Inutile girarci attorno, Cobra Kai ormai è una titolo sinonimo di qualità e soprattutto divertimento. Come già detto più volte, la serie è andata oltre il semplice concetto – o manovra di marketing – dell’effetto nostalgia, in favore di una nuova storia che prende sì a piene mani dai film di Karate Kid, riproponendo i personaggi iconici del franchise, ma ha una sua indipendenza e funziona alla perfezione nel suo essere una serie tv. Dopo una prima stagione che ha stupito in molti, una seconda che ha alzato la posta in palio e la terza che ha definitivamente consacrato il titolo, arriva adesso su Netflix – nuova casa di Cobra Kai dallo scorso anno – la quarta stagione che promette fuoco e fiamme, con la storia di Daniel LaRusso e Johnny Lawrence pronta ad approdare su lidi ben più ambiziosi.

Il torneo dell’All Valley si avvicina e dopo gli ultimi eventi, il Cobra Kai è arrivato a una scissione: John Kreese (Martin Kove) ha mantenuto il controllo del dojo e degli studenti come Tory (Peyton List), con Robby (Tanner Buchanan) che si unisce al gruppo in vista del torneo; Johnny Lawrence (Will Zabka), invece, ha deciso di provare a unire le forze con Daniel LaRusso (Ralph Macchio), per preparare Miguel (Xolo Maridueña), Sam (Mary Mouser) e tutti gli altri alla competizione. Con i due ex-rivali adesso alleati, Kreese capisce di aver bisogno di un aiuto e si rivolge a Terry Silver (Thomas Ian Griffith), co-fondatore del Cobra Kai e simbolo delle paure di Daniel, che ha già incontrato l’uomo. Il torneo è sempre più vicino e con la scommessa in ballo tra i dojo, chi assumerà il controllo del karate dell’All Valley?

cobra kaiSembra scontato dirlo, ma anche con questa quarta stagione di Cobra Kai è la solita piacevole conferma. Per la seconda volta quest’anno, visto che il terzo capitolo è uscito lo scorso primo gennaio, la produzione ha realizzato un prodotto divertente, in grado di intrattenere il pubblico in maniera semplice ma coinvolgente, con gli elementi che ormai caratterizzano la serie, che continua a rispettare in maniera eccelsa l’anima profonda di Karate Kid, presentando allo spettatore un mix tra il film di arti marziali e il teen drama, che punta sempre sui personaggi che ormai sono entrati nel cuore dei fan, introducendone però anche di nuovi e approfondendone altri già presenti. Su tutti, senza scendere troppo nei dettagli, l’arco narrativo che si concentra su Kenny e Anthony è veramente interessante, citazionistico e sembra quasi una rilettura di Karate Kid, a dimostrazione di come questa serie continui a portare nel proprio cuore le pellicole con il maestro Miyagi. Il ritorno di Terry Silver poi, già preannunciato nel finale della terza stagione, porta a tutta la storia quel tocco di imprevedibilità e di toni dark che avevano caratterizzato Karate Kid III e che qui tornano in maniera pressoché perfetta.

cobra kaiC’è da dire che in alcuni punti la sceneggiatura si rivela eccessivamente prevedibile e alcune situazioni vengono riproposte forse troppe volte, anche perché si tratta sostanzialmente di dinamiche già viste nello scorso blocco di episodi. Tutto il dualismo tra Sam e Tory è sicuramente interessante e il culmine è veramente bello, ma diversi momenti sono riproposti in maniera quasi identica per tutte le puntate e alla lunga la cosa potrebbe annoiare, anche perché sicuramente si poteva approfondire meglio la dinamica tra le due.

cobra kaiGrande merito di questa stagione di Cobra Kai è quello di eviscerare in maniera decisamente più soddisfacente il tema del bullismo, che nella terza era stato accennato, toccato, ma mai affrontato nel vero senso della parola. Questa volta la serie lo centra in pieno, mettendo in mostra una grande verità: si può passare da un ruolo all’altro in veramente un niente ed è importantissimo l’autocontrollo, concetto fondamentale nel karate. Sia chiaro, non viene data nessuna lezione morale sconvolgente o innovativa, ma è bello vedere un prodotto affrontare una tematica così importante e serie in modo “leggero”, senza far passare un messaggio eccessivamente pesante che magari sarebbe stato recepito quasi in maniera passiva. Lo show riesce a coinvolgere in maniera altissima il pubblico in questa dinamica e il risultato è veramente ottimo. Tutto gira, sostanzialmente, attorno al concetto di paura e di come i personaggi possono affrontare le proprie debolezze nel karate e, di conseguenza, nella vita. Questo filo conduttore poi porta fino al finale di stagione che apre i ponti verso la già annunciata quinta stagione.

Registicamente, ci si ritrova ad un lavoro decisamente in linea con le altre stagioni di Cobra Kai. Non ci sono grandi movimenti di macchina o inquadrature capolavoro, ma il tutto è confezionato in maniera precisa e accurata rispetto a quello che si deve raccontare. Già ottimi ma comunque notevolmente migliorati, soprattutto negli ultimi due episodi, i combattimenti di karate, con nuove soluzioni decisamente acrobatiche, divertenti ed emozionanti. Ciò che però fa veramente la differenza in Cobra Kai è il montaggio, che riesce a valorizzare in maniera grandiosa i momenti importanti, ponendo ogni volta il giusto accento in maniera diversa, a seconda che si tratti di una sequenza d’azione, un dialogo o anche semplici silenzi. Sotto questo punto di vista, e anche per snodi di trama, gli ultimi due episodi sono veramente due perle, nonché probabilmente i migliori di tutta quanta la serie.

Parlando del cast, ci si ritrova ad avere a che fare con i personaggi che il pubblico già conosce e che già ama, in un modo o nell’altro. Xolo Maridueña è autore di nuovo di un’ottima prova e nella quarta stagione riesce a dare una quarta sfaccettatura al suo Miguel, che più si va avanti più diventa un personaggio profondo. Will Zabka e Ralph Macchio condividono tante scene, questa volta anche in veste di alleati e va detto che è strano vedere Johnny e Daniel provare – a modo loro, certo – a collaborare, ma l’energia che i due attori riescono a trasmettere è sempre la stessa. Will Zabka poi, è protagonista di alcuni momenti veramente toccanti e si dimostra assolutamente all’altezza. Mary Mouser, Tanner Buchanan e Peyton List, rispettivamente Sam, Robby e Tory, portano a casa la parte, riuscendo anche loro a conferire un ulteriore strato di profondità ai loro personaggi, che in questa stagione sono tutt’e tre più vivi che mai. Il vero mattatore dei nuovi episodi però, come lo fu nel 1989 è Thomas Ian Griffith, che torna appunto nei panni di Terry Silver. Il suo personaggio ha una storyline che si dipana per la stagione veramente interessante, che si può sintetizzare in una sorta di doppia caduta e ascesa. L’attore è stupendo nel mostrarsi calmo e riflessivo nei momenti meno tesi e di nuovo quell’esaltato fuori di testa che non sembra essere invecchiato di un giorno. La sua presenza per Cobra Kai è veramente oro colato e i fan, che aspettavano il suo ritorno, resteranno estremamente soddisfatti, nonostante una ri-presentazione forse un po’ troppo frettolosa.

La quarta stagione di Cobra Kai, dunque, è l’ennesima piccola perla del franchise di Karate Kid. I nuovi episodi fanno del ritmo incalzante e serrato la loro caratteristica principale e il pubblico si ritroverà catapultato nei preparativi per il torneo dell’All Valley e in tutti gli eventi che ne seguiranno. La storia di questo nuovo capitolo funziona veramente tanto, anche grazie al ritorno di Terry Silver nel dojo di Kreese, con i due che insieme sono pronti a dare del filo da torcere a Johnny e Daniel. Le scene d’azione sono sempre ben realizzate (grande protagonista, in tal senso, Eli/Falco, interpretato da Jacob Bertrand) e, per certi versi, sono anche più acrobatiche rispetto al passato. Tutto questa struttura è poi supportata da un montaggio incredibile, che è il vero asso nella manica di questa serie. La storia coinvolgerà i fan fino al frenetico finale, che porterà Cobra Kai verso nuovi lidi ma che sicuramente saranno altrettanto emozionanti.


La quarta stagione di Cobra Kai sarà disponibile su Netflix a partire dal 31 dicembre. Di seguito, il trailer ufficiale della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Cobra Kai: Stagione 4
8.5
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
cobra-kai-stagione-4-affrontare-le-proprie-paure-sul-tatami-e-nella-vita-recensioneLa quarta stagione di Cobra Kai è l'ennesima piccola perla del franchise di Karate Kid. I nuovi episodi fanno del ritmo incalzante e serrato la loro caratteristica principale e il pubblico si ritroverà catapultato nei preparativi per il torneo dell'All Valley e in tutti gli eventi che ne seguiranno. La storia di questo nuovo capitolo funziona veramente tanto, anche grazie al ritorno di Terry Silver nel dojo di Kreese, con i due che insieme sono pronti a dare del filo da torcere a Johnny e Daniel. Le scene d'azione sono sempre ben realizzate (grande protagonista, in tal senso, Eli/Falco, interpretato da Jacob Bertrand) e, per certi versi, sono anche più acrobatiche rispetto al passato. Tutto questa struttura è poi supportata da un montaggio incredibile, che è il vero asso nella manica di questa serie. La storia coinvolgerà i fan fino al frenetico finale, che porterà Cobra Kai verso nuovi lidi ma che sicuramente saranno altrettanto emozionanti.

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