Durante del Lucca Comics & Games 2023, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro con Federica Di Meo, giovane mangaka italiana che in occasione delle kermesse lucchese ha presentato Oneira, il suo nuovo manga, edito da Edizioni Star Comics, nato dalla collaborazione con lo sceneggiatore parigino Cab.
Durante l’intervista Federica ci ha parlato del suo passato, di come ha deciso di intraprendere la via del manga, oltre che di Oneira, della sua storia e della lavorazione. Di seguito la nostra intervista completa a Federica Di Meo:
Ciao Federica, benvenuta su RedCapes.it A Lucca Comics & Games 2023 debutta in Italia il primo numero di Oneira. Come sei arrivata a questo punto e come hai deciso di intraprendere la via del manga?
Federica Di Meo: “Io ho iniziato a pensare di poter fare questo lavoro intorno al 2007, ma non avevo alcune idea prima perché una volta parlare di manga europeo o addirittura italiano era un’eresia. Le scuole di fumetto ai tempi buttavano o strappavano le realizzazioni in stile manga e sopratutto ti dicevano che non avresti mai pubblicato in Italia. Quindi io e gli altri disegnatori della mia generazione siamo partiti con un forte handicap perché nessuno credeva in noi. Io, però, ci ho voluto provare perchè sentivo che quella era la mia strada e ogni giorno c’era un lavoro in più, ogni giorno una piccola commissione. Addirittura uno dei primi lavori che ho fatto è stato “Disegna Manga e Anime” della De Agostini, e oltre a me c’erano anche molti altri giovani autori che stavano sui primi forum nel 2006 e il 2009 che ora pubblicano in Italia. Quindi, io mi sono laureata in storia dell’arte e mai mi sarei immaginata che avrei fatto questo lavoro ma piano piano ho acquistato confidenza e ho iniziato a propormi alle case editrici sia italiane che straniere e per quel che riguarda Oneria è nato tutto da Davide Caci di Arancia Studio e collabora con Star Comics che mi aveva proposto di lavorare per la Francia. Io ero già stata ad Angoulême nel 2017 per portare il primo lavoro che ho fatto in Italia per Panini Somnia e avevano già mostrato interesse per il mio lavoro ai tempi.”
Che poi in Francia, rispetto che all’Italia, sono sempre stati molto aperti a questo stile di disegno.
Federica Di Meo: “Assolutamente, la prima opera che è uscita in Francia con lo stile e la tecnica del manga ‘Dreamland’ che è uscita nel 2005, quindi loro erano già molto avanti rispetto a noi.”
Nelle scuole di fumetto italiano abbiamo infatti, e in parte facciamo ancora, una grossa fatica a togliere l’idea che il manga non sia fumetto. Per alcuni addirittura siamo ancora alla mentalità che leggere manga non vuol dire leggere fumetti, una mentalità folle che non ho mai capito.
Federica Di Meo: “Probabilmente questa mentalità potrebbe essere dovuta al fatto che con tutti i cartoni animati che c’erano l’idea era che il manga fosse una cosa principalmente per bambini, quando in realtà non lo è minimamente perché puoi raccontare diversi tipi di storie come nel nostro caso, infatti Oneira non è assolutamente una storia per bambini.”
In Oneira collabori con lo sceneggiatore parigino Cab, com’è nata questa collaborazione? Com’è stata la lavorazione di quest’opera?Federica Di Meo: “Normalmente in Francia si arriva in casa editrice insieme allo sceneggiatore, nel nostro caso invece ci hanno fatti incontrare. Cab è andato in casa editrice, da KANA, portando il suo progetto portando solo la sceneggiatura, quindi la casa editrice ha fatto dei test con vari disegnatori europei e io sono stata la prescelta alla fine. Le indicazioni che mi avevano dato all’inizio è che questo era un Seinen, per dare un’idea è a metà tra Cleymore e Berserk, quello che mancava alla storia era una sensibilità e il racconto delle emozioni e hanno visto che il mio modo di disegnare riusciva a trasmettere meglio degli altri disegnatori queste sensazioni. Cab poi mi ha scritto e mi ha seguito su facebook e da quel momento siamo diventati molto amici con tutti gli alti e bassi che ci possono essere durante un lavoro ma il nostro rapporto va ben oltre il rapporto lavorativo e questa cosa secondo me la si vede anche nei volumi. Mano a mano che la storia prosegue il nostro lavoro si fonde, perchè io all’inizio avevo totale rispetto della sua sceneggiatura però col tempo ho iniziato a fare qualche modifica quando le cose non mi convincevano e lui ha sempre detto “sentiti libera di fare modifiche se senti che qualcosa funziona meglio come l’hai pensata tu.”
Di cosa parla Oneira? Cosa devono aspettarsi i lettori italiani da questa storia?
Federica Di Meo: “Nel mondo di Oneira gli incubi sono reali e cercano di spingere al suicidio le persone che li hanno creati con i loro sogni, si nascondo tra le persone che conoscono e cercano di portarle verso la pazzia. Quando succedono queste cose vengono chiamata la protagonista Arane Heos che fa parte della Casta degli Epeire, per salvare la persona posseduta e uccidere l’incubo. Tuttavia prima di ucciderlo bisogna capire di quale tipo si tratta perché ognuno di loro è diverso e va ucciso in maniera differente altrimenti si rischia la vita. Oltre a questa storia di lotta, combattimento e magia, molto forte a livello grafico in cui non ci siamo risparmiati per niente, c’è anche una linea narrativa che riguarda la vita personale di Arane che è una madre con una figlia che cova un segreto.”
Tu ovviamente avrai letto un sacco di manga, a chi ti ispiri? Chi sono i tuoi maestri? Io, in te, ci ho visto un po di Kazuya Minekura di Saiyuki, ci ho preso?
Federica Di Meo: “Sì, ci hai preso! La Minekura è stata, ed è tuttora, un autrice che ha segnato tanto noi della vecchia guardia perché è stata la prima opera arrivata in Italia ad avere come gruppo di protagonisti un gruppo che non fosse solo di ragazzini ma anche di persone adulte, o almeno è stata quella di maggiore successo in quegli anni. E quindi abbiamo guardato tutti lei per come passare dallo stile Shonen ad uno stile più adulto mantenendo comunque i codici dei manga di successo. Oltre a lei per me è stato molto importante Miura con Berserk, anche Inoue con Vagabond e Yagi con Cleymore. Ce ne è anche una che non c’entra nulla col fantasy che è Bundo Stray Dogs perché ha una gestione dei neri, delle ombre e dell’inchiostrazione molto fresca. Io volevo che Oneira fosse un dark fantasy ma non volevo fare la copia di Berserk e quindi ho cercato una inchiostrazione che fosse totalmente all’opposto sporca, nervosa con neri aperti e pittorica.”
Quando si parla di manga si pensa sempre al Giappone, ed una cosa ricorrente nell’editoria nipponica è dare il via a storie che, spesso, non hanno ben chiaro un finale. Voi avete già in mente come finirà Oneira? Quanti numeri dobbiamo aspettarci?
Federica Di Meo: “Allora, sappiamo già dove vogliamo andare a parare ma abbiamo varie opzioni a seconda dei volumi che potremmo fare. Fondamentalmente in Europa si progettano 3/4 numeri con dei piccoli archi narrativi in modo tale che la casa editrice sia tranquilla di pubblicarti senza pressioni eccessive. Quindi noi abbiamo la nostra storia e possiamo muoverla a seconda dello spazio che avremo a nostra disposizione, di sicuro non arriveremo ai numeri di One Piece, non vogliamo portare sul lastrico nessuno.” (Ride)
I tempi di lavorazione dei manga ormai sono risaputi da tutti, tu che tempistiche hai?
Federica Di Meo: “Allora, la mia media è di 9 mesi a volume quindi abbiamo delle tempistiche molto simili a quelle giapponesi, infatti su Oneira mi avvalgo della collaborazione di due assistenti, inizialmente era solo uno per gli sfondi ma dal numero tre, per rispettare le scadenze sono diventati due. Senza un gruppo di lavoro come questo non riusciremmo ad uscire ogni 7/8/9 mesi, poi dipende anche dallo stile del manga, per esempio uno Shonen forse ce la si fa anche a farlo uscire senza troppi intoppi, ma un Seinen come Oneira ricco di particolari e dettagli senza un lavoro di squadra difficilmente riusciremmo a pubblicarlo nelle giuste tempistiche. Quello che io e Cab abbiamo voluto fare con Oneira è una storia che noi come lettori avremmo voluto leggere, quindi anche a livello di cura dei dettagli abbiamo voluto adottare questo approccio.”
Federica, grazie mille per la tua disponibilità, speriamo di riaverti preso sulle pagine di RedCapes.
Federica Di Meo: “Grazie a voi per l’intervista!”
Attualmente Federica Di Meo è nel vivo del tour promozionale di Oneira che, dopo il Lucca Comics & Games 2023, toccherà diverse parti d’Italia. Di seguito tutte le prossime date del tour: