Billions Stagione 4 – Un’alleanza destinata a (non) durare | Recensione

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Billions Stagione 4

Si conclude oggi su Sky Atlantic la quarta stagione di Billions, serie sul mondo della finanza con protagonisti Damian Lewis e Paul Giamatti.

Alla fine della terza stagione, Bobby (Damian Lewis) era stato tradito dalla sua pupilla Taylor Mason (Asia Kate Dillon) e al contempo Chuck (Paul Giamatti) era stato tradito anche lui dal suo pupillo Bryan Connerty (Toby Leonard Moore) e da Kate Sacher (Condola Rashād) per ordine di Jock Jeffcoat (Clancy Brown). I due uomini feriti da qualcuno vicino a loro hanno così trovato una “amicizia” nella sfortuna e hanno deciso di fare tutto quello che è in loro potere per fermare i loro ex alleati e riprendersi la propria posizione. Con l’inizio della nuova stagione Bobby troverà una nuova costante nella sua vita, Rebecca Cantu (Nina Arianda) e Chuck sarà sempre più coinvolto negli affari del padre con il suo lavoro da power broker che lo porterà nuovamente nelle sfere dell’élite di New York, pronto a fare favori e programmare la propria vendetta insieme all’aiuto dell’alleato Axe.

Saranno riusciti gli showrunner a fare meglio della scorsa stagione, che in fatto di colpi di scena e costruzione era riuscita davvero a sorprendere lo spettatore con colpi di scena degni di nota? Eccezionalmente, cosa che non riesce a molti show, possiamo dire di si. Quest’anno Billions si presenta in una veste da un certo punto di vista rinnovato, con i due rivali ora “amici” di intrighi, con degli obbiettivi ben fissi in mente, distruggere Jeffcoat e Taylor. Il rapporto tra Rhoades ed Axelroad è sempre stato al centro della serie, come una rivalità titanica di quelle che nelle epiche storie vedeva dei giganti scontrarsi e coinvolgere sempre quasi tutto quello che era in mezzo a loro, e questo vale anche per i due uomini che nella loro schermaglia hanno coinvolto amici, parenti, mogli e interessi economici. Sarà proprio il ribaltare la situazione mostrandoli insieme a dare alla stagione quella spinta in più; tant’è che stavolta vediamo cosa effettivamente sono capaci di fare questi due giganti se uniscono le forze ed è incredibilmente divertente vedere tutti quei sotterfugi delle prime stagioni essere presi in mano dai due rivoltati per piegarli alla loro nuova visione, la vendetta.

In tutto questo diventa strumentale anche Wendy Rhoades (Maggie Siff) che, prima come motivo che inaspriva i rapporti tra i due uomini di potere, qui fa da ponte e anche da prezioso terzo cospiratore in più occasioni. Ovviamente i personaggi secondari come Connerty e la Sacher non resteranno a guardare mentre il loro ex capo, dopo la caduta scalerà nuovamente le gerarchie del potere e li porterà in condizioni di quasi totale asservimento ai voleri di Jock Jeffcoat. La risposta dei due ex colleghi di Rhoades sarà al limite della legalità in più occasioni ed in più punti ci si aspetterebbe che essa possa raggiungere loschi quartieri pur di riuscire a riprendere la loro vita ormai catturata dallo scontro tra Chuck e Jeffcoat, similarmente a come quando nelle precedenti stagioni vi era lo scontro tra Axe e Chuck. Certamente il nuovo ruolo di Chuck farà in modo di avere molto più Clancy Brown nelle puntate, che mostra nuovamente tutta la sua bravura come caratterista di personaggi imponenti e irremovibili sulle proprie convinzioni e con un potere quasi tentacolare che si espande su tutta Washington. Al contempo forse la battaglia tra Axe e Taylor sembra quasi una schermaglia con tutto quello che dalla parte di Chuck sta avvenendo ma catturando nel fuoco incrociato persone come Grigor Andolov (John Malkovich) e i suoi associati certamente non possiamo tenere ben attenzione questa battaglia a scontro di informazioni segrete e “sabotaggi” aiutati dal mercato e da insospettabili agenti. Quello che in questo lato però è inaspettato è l’arrivo di una coscienza per Axe, rappresentato da Rebecca Cantu, personaggio che riesce a dare al personaggio di Bobby una nuova linfa vitale al punto che forse quasi ci fa sperare che stia cambiando in meglio, nonostante in fondo sappiamo proprio che non è impossibile, ma che prima l’inferno si ghiaccerà e poi Bobby potrà diventare una persona nuova, ma solo in quel caso.

Gli showrunner non si limitano solo a continuare la loro storia, ma considerando la situazione socio politica Americana inseriscono anche alcuni riferimenti ai loschi affari nella politica di Washington, aggiungendo digressioni all’interno della stagione, come l’accettazione del diverso e anche la verità e la persecuzione dei colpevoli all’interno del sistema giudiziario Statunitense che è stato negli anni oggetto di critiche, proprio in virtù dei giochi di potere e politica dietro ai casi perseguiti più che la ricerca dell’effettiva verità. Dal punto di vista registico, la serie non si discosta da quello che è stata nelle stagioni precedenti una clinica rappresentazione dello scambio di potere e soldi nell’ambiente dei broker e della giustizia Americana, cercando il più possibile di non giudicare la situazione e fare da occhio lontano dagli avvenimenti, ma che grazie alle musiche riesce a far trasparire la gravitas dell’intera situazione.

Billions si dimostra anche quest’anno una serie solida, che non ha nulla da invidiare ad altri prodotti ben più blasonati, che riesce con dei semplici scambi di battute a rendere credibili voli pirotecnici fatti dai protagonisti per i loro piani, si sente in alcuni punti la forzatura nel voler creare un rapporto solido tra Axe e Chuck, ma questo è solo un valore aggiunto alla serie che dimostra come effettivamente siano persone e non possano davvero cambiare nell’arco di una cena, perché sempre saranno Chuck Rhoades e Bobby Axelroad, i due elefanti in qualsiasi stanza si troveranno.