Idris Elba sui film con contenuti razzisti: “Meglio aggiungere dei disclaimer piuttosto che censurare”

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Idris Elba

Idris Elba non è contento dell’attuale tendenza di rimuovere film e serie tv da piattaforme streaming o palinsesti televisivi per contenuti razzisti come la blackface. In una recente intervista, l’attore ha detto che gli ultimi episodi di serie tv rimossi per queste motivazioni non sarebbero dovuti esser cancellati. Per Idris Elba, infatti, sarebbe stato meglio aggiungere un disclaimer per far capire al pubblico cosa stesse per guardare.

“Sono un profondo sostenitore della libertà di parola”, ha detto Idris Elba. “Purtroppo questo concetto non è adatto a tutti. Per questo motivo abbiamo un sistema di classificazione. Possiamo far capire se un prodotto va bene per tutti, oppure gli adolescenti devono vederlo insieme a un adulto o se addirittura è vietato sotto una certa età. Per questo motivo è sbagliato censurare temi razzisti in un film o serie tv. Gli spettatori dovrebbero sapere che esistono prodotti simili”.

L’attore ha poi continuato: “Ciò che si sta facendo adesso è sbagliato. E si stanno comportando come se niente fosse. Le persone dovrebbero sapere che la libertà di parola è accettata, ma al tempo stesso dovrebbero sapere cosa stanno per guardare. Non credo nella censura. Dobbiamo poter dire ciò che vogliamo dire. Raccontare ciò che vogliamo raccontare. Perché questo è il nostro lavoro”.

Le parole di Idris Elba si rispecchiano in ciò che ha fatto HBO Max per Via Col Vento: la piattaforma streaming ha inizialmente rimosso il film per i contenuti razzisti presenti al suo interno, dopodiché ha reso nuovamente disponibile il titolo nel suo catalogo, aggiungendo un disclaimer che avvisava che le scene in questione erano da mettere in relazione con il periodo in cui il film fu realizzato. Non è andata così per altri prodotti, come nel caso di Community: un episodio in cui veniva utilizzata la blackface è stato totalmente rimosso e con ogni probabilità non ci sarà mai più possibilità di rivederlo online.

Fonte: Indiewire

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