Sarà da oggi, 20 febbraio 2020, nei cinema italiani Il Richiamo Della Foresta, di Chirs Sanders, adattamento del romanzo dallo stesso titolo dello scrittore americano Jack London (Zanna Bianca, Martin Eden). Il film è prodotto da Disney e distribuito da 20th Century Studios.

Il film, come il romanzo, è una storia di formazione atipica, che non segue lo sviluppo e la crescita di un personaggio umano bensì di un animale. Il protagonista assoluto della pellicola è il cagnolone Buck, che dopo esser stato rapito dalla calda California, viene portato nelle terre del solitario e gelido Yukon in Canada, dove sarà costretto a diventare un cane da slitta per trasportare carichi d’oro. Qui incontrerà due postini del luogo: Perrault e Françoise (interpretati da Omar Sy e Cara Gee) che sembrano essere gli unici a preoccuparsi di lui in un luogo dove tutti gli sono ostili. Ma la svolta per Buck arriva quando, in seguito a delle violenze subite da un ricco signore, viene salvato da John Thornton (Harrison Ford) che lo aiuterà a scoprire chi è davvero e a seguire “il richiamo della foresta”.

Il film era stato originariamente pensato per la distribuzione nelle sale degli Stati Uniti, nel periodo natalizio, ma essendo da poco uscito Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, la Disney ha deciso di posticipare l’uscita a febbraio. Pur essendo un prodotto ad alto budget, la produzione e la distribuzione della pellicola sono passate abbastanza in sordina. Il primo trailer è stato distribuito a fine novembre, e da quel momento la promozione del film sembra essersi quasi annullata, per poi riprendere a ridosso della data di uscita. Come è successo per il più sfortunato Cats, di Tom Hooper, o Sonic di Jeff Fowler, anche in questo caso, quando sono trapelate le prime immagini di Buck, il cane protagonista, la sua estetica non è stata accolta nel migliore dei modi. Pur non trattandosi di gatti antropomorfi o ricci alieni, per Il Richiamo Della Foresta, si è optato per ricreare digitalmente in CGI, tutti i protagonisti animali della pellicola, dai cani, ai lupi agli orsi, in modo che ci fosse una libertà di espressività e di movimento che non sarebbe stata possibile con degli attori “animali” in carne. Questa scelta rende quindi tutte le creature animali abbastanza distaccate dal resto della pellicola, pur se ben riprodotte. I loro atteggiamenti, la loro espressione i loro movimenti, specialmente quelli di Buck, risultano cartooneschi e non poco artificiosi. Bisogna però rendersi conto che il film è indirizzato principalmente ad un pubblico di giovani e giovanissimi spettatori, che proprio grazie a questa realizzazione possono empatizzare ancora di più con il personaggio di Buck, che a tutti gli effetti ricorda le movenze e i comportamenti di un tipico protagonista dei cartoni animati.

La regia di questo progetto è stata affidata a Chris Sanders, esperto nel cinema d’animazione per ragazzi, aveva infatti già preso parte alla realizzazione di diverse pellicole sia per Disney, sia per Dreamworks come: La Bella E La Bestia, Lilo & Stich, Mulan, I Croods e Dragon Trainer. Il suo amore e la sua esperienza nel campo del cinema d’animazione è percettibile anche in questo film che è a tutti gli effetti un live-action, in cui recitano anche personaggi in carne ed ossa. Sono moltissime le scene all’interno della pellicola che sono realizzate completamente in digitale ma che sembrano effettivamente essere state girate sul luogo. Le scene in notturna, illuminate solo dal verde dell’aurora boreale sono evocative e non possono non richiamare alla memoria le atmosfere del libro di London, ambientato proprio sotto le luci dell’aurora. L’intera pellicola è accompagnata dalla voce narrante di Harrison Ford, che da voce ai pensieri di Buck e racconta la storia non solo da un punto di vista interno, ma anche da narratore onnisciente che sa e che comprende i fatti. Harrison Ford risulta quindi, dolce e amorevole nei modi e nei confronti del cagnolone squattrinato. Purtroppo il personaggio dell’antagonista Hal, interpretato da Dan Stevens (Legion) non riesce ad essere convincente, quasi scompare, essendo privo di un qualsiasi tipo di carisma. E’ si un personaggio negativo in ogni suo aspetto, ma le sue motivazioni sono futili, così come lo è il suo comportamento arrogante. Il cast vede anche la presenza di Omar Sy (Quasi Amici) e Cara Gee nei panni dei due postini del piccolo paese dello Yukon; francese lui, di origini native americane lei, per un cast variegato ed inclusivo.

Il Richiamo Della Foresta, anche se basato sul romanzo di Jack London, decide di prendersi alcune libertà creative con lo scopo di attualizzare e modernizzare la storia in modo che questa possa arrivare dritta al giovane spettatore. Purtroppo il vero significato del “richiamo” anche se espresso nel finale del film, risulta più debole rispetto alla forza con cui veniva presentato nel romanzo. Se pur rivolta principalmente ad un pubblico di giovanissimi spettatori, la pellicola risulta in alcuni momenti troppo artefatta e cartoonesca, perfetta invece se si fosse optato per la realizzazione di un vero e proprio film d’animazione, piuttosto che di un live-action, che avrebbe di certo colto nel segno.


Il Richiamo Della Foresta è diretto da Chris Sanders. Sarà nei cinema italiani a partire dal 20 febbraio 2020. Di seguito il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Il Richiamo Della Foresta
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
il-richiamo-della-foresta-di-chris-sanders-il-nuovo-film-con-harrison-ford-recensioneIl Richiamo Della Foresta, anche se basato sul romanzo di Jack London, decide di prendersi alcune libertà creative con lo scopo di attualizzare e modernizzare la storia in modo che questa possa arrivare dritta al giovane spettatore. Purtroppo il vero significato del “richiamo” anche se espresso nel finale del film, risulta più debole rispetto alla forza con cui veniva presentato nel romanzo. Se pur rivolta principalmente ad un pubblico di giovanissimi spettatori, la pellicola risulta in alcuni momenti troppo artefatta e cartoonesca, perfetta invece se si fosse optato per la realizzazione di un vero e proprio film d’animazione, piuttosto che di un live-action, che avrebbe di certo colto nel segno.

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