Nonostante CD Projekt RED stia cercando di andare incontro ai consumatori per mettere una pezza ai vari problemi che affliggono il mastodontico Cyberpunk 2077, lo software house polacca potrebbe trovarsi presto ad affrontare problemi di ben altra natura.
Secondo quanto riportato dal The New York Times, esiste seriamente la possibilità che possa essere intentata una class-action nei confronti degli sviluppatori. L’autorevole quotidiano fa infatti il punto della situazione sul tribolato lancio del titolo, definito nell’articolo “pieno di errori, popolato da personaggi in esecuzione su un’intelligenza artificiale malapena funzionante, e in gran parte incompatibile con le vecchie console di gioco destinate a sostenerlo”.
In seguito ai grossissimi problemi emersi al lancio e dopo uno sviluppo durato la bellezza di 8 anni Mikołaj Orzechowski, avvocato nonché investitore della compagnia, avrebbe proposto l’iniziativa di perseguire legalmente CD Projekt Red dopo essere stato urtato dal forte calo della azioni con un comunicato che recita:
“Il mio nome è Mikołaj Orzechowski, sono un avvocato di Varsavia e, allo stesso tempo, un investitore di CDPR. In relazione ai recenti eventi, in particolare alla sospensione della vendita del prodotto CYBERPUNK 2077, stiamo attualmente analizzando, insieme al team dello studio legale, i motivi per avviare una class-action insieme alla notifica della possibilità di commettere un reato ai sensi dell’art. 286 del Codice Penale. – Falsa dichiarazione per ottenere benefici finanziari”.
Alla software house polacca viene imputato quindi di aver consapevolmente mentito, tanto agli investitori quanto al pubblico, sul reale stato delle versioni per console del titolo, dove si manifestano la maggior parte dei problemi.
Allo stesso tempo, lo studio legale newyorchese Wolf Haldenstein Adler Freeman & Herz LLP ha annunciato in un comunicato stampa che starebbe a sua volta “valutando una potenziale azione legale collettiva contro CD Projekt SA” legata alla comunicazione di informazioni ingannevoli agli azionisti ed agli investitori, chiedendo a coloro che abbiano subito delle perdite di mettersi in contatto. Per coloro che eventualmente non avessero confidenza col linguaggio giuridico, una class-action è un’azione legale collettiva condotta da membri di una data categoria, che chiedono che la soluzione di una questione comune avvenga con effetti sopra le parti per tutti i componenti, presenti e futuri, della categoria in questione.
Non è scontato che tali iniziative portino effettivamente a delle vere e proprie azioni legali contro CD Projekt RED. Certamente sarebbe un ulteriore grosso problema da affrontare dopo le difficoltà riscontrate dai giocatori epilettici, questione alla quale abbiamo dedicato un corposo approfondimento, e la questione dei rimborsi proposti dalla compagnia.
Cyberpunk 2077 è attualmente disponibile su PC, Xbox One, PS5 e PS4 e Google Stadia, ma sulle console Sony non è più possibile acquistarlo in versione digitale dopo che è stato rimosso dal PlayStation Store.
Fonte: pcgamer