L‘E3 2019 si è svolto in un periodo particolarmente intrigante per il mondo videoludico: da un lato, ci troviamo alla fine della generazione corrente di console, con Microsoft e Sony, dominatrici del mercato, pronte al lancio della prossima piattaforma; dall’altro, il fermento intorno ai progetti di gaming in streaming, con Google Stadia che sembra perdere colpi dopo una presentazione con più ombre che luci, e tutte le altre (o quasi) realtà del settore interessate allo sviluppo di questo nuovo modo di concepire il gaming. In mezzo, una realtà consolidata ma fine a se stessa come Nintendo, da sempre considerabile la Svizzera del gaming, nonostante l’apertura dei tempi recenti verso Microsoft e verso un modo di concepire il gioco ibrido, non più solamente “alla Nintendo”, ma con contaminazioni evidenti da parte del resto del mercato.
La manifestazione ha visto un grande assente Sony, ed una nuova realtà pronta ad affacciarsi, Netflix, in mezzo ai soliti colossi ormai onnipresenti: Microsoft, EA, Ubisoft, Bethesda, Square Enix e la già citata Nintendo.
Ma cosa ci ha lasciato questo E3? Molti trailer, poco gameplay, molti annunci interessanti, alcuni giochi attesissimi ed altri che hanno latitato. Andiamo ora ad analizzare e valutare le conferenze dei principali attori presenti alla manifestazione, dividendole tra top e flop:
TOP
MICROSOFT:
Senza Sony, quest’anno Microsoft ha monopolizzato buona parte dell’attenzione del pubblico. Una conferenza con un ritmo serrato, scandito da una sequela quasi infinita di trailer, teaser e annunci, arricchita dalla presenza di Keanu Reeves, testimonial e personaggio presente in Cyberpunk 2077, uno dei titoli più attesi, che finalmente ha una data di uscita. La star di Hollywood non è stata l’unica celebrità vista in questo E3, ma di sicuro è stata quella più apprezzata, sia per il ruolo che per l’entrata in scena e i modi sempre fantastici del protagonista di John Wick.
Oltre a Cyberpunk, altri titoli molto attesi erano, senza dubbio, Bleeding Edge di Ninja Theory, Gears 5 di The Coalition e Halo Infinite di 343 Industries: il primo ha suscitato interesse, il secondo ha confermato di essere il capitolo più innovativo della saga, ed il terzo ha generato hype pressoché infinita, pur trattandosi di un trailer che ci chiede di aspettare il 2020 e l’arrivo di Xbox Scarlett, la nuova console di casa Microsoft.
Proprio Scarlett è considerabile croce e delizia di questa conferenza: da un lato, stiamo parlando di una delle probabili dominatrici dei prossimi anni, dall’altro, abbiamo assistito ad una presentazione monca, che ha snocciolato pochi dettagli, e che ci ha mostrato una console che uscirà tra un anno e mezzo. Troppa prudenza, per paura di ripetere gli errori del lancio di Xbox One? Ai posteri l’ardua sentenza.
Altro protagonista, in positivo, dello show Microsoft è stato senza dubbio il GamePass, che si evolve in una versione Ultimate che, oltre ad allargarsi anche all’utenza PC, aumenta ulteriormente il numero di giochi in esclusiva e disponibili al Day1: di questo parleremo tuttavia in futuro, in un articolo dedicato esclusivamente al servizio.
Inoltre, una carrellata di titoli indie, un nuovo trailer story driven di Star Wars Jedi: Fallen Order, annunci e novità in arrivo nei prossimi mesi: la conferenza Microsoft ne esce come una delle più convincenti.
NINTENDO:
Ne abbiamo parlato in questo articolo: la grande N è, per noi di RedCapes, la protagonista della conferenza (anche se non è da considerarsi tale) più convincente insieme a quella Microsoft.
Il seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, il nuovo Link’s Awakening, Astral Chain, No More Heroes 3, nuovi personaggi su Super Smash Bros. Ultimate: Nintendo ha convinto in tutto e per tutto.
SQUARE ENIX:
Due titoli: Final Fantasy VII Remake e Marvel’s Avengers. Il primo, in grado di generare hype illimitata nei fan della saga, con un gameplay finalmente svelato e convincente, ed il secondo, atteso tanto quanto il remake delle avventure di Cloud, che ha invece diviso molto il pubblico. A nostro avviso, l’atteso gioco sugli Eroi più potenti della terra si è presentato in maniera anonima, con una grafica rivedibile e, senza mostrare nulla del gameplay, ci saremmo aspettati una presentazione più vistosa, in grado di catturare l’attenzione del pubblico.
In mezzo ai due titoli più attesi, diversi annunci, come l’interessante Outriders, ed alcuni remastered e porting di giochi storici. Questa tendenza alla remastered comincia decisamente ad essere inflazionata, motivo per il quale, a fronte di una grande presentazione di FFVII, ci riserviamo di togliere qualche punto alla conferenza Square, anche se nel complesso è da ritenersi più che soddisfacente.
UBISOFT:
La software house francese, negli ultimi anni, si è distinta per una qualità media di ottimo livello, ma senza mai eccellere o stravolgere il mondo del videogioco, ed anche in questa edizione dell’E3 ne abbiamo avuto la conferma: l’ottimo ed interessante Watch Dogs Legion sembra promettere quell’evoluzione di cui la serie ha sicuramente bisogno, dopo due primi capitoli che hanno sperimentato ma senza convincere fino in fondo.
Ghost Recon e Rainbow Six sono due cavalli di battaglia consolidati, mentre le due nuove IP, Roller Champions e Gods & Monsters, sono sembrate delle buone idee da verificare strada facendo.
Sorpresa decisamente gradita, la collaborazione con Netflix per la produzione di un film su The Division, con un cast di prim’ordine ed un regista che è una garanzia.
La conclusione della conferenza si è invece rivelata una delusione, in quanto non c’è stata! Un trailer di spicco o una mini presentazione di un nuovo progetto avrebbe senza dubbio chiuso in bellezza una conferenza che, proprio come la stessa Ubisoft, si è dimostrata solida ma senza picchi di innovazione.
FLOP
BETHESDA:
Dopo un 2018/2019 all’insegna delle critiche per la bruttissima gestione di Fallout 76, la mamma di The Elder Scrolls aveva molto per cui farsi perdonare.
Missione decisamente non riuscita: nonostante lo strepitoso Doom Eternal ed il promettente Wolfenstein Young Blood, Todd Howard e soci si sono persi nel presentare alcuni giochi per mobile per niente convincenti, soffermandosi poi sulle espansioni di The Elder Scrolls online (un ottimo prodotto, ma non una novità) e di TES Legends, gioco di carte interessante ma che non ha mai spiccato il volo, oltre a tentare in ogni modo di farsi perdonare per Fallout 76, che, e non sembra una buona notizia, ha ottenuto la propria modalità battle royale.
Interessanti, ma appena accennate, le due nuove IP Ghostwire Tokyo e Deathloop.
EA ELECTRONIC ARTS:
La casa produttrice di FIFA non ha avuto una vera e propria conferenza, ma ha tenuto il proprio EA Play nel primo giorno della manifestazione: sono stati mostrati alcuni titoli ormai divenuti classici, come FIFA 20, che come ogni anno ingigantirà le casse della casa madre, e che vedrà il ritorno di una modalità che a molti ha ricordato FIFA STREET, storico gioco di diversi anni fa in cui si abbandonavano gli stadi e gli arbitri per scatenarsi in strada e giocare a street football. Decisamente un ritorno gradito.
E’ poi stato mostrato il gameplay dell’attesissimo Star Wars Jedi: Fallen Order, action in salsa Jedi ambientato dopo Star Wars Episodio III: il gioco, sviluppato da Respawn Entertainment, ha ricevuto pareri discordanti, tra chi ha apprezzato un ritorno ad una tipologia di gioco vista nella saga de Il Potere della Forza e chi, proprio in questo ritorno, ha visto poca fantasia da parte del team responsabile di Apex Legends.
E proprio Apex Legends è stato l’altro titolo degno di nota di uno show decisamente piatto e poco esaltante: sono state annunciate le consuete novità, un nuovo eroe, e la nuova stagione del battle royale che, agli esordi, ha fatto tremare il colosso Fortnite.
In conclusione, una conferenza a malapena sufficiente, senza picchi d’interesse e con dei tempi morti davvero troppo dilungati.
E NETFLIX?
Il colosso dello streaming ha iniziato il suo lento ma costante ampliamento di orizzonti: dopo il film interattivo Bandersnatch e la serie TV di Bear Grylls, Netflix ha presentato due giochi su Stranger Things, uno per mobile e uno per console e PC, ed un tactical RPG ispirato alla serie Dark Crystal.
Per ora l’idea sembra quella di un’inserimento molto cauto e diversificato, basti pensare anche solo a progetti come il film su The Division, ma la strada sembra essere quella di un’espansione e di una crossmedialità man mano sempre più intensa.
In conclusione, questo E3 ci ha davvero divertito, nonostante le assenze di colossi come Sony e Activision. Il prossimo anno probabilmente saremo in pieno fermento da console next gen e sapremo che fine avrà fatto Stadia, come Netflix si sarà ampliata nel mercato e se alcuni dei giochi presentati quest’anno avranno avuto il successo che ci si aspettava.