri: nel racconto di AC Valhalla non c’è solo un fortissimo contesto socio politico, ma c’è spazio anche per valori come l’onore, la fratellanza, il sacrificio, il rispetto e ultimo, ma non per questo meno importante, in Valhalla viene trattato anche il rapporto degli  uomini con quello di un passaggio forte e tosto come la morte. Come da tradizione per i giochi di ruolo (genere da cui ormai da diversi capitoli anche la saga degli Assassini prende a piene a mani, elemento che ha portato non poche critiche ma che ha indiscutibilmente rivitalizzato un franchise che stava letteralmente stagnando) la storia di Valhalla parte lenta, prendendosi tutto il tempo necessario a trascinare i giocatori in un contesto, quello norreno, ancora poco battuto nei videogiochi. Ma una volta decollata, vi si incollerà addosso strisciandovi sotto pelle, come un serpente fa quando si muove nell’erba alta, portando il nostro eroe (o la nostra eroina) ad affrontare anche e soprattutto creature prese direttamente dalla mitologia norrena, viaggiare ad Asgard e non solo.

Le battaglie più dure sono quelle contro se stessi, dice Eivor (il protagonista di AC Valhalla) ad un certo punto del racconto. Potrà sembrarvi una frase scontata o banale per certi versi, ma in realtà questo è solo uno dei grandi messaggi “nascosti” nella ritorta sceneggiatura messa in piedi dagli sviluppatori.

Oltre ai tre titoli citati, che sono sicuramente i più noti e, in alcuni casi, validi degli ultimi anni a tema mitologia (anche se potremmo citare Lord of the Fallen e Vikings: Wolves of Midgard), e forse anche a causa di questi ultimi, il panorama videoludico si è visto di colpo ricco di titoli con tematiche o ambientazione simili, basti pensare a Valheim o a Jotun, due titoli di buonissima fattura e successo commerciale.

Per i fan della mitologia nordica si tratta decisamente di un periodo storico entusiasmante in ambito videoludico, visto che, oltre al già citato Assassin’s Creed Valhalla, sono in arrivo i sequel dei due titoli già citati, con il ritorno di Kratos e Atreus in God of War: Ragnarok, dove il Fantasma di Sparta se la vedrà, tra gli altri, con Thor, e Senua’s Saga: Hellblade II, che vedrà nuovamente in azione la protagonista del primo, incredibile titolo del 2017.

Skål!

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