Action Comics #1000 – L’esule delle stelle che provò a salvare il mondo

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Action Comics

In questi giorni è arrivato finalmente in Italia Action Comics #1000, albo celebrativo degli 80 anni di Superman, ed ecco il modo in cui vogliamo rendergli onore.

Alcuni leggono “Guerra e Pace” e pensano che sia solamente un libro di avventura…altri leggono gli ingredienti su una cartina di chewing gum e scoprono i segreti dell’universo.

Io leggo fumetti, in essi vedo entrambe le cose (e molte altre, in verità), di certo vi avranno già propinato una quantità abnorme di articoli su argomenti tipo “La grande importanza dei fumetti nella cultura di massa” o “L’importanza dell’essere fieri di essere un Nerd,” eccetera, eccetera…
Non dico che ci sia qualcosa di sbagliato o brutto, io stesso ho scritto parecchia roba del genere e ne vado abbastanza fiero, il mio intento era solo quello di avvertirvi che, nonostante questo articolo nasca dal desiderio di celebrare gli 80 anni di pubblicazione di Superman (perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzo…), esso non sarà in alcun modo una sviolinata smielata ricca di sentimento. Ecco arrivare al fulcro del discorso, ammettetelo, anche voi la pensate come me che: odio Superman.

COSA?! Ma non era stato Superman a farti credere nei super-eroi?” Ma certo, ed è ancora così, anzi, sono certo che internet è pieno zeppo di storie simili o migliori che mettono in risalto tutto ciò che Superman rappresenta di buono e… ed eccoci al problema, cosa rappresenta Superman per noi?

Clark Kent o Kal-El, arrivato sulla Terra sa solo di essere diverso, alieno, ma non conosce il suo pianeta d’origine, non sa usare i suoi poteri e non sa dare una spiegazione alla sua esistenza. Ma ad aiutarlo c’è il dinamico duo di eroi su cui ogni bambino può (o dovrebbe) fare affidamento: i suoi genitori.
Sotto l’ala di Jonathan e Martha e, successivamente, di Jor-El e Lara, Clark impara a conoscere se stesso e a controllare i suoi poteri, decidendo di usarli per il bene, per difendere “Verità, giustizia, …

Insomma, un essere dai poteri (quasi) illimitati decide di usare le sue capacità per proteggere l’umanità, una specie che ogni giorno trova un modo più fantasioso per auto-distruggersi. Raggi laser dagli occhi? Ok, a quelli posso crederci, ma a tutta questa bontà d’animo nossignore!

Secondo Grant Morrison, a guidare Clark/Kal è la sua capacità di “veder oltre”: riuscendo a vedere le più minuscole parti che compongono la materia, egli sa che tutto il conoscibile è accomunato dall’essere composto, alla base, dalle stesse particelle. Per cui: a fare la differenza sono le scelte del singolo, non le sue origini.

Wow.

Già, wow, ma allora perché odiare Superman? Non è ovvio? Perché non ci ha insegnato nulla.

Action Comics #1 finiva sugli scaffali ben 80 anni fa

Da allora Superman non ha mai smesso di lottare, non solo contro i suoi nemici sovra-umani, per dare speranza all’interna umanità.

I sogni ci salvano. I sogni ci elevano e ci trasformano. E sulla mia anima, giuro, che finché il mio sogno di un mondo dove dignità, onore e giustizia diventino la realtà che noi condividiamo, non smetterò mai di combattere. Mai.

Superman in Action Comics #775 (2001) “What’s So Funny about Truth, Justice & the American Way?

Superman è irrealistico, Superman è banale, Superman è troppo forte, troppo giusto, troppo tutto…E’ vero, è tutto vero, ma ciò è dovuto ad un singolo e semplice motivo: lui è Superman e noi no.
Noi siamo umani, figli e prigionieri della nostra natura, se avessimo tra le mani il potere di Dio esso ci corromperebbe. Superman esiste per insegnarci che possiamo essere meglio di così, potremmo essere più veloci di un proiettile! Più potenti di una locomotiva! Capaci di scavalcare i grattacieli con un balzo! Ma, prima di tutto, dovremmo cogliere la critica che lo stesso Superman rivolge alla razza umana: ovvero Clark Kent.

Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana (cit.). Kent è debole, senza fiducia in se stesso o nelle sue capacità, vigliacco. Kent è, di fatto, tutto ciò che noi siamo se messi a confronto con ciò che potremmo essere.
Dopo 1000 numeri di Action Comics, l’umanità sta ancora leggendo Superman, alcuni lo leggono allo stesso modo in cui “Alcuni leggono Guerra e Pace…” Altri invece vi hanno già trovato “…i segreti dell’universo” e stanno facendo di tutto per riuscire a imbrigliarne il significato intrinseco.

Il buon Grant Morrison diceva che “Le storie possono spezzare i cuori e fomentare le rivoluzioni. […] E l’idea di Superman è reale tanto quanto l’idea di Dio.” Forse, tra altri mille numeri, quell’idea si sarà radicata a fondo nell’animo umano, tanto da sbalzare via tutto ciò che ci allontana dal migliorare, a quel punto, non parleremo più di Superman, non lo criticheremo ne lo esalteremo, non ci chiederemo “cos’è successo all’uomo del domani?” Perché Superman non verrà pubblicato, ma Superman non sarà storia, no, sarà realtà. Quel giorno, potremo alzare lo sguardo al cielo ed esser fieri di gridare in coro con il resto del mondo:

Noi siamo Superman!