In questa edizione di Lucca Comics & Games c’è stato un graditissimo ritorno: esattamente come in concomitanza della prima stagione, infatti, la serie TV Netflix The Witcher è tornata in Toscana per questa nuova edizione. E’ tornata dopo due anni la showrunner Lauren Schmidt Hissrich, accompagnata questa volta dagli attori Joey Batey, interprete del beniamino dei fan Jaskier/Ranuncolo, e dalla new entry Kim Bodnia, esordiente nella serie nel ruolo di Vesemir, dalla costumista (anche lei alla prima stagione) Lucinda Wright e dallo scenografo Andrew Laws, che ci hanno raccontato le sfide affrontate per regalarci le nuove avventure di Geralt, Ciri, Yennefer, Jaskier e Vesemir, in una conferenza stampa aperta al pubblico e, esattamente come due anni fa, in una round table un po’ più intima a cui abbiamo avuto il piacere di presenziare.
Quello che è emerso è stata la precisa volontà, da parte di tutta la produzione, di ampliare, accrescere ed esplorare il vasto mondo del Continente, forti dello strepitoso successo ottenuto con la prima stagione, e di portare avanti lo show migliorandolo in ogni suo aspetto, pur mantenendo alcuni punti cardine che ne hanno decretato il successo. Inoltre, la conferenza stampa ha toccato, come lecito aspettarsi, l’argomento COVID, le difficoltà che la pandemia ha portato nella realizzazione di questa nuova stagione e, ultimo ma non per importanza, qualche rivelazione sui piani futuri legati al mondo di The Witcher.
Quello che possiamo sicuramente aspettarci, sia a livello di storia, che di caratterizzazione dei personaggi, ma anche dal punto di vista estetico, è un tono decisamente più cupo rispetto alla prima stagione, come confermato anche dalla costumista Lucinda Wright, che ha raccontato alcuni interessanti aneddoti legati alle mascherine protettive anti-Covid e all’ispirazione che le hanno fornito nello studio e nella realizzazione di alcuni dettagli dei costumi. Aspettatevi quindi diversi personaggi in maschera, grazie alla geniale intuizione della new entry dei costumisti.
“Quando siamo tornati dopo l’interruzione per ricominciare a girare, Henry è arrivato per la prima prova. I suoi costumi erano praticamente finiti prima che ci fermassimo, ma quando è entrato e l’ho guardato era completamente diverso, quindi abbiamo dovuto rifare tutto. E poi una volta che gli abbiamo messo addosso tutto l’armamentario non riuscivo più a vederlo! Ci sono state molte difficoltà, ma d’altra parte quando sono arrivate le sceneggiature di Lauren erano più cupe e realistiche e credo che questo abbia dato un nuovo mordente alla seconda stagione ed è stato interessante sperimentare con le armi, le armature e le maschere. Per una designer come me è stato molto creativo perché potevi veramente immergerti in un luogo oscuro e spingerti all’estremo facendo tutto quello che avevi sempre desiderato. Quindi, per quanto in modo bizzarro, questa pausa è stata un bene.”
Un mondo più cupo, dicevamo, ma anche più dettagliato, come ci spiega Andrew Laws:
“Se la scorsa stagione abbiamo mostrato una libreria, questa volta andremo in profondità per vedere che i libri non sono disposti proprio in ordine, che ci sono delle crepe nel legno. In questa stagione siamo stati aiutati dal fatto che stavamo lavorando su qualcosa che già c’era, potendo quindi dedicarci a degli approfondimenti su un mondo che già esisteva. Ci ha permesso di costruire tanto e di dedicarci a diversi approfondimenti, sviluppando più livelli, maggiore densità e scala. Le limitazioni del COVID sono state problematiche, ma per dare vita a un mondo non serve la vastità di paesaggi, lo si può fare anche nel piccolo, donando loro una nuova densità, focalizzandoci su diversi dettagli, mostrandolo qualcosa di nuovo e più immersivo al pubblico”.
Ovviamente, la figura centrale di tutta la produzione è sempre la showrunner Lauren Schmidt Hissrich, principale mente dietro a tutto il progetto, che ci ha raccontato come il film animato prequel, The Witcher: Nightmare of the Wolf, che ci racconta le origini di Vesemir, sia stato ideato durante la creazione della prima stagione, e di come voglia proseguire nella narrazione degli eventi, che sarà più lineare, senza i flashback della prima stagione (anche se dovremo aspettarci qualche altro trucchetto narrativo), e che adatterà il secondo libro della saga, portando su schermo le short stories caratteristiche dei primi due libri delle avventure di Geralt:
“Vogliamo continuare in una maniera molto lineare, adattando un libro a stagione, questa è una stagione basata sul secondo libro, a cui abbiamo cercato di essere più fedeli possibili, con le ovvie modifiche necessarie ad adattare la storia per il prodotto live action. Ad esempio, Yennefer è sparita dopo la battaglia del primo libro ed è assente per tre quarti del libro, esattamente come accadrà nella stagione. Esattamente come per la prima stagione, vogliamo portare su schermo tutto quello che riteniamo essere utile dal libro, aggiungendo ovviamente dettagli che ci aiutino ad approfondire i personaggi. Ci sono alcune short stories a cui vogliamo tornare. Ad esempio quella che apre la seconda stagione non siamo riusciti ad inserirla nella scorsa. Per fare quanto prefissato, ci saranno ovviamente alcune modifiche, alcune delle quali riguardano Geralt, ma sono convinta che i fan apprezzeranno e che le short stories torneranno ogni volta che potremo ed in ogni modo in cui riusciremo ad inserirle.”
La showrunner ha poi, come tutti, parlato delle difficoltà legate al Covid: “La differenza maggiore è dovuta a quello che è successo nel mondo. Il covid è arrivato quando avevamo iniziato le riprese da 3 settimane e siamo stati costretti a fermarci e tornare a casa. Volevamo mantenere tutti in sicurezza ma al tempo stesso continuare a fare della bella televisione perché tutti noi, nel tempo in cui siamo dovuti stare in casa, abbiamo cercato un prodotto di evasione in cui immergerci e soprattutto una serie fantasy può dare alla gente qualcosa di diverso e più bello, in grado di distrarla dai problemi della vita reale. Abbiamo ricominciato a girare ad agosto e la cosa interessante è che abbiamo dovuto farlo in condizioni più ristrette, senza poter viaggiare nel mondo come avevamo fatto nella prima stagione e quindi abbiamo dovuto trovare nuovi modi per rappresentare il Continente, che è un posto enorme, potendo girare solo nel Regno Unito. Abbiamo passato più tempo nel luogo di origine di Geralt, Kaer Morhen, e nel tempio, con l’arrivo di Kim Bodnia. Direi che la stagione 2 è più grande e migliore della precedente e sono orgogliosa di quello che la nostra squadra è riuscita a fare durante il periodo più difficile della nostra vita.”
Inoltre, Lauren Schmidt Hissrich ha risposto alla domanda che un po’ tutti i presenti si sono posti, ovvero “Cosa è cambiato grazie al successo della prima stagione? Avete un budget maggiore? Più tempo per la produzione?”
“Il successo della prima stagione ci ha sicuramente dato la libertà e l’opportunità di ampliare la nostra narrazione: in un film animato abbiamo raccontato le origini di Vesemir, nel nuovo di cui non vi dovrei parlare (ride) non vi dirò cosa affronteremo, nella serie spin-off Blood Origin affrontiamo vicende che nei libri sono solo accennate, con più spazio per ampliarle. Vogliamo raccontare alcune vicende da diversi punti di vista (come fatto anche nella prima stagione) ed ampliare sempre di più il mondo di The Witcher. Ecco cosa ci ha dato il successo. Di sicuro, non un maggior quantitativo di tempo (ride)”
Il sopracitato Kim Bodnia (attore danese dalla lunga carriera, interprete della serie originale The Bridge e di diversi film di Nicolas Winding Refn) è stato molto chiaro nel presentare il suo Vesemir:
“Unirmi alla famiglia di The Witcher è stato fantastico, è una grande famiglia che comprende i fan di tutto il mondo, ma i membri della famiglia sul set sono stati incredibili, l’amore e la passione che hanno per questo progetto è incredibile. La creazione di Vesemir è stata così concreta e strutturata fin dall’inizio che per me è stato facile riuscire a dargli vita sul set. Vesemir è uno degli strighi più vecchi ancora in vita e si è assunto la responsabilità di formare gli ultimi rimasti del suo gruppo dopo quello che è accaduto a Kaer Morhen, quando solo alcuni dei suoi figli, come lui li chiama, sono rimasti. E arrivare in una grande famiglia per fare il padre è un bel viaggio per me come persona, un modo di utilizzare i sentimenti – che come mi ha detto Lauren sarebbero stati una parte molto importante questa stagione – nel mio lavoro su Vesemir, un personaggio che conoscevo anche per il videogioco di cui è appassionato mio figlio. E’ stata un’esperienza meravigliosa, rafforzata oggi dal trovarmi qua con voi, con i miei amici e colleghi e con tutti i fan.”
E’ stata poi la volta di Joey Batey, a cui avremmo voluto chiedere di intonare Toss a Coin to your Witcher ma che, come capirete, abbiamo fatto bene a non chiedere, che ci ha parlato del successo del personaggio di Jaskier/Ranuncolo e dei piani per la seconda stagione:
“Jaskier era famoso già prima che io lo interpretassi, era sicuramente uno dei personaggi più amato dai fan e questo ha reso semplice far sì che il pubblico dello show lo amasse. Non ho prestato molta attenzione al suo successo, perché il mio compito è di leggere la sceneggiatura e dare vita al mio personaggio, ma in generale posso dirti che il pubblico ha reagito positivamente a tutto lo show, non solo a Jaskier. Toss a coin to your Witcher, invece, è stato decisamente inaspettato (risate generali). La gente me l’ha cantata nei pub, perfino in quello che frequento io, quindi non me l’aspettavo, non succede spesso che una canzone senza musica tratta da uno show diventi tanto popolare e anche se non la voglio sentire mai più è stato molto gratificante.
Per quanto riguarda la seconda stagione, una delle cose di cui abbiamo parlato io e Lauren tra una stagione e l’altra e nella pausa della seconda è stata la possibilità di esplorare il personaggio e pensare a come Ranuncolo sarebbe potuto cambiare, visti i cambiamenti del Continente che diventa più cupo, con la carestia, la fame, la guerra. Sarà ancora un opportunista godereccio oppure no? Lo vedremo. Di sicuro sarà più rock ‘n roll, grazie al lavoro della nostra costumista Lucinda. Insomma vedremo il personaggio, per così dire, alle prese col suo secondo difficile album.”