Domenica notte, in contemporanea con la messa in onda negli Stati Uniti su HBO ed in esclusiva su Sky e in streaming su NOW è uscita la settima puntata della nuova serie prequel di Game of Thrones, House of the Dragon (qui la nostra recensione del sesto episodio).
La serie è ispirata al romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, che è anche ideatore della serie insieme a Ryan J. Condal. La serie è appunto un prequel ambientato 200 anni prima di quanto visto ne Il Trono di Spade durante il regno di re Viserys I Targaryen e segue la sanguinosa storia che porterà allo scoppio della “Danza dei Draghi”, la guerra civile per la successione al Trono di Spade.
Dopo avervi parlato più in generale della serie nella nostra recensione dei primi sei episodi (che potete leggere qui), è tempo di analizzare più nel dettaglio il settimo episodio!
[La recensione che segue presenta diversi SPOILER sulla trama di House of the Dragon 1×07: Driftmark]
Dopo la morta di Laena Velaryon e l’agguato alla casata Strong, l’aria ad Approdo del re è diventata molto pericolosa. Rhaenyra (Emma D’Arcy) e suo marito Laenor (John Macmillan) nonostante l’allontanamento da Approdo del re diventano nuovamente personaggi scomodi soprattutto con il ritorno in scena di Otto Hightower (Rhys Ifans) che è tornato come mano del re. Nel mentre Alicent (Olivia Cooke), cerca di mantenere la compostezza e la calma che si addice ad una lady e soprattutto alla regina, ma la presenza al funerale di Larys Strong (Matthew Needham) non la farà stare tranquilla. In una situazione sempre più tesa, a complicare le cose ci sono le mancanze di Sir Criston, che causeranno un gran subbuglio quando gli scherzi tra cugini diventeranno affronti e metteranno l’ennesimo chiodo sulla bara della possibile pace tra Rhaenyra e la famiglia reale. A complicare le cose vi è anche un Daemon Targaryen (Matt Smith) ferito e pronto a tutto per riprendersi il suo posto a corte.
Se la sesta puntata serviva a farci prendere confidenza con i nuovi volti di alcuni attori e lo status quo rinnovato dello show, salvo poi accelerare notevolmente nella parte finale, questa settima puntata corre, anzi vola veloce come un drago verso l’obbiettivo finale che è infrangere tregue e formare alleanze per combattere una guerra che ormai è alle porte. Anche questa settima puntata è diretta da Miguel Sapochnik, praticamente ormai un tutt’uno con la tappezzeria di Westeros che consegna un’altra puntata davvero solida e con scene memorabili, oltre che momenti d’azione al cardiopalma. Oltre alla regia va però fatto un plauso anche alla sceneggiatura: Ryan Condal dimostra di aver fatto i compiti e anche quando gestisce un proto personaggio come Larys, lo fa cercando di distaccare il personaggio dal suo successore, Ditocorto, creando di fatto un personaggio maligno ma non così subdolo come quello interpretato da Aiden Gillen. Così facendo anche lo stesso Larys diventa parte di una macchinazione più grande, senza rendersene nemmeno conto. Matt Smith invece continua ad essere uno dei più bravi interpreti nello show, il suo Daemon è simpatetico anche se maligno, e la chimica che riesce a creare anche con Emma D’Arcy è spettacolare. Va fatto un plauso anche a John Macmillan, interprete di Leanor, che qui da una bellissima interpretazione andando oltre al tipico marito fantoccio, ma comunque senza tradire il destino scritto della casa Velaryon. Ottima anche l’interpretazione di Olivia Cooke, che qui dimostra tutta la risolutezza e la ferocia di Alicent, ormai pronta a tutto per difendere i propri figli, ossia la sua linea di sangue.
House of the Dragon con questa settima puntata continua ad accelerare prepotentemente verso una destinazione ben chiara dall’inizio e che viene anche rimarcata da Rhaenyra in un istante della puntata, una destinazione di sangue e fuoco. Se la scorsa puntata aveva dato il via a delle sopite increspature nei rapporti, la puntata di questa settimana rompe completamente i rapporti e lascia dei segni indelebili nelle famiglie. Segni, che diventeranno simboli in una guerra che ormai è alle porte e che non può più essere nascosta o celata, ma che è pronta a scoppiare, se non già scoppiata per un pugnale, d’altronde sangue richiama altro sangue e in queste due puntate ne è stato versato molto ed anche nobile. Ormai a tre episodi dalla fine HOTD si dimostra un eccellente fantasy scritto sapientemente da Ryan Condal con la preziosa mano di George R.R. Martin che non solo non sfigura di fronte a blasonate altre produzioni ma che aggiunge cose alla mitologia di Westeros raccontando la storia che vuole raccontare scevra del fatto che è un prequel, il gioco è aperto ed è più pericoloso che mai.
I primi sette episodi di House of The Dragon sono ora disponibili in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Di seguito potete visionare il trailer della serie: