Sono vent’anni che Will Smith prova a vincere l’Oscar, interpretando personaggi realmente esistiti o ancora vivi, sfiorando il premio mai arrivato. Ci ha provato con Alì, nel 2001, diretto da Michael Mann, in cui interpretava lo storico campione di pugilato Muhammad Alì; nel 2005, con La ricerca della felicità di Gabriele Muccino e nel 2015 con Zona D’ombra nel ruolo di Bennet Omalu. Con più di 30 anni di carriera alle spalle è tornato a richiamare questa sua volontà di vincere questo importante riconoscimento con un film in cui interpreta nuovamente un personaggio realmente esistito: Richard Williams, padre e allenatore delle tenniste Venus e Serena Williams in Una Famiglia Vincente – King Richard.

Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard (Will Smith) ha un piano che porterà Venus e Serena Williams dalle strade di Compton in California agli scenari internazionali, come icone leggendarie. Il film, mostra il potere della famiglia, della perseveranza e dell’incrollabile convinzione come mezzi per raggiungere l’impossibile e avere un impatto sul mondo.

Una Famiglia Vincente King Richard

Il film è diretto da Reinaldo Marcus Green che ha all’attivo solo due film da regista realizzati nel 2018 e nel 2020 mai usciti in Italia: Monsters and Men e Joe Bell. La sua regia è ben congegnata nonostante l’impostazione da classico biopic. Interessante la scelta di raccontare una storia proveniente dal mondo del Tennis, luogo poco esplorato nel cinema con sono solo pochi esempi a suo supporto. Green nelle 2 ore e 30 di durata, riesce ad intrattenere lo spettatore superando brillantemente questa prova.

Richard Williams è un personaggio sicuramente affascinante, ha una storia peculiare risultando l’anima trainante di tutta la narrazione. Smith prova in tutti modi a renderlo eccessivo, carismatico e sempre sopra le righe, riuscendoci per gran parte del tempo e dando sicuramente l’interpretazione più matura e importante della sua carriera. Le due sorelle Venus e Serena sono invece la parte più interessante del film pur non essendo ampiamente approfondite come dovrebbero. Nonostante l’ottimo screentime i loro caratteri non possiedono grande impatto scenico, venendo il più delle volte messe in secondo piano per dare maggiore visibilità a Will Smith. Aunjanue Ellis interpreta invece Brandi Williams, la moglie di Richard, per il quale ruolo è stata candidata ai Golden Globes, ai Critics Choice e a molti altri premi (presumibilmente verrà candidata anche agli Oscar), nonostante la sua interpretazione non abbia grandi picchi. In un ruolo di contorno troviamo invece il sempre ottimo Jon Bernthal. 

Una Famiglia VincenteUna Famiglia Vincente è in generale una buona pellicola, realizzata in modo che possa piacere al grande pubblico, giocando fortemente sul lato emotivo. Uno dei suoi più evidenti difetti è quello di non avere una narrazione particolarmente attraente. Seppur ben realizzata e con un ritmo invidiabile, la pellicola non scava realmente a fondo, rimanendo solo in superficie per la gran parte degli argomenti trattati, quali, tra gli altri, il bullismo, la redenzione e la violenza. Da lodare il comparto tecnico. Ottima la fotografia, il montaggio e la canzone di BeyoncéBe Alive“che fa da colonna sonora.

In conclusione, possiamo affermare che Una Famiglia Vincente – King Richard è una buona pellicola retta quasi interamente da Will Smith che probabilmente riuscirà a guadagnare con la sua performance l’ambito Oscar. Risulta però fin troppo semplice sotto vari aspetti, riuscendo comunque ad analizzare il mondo del tennis ed unendo tutto ciò ad una sana dose di intrattenimento e riflessione.


Una Famiglia Vincente – King Richard arriva nei cinema italiani a partire dal 13 gennaio. Ecco il trailer italiano del film:

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