Durante del Lucca Comics & Games 2022, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con un grande amico della nostra redazione, Giacomo Keison Bevilacqua, autore di A Panda Piace, Il Suono del mondo a Memoria e Attica.

Ospite di Bao Publishing in occasione dell’uscita della nuova edizione di Metamorphosis, Giacomo Bevilacqua ci ha raccontato la nascita di questa edizione definitiva a colori, rivelandoci tra l’altro che questa è sempre stata l’idea originale dell’opera. Di seguito la nostra intervista completa a Giacomo Bevilacqua:


Metamorphosis è stata una delle tue prime opere, che ti ha presentato al pubblico con uno stile anche differente rispetto a “A Panda Piace”, come è stato rimetterci mano dopo 15 anni?

Bevilacqua: “La prima versione di Metamorphosis nella mia testa era nata nel 2007 ed era a colori, ne pubblicai degli estratti su blogspot, poi in seguito, per esigenze editoriali, avevo potuto realizzarla solo in bianco e nero. Con questa edizione BAO riveduta e corretta, finalmente, la storia ha la forma che ho sempre desiderato, per me un’emozione molto forte.”

Questa nuova edizione passa dal bianco e nero al colore, come è stato vederla in questa nuova veste? Come è stato anche rapportati ai vari coloristi? Che libertà gli hai dato?

Bevilacqua: “L’atmosfera in Metamorphosis è molto importante, avevo già in mente una sua precisa declinazione cromatica e ho lavorato in quella direzione con i due coloristi Elia Bisogno e Savu, che sono stati bravissimi a mantenerla. C’è uno stacco evidente tra il mondo reale e quello del sogno nel libro, e questo è molto più marcato con la colorazione rispetto all’edizione in bianco e nero, ed era ciò che mi premeva fare.”

Oltre al colore, hai aggiunto qualcosa a questa nuova edizione di Metamorphosis? Hai rimesso mano ai testi? Ai disegni o a qualcos’altro?

Bevilacqua: “Oltre al prologo che sta alla fine, che non era presente nei tre albi da edicola, c’è stato un ammodernamento dei testi. Sono stato comunque felice di accorgermi che, nonostante siano passati oltre dieci anni, i testi risultano comunque ancora aderenti alla nostra quotidianità, sono credibili nonostante ad esempio non compaiano i social o gli smartphone di ultima generazione. Questa è esattamente l’edizione definitiva che ho sempre voluto realizzare.”

Collegandoci a questa cosa, avendo scritto Metaphorsis nel 2010, cosa sarebbe cambiato nella storia di Luna se fosse ambientata oggi giorno?

Bevilacqua: “Questo è interessante. Con le tecnologie che abbiamo oggi magari sarebbe stato diverso l’approccio dell’antagonista (senza fare spolier). Oppure la protagonista, Luna, sarebbe una influencer anziché una blogger. Per il resto, sarebbe tutto identico.”

Hai in mente di rivisitare altre tue opere?

Bevilacqua: “Beh, le ho finite! Metamorphosis era l’ultima a cui volevo rimettere mano, non dico che fosse rimasta incompiuta ma a livello grafico, già nella prima lavorazione, avevo adottato di proposito un impianto generale che avrebbe permesso un’edizione a colori in seguito. Eccola qui.”

Intervista Giacomo BevilacquaQuesta è la vera versione di Metamorphosis, come la volevi, ci hai messo mano dopo tutti questi anni per completarla come te la immaginavi. Questa nuova edizione l’abbiamo qui a Lucca con cover Varint in edizione limitata disegnata da Zerocalcare che è un tuo grandissimo amico, questa collaborazione per questa nuova edizione è venuta da te oppure dalla casa editrice o un connubio di cose?

Bevilacqua: “È un favore che ho chiesto a Michele, la quarta di copertina porta la dicitura “Ten Years Friendship Achievement edition”: abbiamo fatto insieme una delle prime presentazioni di Metamorphosis, era novembre 2012, esattamente 10 anni fa, quando ci siamo conosciuti. Questa cover è una sorta di trofeo di amicizia unlocked. Il disegno è un omaggio alla primissima copertina, con Luna e la creaturina in braccio.”

Domanda finale, ma anche di rito, dopo questa edizione finale di Metamorphosis, stai lavorando a qualcos’altro? Hai qualche progetto in arrivo per i prossimi mesi?

Bevilacqua: “Sono in una fase di pausa. Fino a “Troppo facile amarti in vacanza” (BAO, 2021) ho spinto parecchio, per poi riprendermi e tornare per un po’ a una vita regolare. La mia creatività vive di ispirazione da ciò che mi circonda, dunque, avendo lavorato moltissimo negli ultimi dieci anni e ora con un figlio piccolo, mi serve tempo. Sto lavorando ad altri progetti, ma più tranquillamente. Però una cosa posso dirla: sarà completamente differente da ciò che ho fatto finora. E più personale.”


Lascia un commento