Debutta oggi nelle sale cinematografiche italiane Decision to Leave, nuovo thriller romantico diretto dal regista sudcoreano Park Chan-wook distribuito nel nostro paese da Lucky Red e presentato in anteprima all’ultima edizione del Festival di Cannes.

Park Chan-wook è conosciuto dal grande pubblico per quello che è considerato il suo capolavoro, ovvero Oldboy, film iconico grazie a scene come quella del polipo mangiato vivo e al piano sequenza della lotta nel corridoio ripreso in carrellata orizzontale. È senza dubbio uno dei registi più famosi della Corea del Sud, noto a livello nazionale e internazionale per la sua trilogia della vendetta del 2002-2005 — Mr Vendetta (Sympathy for Mr. Vengeance), Oldboy e Lady Vendetta (Lady Vengeance) — film che hanno contribuito a portare il cinema sudcoreano sulla scena mondiale. Quentin Tarantino lo considera uno dei suoi registi preferiti, e Spike Lee ammirava così tanto Oldboy che lo ha rifatto nel 2013, senza però minimamente eguagliare l’originale.

Decision to LeaveI film di Park Chan-wook sono esperienze visive. Grande formalista che sonda le profondità dell’animo umano, il regista si è imposto negli anni come rappresentante di un cinema senza compromessi e dall’estetica ultra raffinata. Autore di favole crudeli, il suo stile barocco resta riconoscibile tra mille, non esitando mai a estetizzare la violenza per meglio denunciarla. Più volte premiato a Cannes, nel 2004 con il Grand Pix della Giuria per Oldboy e nel 2009 il Premio della giuria per Thirst, il cineasta anche quest’anno ha fatto centro con la pellicola Decision to Leave per la quale gli è stato assegnato il premio per la Miglior Regia.

Il film è infatti tecnicamente eccellente, con una fotografia e un’estetica di altissimo livello. Park Chan-wook ci ha abituato a sgargianti lezioni di regia sia con sfoghi lirici di violenza, come nella trilogia della vendetta, che di erotismo, con Mademoiselle. Decision to Leave quindi stupisce per il suo apparente classicismo, come un inaspettato ritorno alla calma, una pacificazione, dominata da una sorprendente lentezza.

Tutto inizia come un thriller hitchcockiano: viene ritrovato un cadavere, è un uomo caduto da una montagna durante un’escursione. È stato un incidente? Un suicidio? O qualcos’altro? Hae-joon (Park Hae-il) è un brillante investigatore insonne, noto per i suoi appostamenti notturni, dotato di un’integrità incrollabile e totalmente dedito ai casi che cerca di risolvere. Chiamato a determinare le cause della morte, non tarda a incontrare la vedova del defunto, Seo-rae (Tang Wei), una bellissima donna cinese. Per nulla addolorata dalla perdita, la giovane donna diventa rapidamente la sospettata numero uno del caso, anche se tutto fa pensare a un suicidio/incidente. Ben presto in preda a una vera e propria ossessione per questa bellissima sconosciuta, Hae-joon passa i suoi giorni e le sue notti a sorvegliarla, finendo poi per frequentarla. Abbiamo quindi tutti i topos del thriller e il racconto procede fornendo molte rivelazioni, ma ben presto si dispiega un nuovo arco narrativo.

È impossibile parlare della seconda metà del film senza incorrere in spoiler, quindi non si possono approfondire i dettagli, ma basti dire che la seconda parte fa eco alla prima in modi sempre più affascinanti. C’è un altro mistero che si insinua nella vita dell’investigatore Hae-joon e lo costringe a ripensare a ogni decisione che ha preso nel primo caso e a ciò che conta per lui adesso. Park Chan-wook gioca con elementi non solo del noir, ma anche dei vecchi film d’amore che alla protagonista piace guardare. Fondamentalmente nella prima metà del film definisce i personaggi e nella seconda li fa rimbalzare l’uno contro l’altro in modi inaspettati, portando alla fine a un thriller davvero gratificante, ma assolutamente privo della violenza visiva che molti si aspettano dal regista.

Il film si trasforma in una riflessione sulla percezione e le illusioni: possiamo davvero fidarci dei nostri ricordi? Il vestito di Seo-rae è blu o verde? È davvero la moglie innocente che afferma di essere? È davvero innamorata o è un’acuta manipolatrice che sa come adattare la realtà ai suoi capricci? Queste e altre domande affliggono Hae-joon (e il pubblico in sala), fino al suo imprevedibile finale.

Decision to Leave è un film costantemente sorprendente, il regista opera interruzioni di tono e mescola i generi, tanto che è difficile prevedere in quale direzione il film voglia dirigere il suo spettatore. Al thriller d’atmosfera, tra mare e montagna, si aggiungono certi codici della commedia romantica, spesso venati di un freddo umorismo. Tecnicamente ci troviamo di fronte a un film girato magistralmente, e non parliamo solo di riprese; notevoli anche il montaggio e le musiche, che riescono a trasmetterci in ogni momento le emozioni dei personaggi. Anche gli ambienti hanno un peso molto importante, quindi va notato che tutte le location sono scelte alla perfezione e ogni particolare studiato al dettaglio.

Park Chan-wookDecision to Leave vede Park Chan-wook nella sua forma più sobria, eppure non ha sacrificato nulla in termini di precisione visiva. Anche con il sovraccarico di informazioni che a volte può far sembrare la trama confusa, l’esposizione viene fornita senza problemi. Per fare un esempio, in una scena stabilisce la fissazione di Hae-joon sul caso mentre fa l’amore con sua moglie, mentre fissa una macchia di muffa sul muro di una camera da letto che si dissolve in una radiografia.

Decision to Leave è in definitiva una storia d’amore seducente, resa ancora più affascinante dai confini che i personaggi calpestano ma non osano mai oltrepassare. Un noir intrigante e raffinato che invita il suo pubblico a essere testimone di una tragica ma bellissima storia d’amore. Se i thriller erotici del passato esploravano i pericoli della lussuria, Park Chan-wook esplora i rischi del desiderio. La sua interpretazione del genere non è solo sensuale; è giocoso, contorto e implora di essere rivisto, per le performance elettrizzanti e per ogni fotogramma che lo compone. Un’opera di grande eleganza visiva, con regia e montaggio di grande livello, capace di tenere lo spettatore incollato alla sedia dall’inizio alla fine.


Decision to Leave di Park Chan-wook è ora disponibile al cinema. Di seguito il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Decision to Leave
9
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decision-to-leave-il-thriller-romantico-di-park-chan-wook-recensioneDecision to Leave è una storia d'amore seducente, resa ancora più affascinante dai confini che i personaggi calpestano ma non osano mai oltrepassare. Un noir intrigante e raffinato che invita il suo pubblico a essere testimone di una tragica ma bellissima storia d'amore. Se i thriller erotici del passato esploravano i pericoli della lussuria, Park Chan-wook esplora i rischi del desiderio. La sua interpretazione del genere non è solo sensuale; è giocoso, contorto e implora di essere rivisto, per le performance elettrizzanti e per ogni fotogramma che lo compone. Un'opera di grande eleganza visiva, con regia e montaggio di grande livello, capace di tenere lo spettatore incollato alla sedia dall'inizio alla fine.

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