“Non c’è nulla di più violento del: come niente fosse.” Esordisce così Paola Cortellesi alla conferenza stampa del film C’è Ancora Domani di cui è regista, sceneggiatrice e interprete. Perché “come niente fosse” è il modo in cui si comporta Delia – il personaggio da Paola interpretato – ai continui abusi da parte del violento marito Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea. Un esordio fresco, potente, calibrato nel suo lato drammatico e comico con una Cortellesi al massimo della forma. C’è Ancora Domani è il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 e questo è il nostro parere.
Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.
L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.
Passare dal davanti della macchina da presa al retro non è sempre semplice, specialmente se si decide di confrontarsi con storie potenti ed estremamente attuali. Non è altrettanto semplice realizzare un film in bianco e nero che non scada nel virtuosismo senza dare il giusto peso a ciò che si sta raccontando. Paola Cortellesi, alla sua prima prova registica (e non ultima, come da lei affermato) regala una pellicola genuina, fresca, e puntuale come non se ne vedono da anni in Italia, con uno sguardo al cinema del passato e alla società del presente. “Era meglio quando si stava peggio” ma è davvero così? Il personaggio di Delia, una madre e casalinga romana dalle attitudini fortemente contemporanee, vittima di un marito opprimente e violento vive attivamente la sua vita nonostante venga da tutti considerata incapace di reagire alle situazioni. Ma la colpa è sua o della società. Paola Cortellesi, raccontando una storia di donne universali si fa portavoce di tutte quelle violenze che hanno caratterizzato e purtroppo continuano a caratterizzare la vita di una donna.
Dalla non equa distribuzione salariale, ai rapporti interpersonali, alla vita da casalinga, alle amicizie, agli amori, Delia è uno spettro di emozioni in cui il pubblico riuscirà facilmente a riconoscersi. Cortellesi, evitando patetismi e scene inutilmente voyeuristiche, riesce con perfezione quasi chirurgica a dirigere, scrivere e interpretare una pellicola costantemente in bilico tra comico e drammatico, giocando con i luoghi comuni e gli stereotipi di genere. Accanto a lei tre generazioni di uomini terribili, a partire da Sor Ottorino (Giorgio Colangeli) viscido padre di suo marito, portatore di idee antiche anche per gli anni ’40, vittima del suo tempo e del modo di pensare del periodo. A seguire è il turno di Ivano (Mastandrea) uomo violento e stanco solo perché “poverino, ha combattuto due guerre “ ignaro del fatto che sua moglie combatte una guerra costante all’interno delle mura domestiche. Infine Giulio (Francesco Centorame) il promesso sposo di Marcella, figlia di Delia e Ivano, apparentemente un animo gentile, amorevole, ma con un lato nascosto che non tarderà ad uscire. Ma allo stesso tempo Delia può sempre contare sull’appoggio della sua migliore amica Marisa (Emanuela Fanelli) fruttivendola del mercato, o sul sostegno di un amico americano inaspettato che sapranno esserle vicini nel momento di vero bisogno.
Cortellesi opta per un bianco e nero pulito che esalta le scene e dimostra quanto questa scelta registica se ben calibrata riesca a regalare più colori e sfumature del colore stesso. Con scene che vanno dal sogno, all’immaginazione il non colore è il modo migliore per trasmettere quel sentimento non trasmettibile, quella nostalgia, ma anche quella paura che pregna la vita di Delia. E forse per la donna, il più grande atto di coraggio è la presa di posizione e di coscienza che arriva in un modo del tutto inaspettato. Paola Cortellesi lontana dai virtuosismi della sceneggiatura, scrive una storia lineare che fa della semplicità la sua potenza. Opta per una messa in scena ispirata e una colonna sonora anticlimatica che si sposa alla perfezione con le scene proposte, trasformando C’è Anche Domani in un gioiello rivelazione.
C’è Anche Domani, opera prima di Paola Cortellesi, qui in veste di attrice, regista e sceneggiatrice, è uno degli esordi italiani – e non solo – più convincenti dell’ultimo periodo. Con una messa in scena ispirata e pulita, un bianco e nero capace di regalare più sfumature di qualsiasi altro colore e delle interpretazioni precise e convincenti, diventa in un battibaleno quel manifesto femminista che tanto mancava al cinema italiano. Un film antinostalgico che critica il passato e mette in luce quanto è stato fatto ma soprattutto quanto ancora c’è da fare. C’è Ancora Domani guarda al futuro pur essendo ambientato nel passato, quel passato del famoso “si stava meglio quando si stava peggio”, ma forse non è proprio così.
C’è Ancora Domani, diretto e interpretato da Paola Cortellesi, arriva al cinema il 26 ottobre distribuito da Vision Distribution. Ecco il trailer del film: