Dopo più di 25 anni dall’esordio di una serie diventata leggendaria e al centro di un franchise che letteralmente macina soldi dal primo giorno senza conoscere battute d’arresto, arriva il primo titolo main line dedicato ai Pokémon che si discosta dalla tradizionale struttura alla quale i giocatori sono stati abituati da Game Freak: ovviamente, stiamo parlando di Leggende Pokémon: Arceus, titolo che ha fatto parlare e discutere i fan Pokémon di tutto il mondo sin dal primissimo annuncio, avvenuto durante l’evento Pokémon Presents del 26 febbraio 2021.
Il gioco è ambientato nella regione di Hisui, incarnazione passata di Sinnoh, ambientazione dei giochi di quarta generazione, Diamante e Perla, recentemente oggetto di remake ad opera di ILCA con i titoli Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente. In questa nuova avventura vestiremo i panni di un giovane membro del Team Galassia che, come da tradizione, dovrà studiare e catalogare tutti i Pokémon della regione, creando quello che è, a tutti gli effetti, il primo vero Pokédex. Nella nostra avventura incontreremo ed affronteremo alcuni Pokémon considerati sacri dai team e dagli abitanti della regione: sullo sfondo della vicenda, scopriremo la lore della regione che in molti conosciamo nella sua versione futura e scopriremo diversi elementi decisamente interessanti ed intriganti della cosmogonia dei Pokémon. Una trama che ovviamente farà felici gli appassionati di lungo corso, che si ritroveranno letteralmente inondati di riferimenti ad elementi e storie che hanno conosciuto nel corso degli anni, ma anche un ottimo punto di partenza per una nuova fetta di giocatori, magari alla loro prima esperienza nel mondo dei mostri collezionabili.
Leggende Pokémon: Arceus si presenta quindi come un classico action con elementi RPG, basato su quest principali che portano avanti la trama principale e una serie quasi infinita di quest secondarie di vario genere, con un enorme post game, che porta il gioco ad una durata complessiva intorno alle 50 ore se si vuole completare tutta la trama (sia quella principale che la parte del post-game) e, ovviamente, il Pokédex, vero scopo del gioco.
Quello che ovviamente salta subito all’occhio è la grafica del gioco, un elemento decisamente critico e criticabile (ed infatti, una delle principali obiezioni a chi ha difeso il gioco è stato ovviamente il comparto tecnico): tecnicamente parlando ci troviamo di fronte ad un gioco impossibile da difendere sotto l’aspetto visivo, con texture insistenti , un livello di dettaglio dei modelli decisamente insufficiente, animazioni non esattamente fluide, fenomeni di popping e tutta una serie di elementi che non possono che far criticare il titolo e il lavoro di Game Freak, colpevole senza dubbio di non aver voluto nemmeno provare a dare un minimo di appeal estetico a questo nuovo, importantissimo titolo del franchise più famoso del mondo. E no, il fatto che il gioco sia sviluppato per una console dall’hardware non certo eccellente come Switch non è una motivazione abbastanza valida, visto che la console ibrida di casa Nintendo ha comunque visto titoli decisamente più “pesanti”: non si chiedeva di vedere i Pokémon in 4k a 120 fps al secondo o un dettaglio grafico tendente al fotorealismo, ma sicuramente un lavoro simile al famoso The Legend of Zelda: Breath of The Wild, o a Monster Hunter: Rise, per citare due titoli che girano su Switch e che hanno un’impostazione ed una struttura simile ad Arceus. Con una grafica almeno sufficiente staremmo parlando di un titolo decisamente più apprezzato ed apprezzabile anche al di fuori del fandom dei Pokémon e degli amanti del genere. Un vero peccato, insomma, anche alla luce della valutazione positiva che il titolo merita nel suo complesso.
Se infatti il comparto grafico è letteralmente un disastro figlio di pigrizia produttiva e di una chiusura non certo nuova per quanto riguarda lo studio di sviluppo del titolo, dal punto di vista del gameplay e della struttura di gioco Leggende Pokémon: Arceus è letteralmente una rivoluzione nel franchise. E ci teniamo a precisarlo, NEL FRANCHISE.
Il gioco infatti abbandona la struttura dei titoli main line della serie, per buttarsi in un gioco incentrato sull’esplorazione e sulla cattura dei Pokémon, che in questo titolo viene affrontata in maniera decisamente innovativa per il franchise: possiamo sempre catturare i mostriciattoli con le Pokéball dopo averli affrontati con i membri della nostra squadra di Pokémon ma, e qui arriva la prima innovazione, in Arceus possiamo anche catturarli direttamente lanciando la sfera contro il bersaglio, senza passare al combattimento.
Questa dinamica apre sostanzialmente diversi scenari e modalità di cattura: a seconda dell’indole del bersaglio, infatti, avremo Pokémon che si limitano a vagare per l’area di gioco, altri intenti a scappare al primo cenno di pericolo, ed altri ancora decisamente meno inclini ad accettare la nostra presenza e ben più che decisi ad attaccarci. Perché si, una delle principali novità di questo titolo è proprio la pericolosità dell’area di gioco e del mondo in cui ci muoviamo, un mondo nel quale il nostro protagonista rischia di lasciarci le penne se non presta attenzione alla fauna che lo circonda: tra Pokémon aggressivi e alpha, un giocatore non troppo prudente potrebbe rischiare di vedersi sconfitto prima ancora di aver provato a catturare il proprio bersaglio. Va detto, tuttavia, che la difficoltà del gioco, visto il target decisamente giovane del titolo, non è certo elevata, sebbene alcune sfide richiederanno sicuramente una buona capacità e preparazione. Inoltre, e si tratta di una novità decisamente di livello, la preparazione è molto più importante del livello dei nostri mostriciattoli, permettendoci di sconfiggere mostri ben più forti dei nostri se ci basiamo su strategie, moveset e roster intelligenti. Questo è reso possibile da una nuova meccanica del gioco, che ci permette di scegliere le quattro mosse assegnate al Pokémon, facendole switchare di volta in volta, permettendo al giocatore di calibrare la propria strategia per affrontare anche i nemici più potenti. La scelta delle mosse, infatti, si dimostrerà più importante del livello dello stesso, rendendo di fatto possibile sconfiggere nemici sensibilmente più forti. All’interno di queste novità legate al combattimento dei Pokémon, abbiamo un ulteriore cambiamento: man mano che il nostro mostro utilizza una delle proprie mosse e sale di livello, diventerà sempre più competente nel suo utilizzo e, una volta “masterata” la mossa, avremo la possibilità di scegliere se utilizzare l’attacco in maniera standard, rapida o potente, una scelta che ne cambierà danno, efficacia e velocità nell’arrivo del prossimo turno di combattimento del nostro Pokémon.
In questo nuovo metodo di esplorazione, combattimento e cattura, Leggende Pokémon: Arceus introduce la cattura stealth, altro elemento decisamente nuovo per la serie e che, sebbene non esente dai difetti strutturali che attanagliano il gioco, è sicuramente un valore aggiunto. Potersi nascondere nell’erba alta, o dietro una roccia, usare un esca o uno dei tanti tool a nostra disposizione per spaventare, attirare, far scappare, calmare e distrarre i bersagli da vita ad una varietà di soluzioni decisamente stimolante che, se sviluppate maggiormente, avrebbero dato ulteriore profondità alla principale meccanica di gioco del titolo.
E, parlando di novità, ovviamente la struttura open map è, insieme alla svolta action e alla cattura stealth, uno dei punti di forza di Arceus: partendo dall’hub centrale, il villaggio Giubilo, possiamo esplorare delle macro aree decisamente vaste, sviluppate sia orizzontalmente che verticalmente, ricche di Pokémon da catturare e di elementi da scoprire e, nella tradizione del genere, riesplorabili per raggiungere zone precedentemente inaccessibili e scoprire ulteriori nuovi elementi e avversari da catturare. L’esplorazione del mondo risulta decisamente piacevole e quasi mai ripetitiva, anche grazie al ciclo giorno-notte che ci spinge a ritornare nello stesso luogo per trovare esemplari diversi dei mostriciattoli.
Un altro enorme cambiamento per il brand Pokémon sono le bossfight, che vedranno il nostro protagonista affrontare non altri allenatori, ma direttamente i Pokémon stessi: anche in questo caso, se paragonati ai precedenti capitoli del brand, siamo decisamente su un livello di sfida quasi mai visto, pur senza essere difficile in senso più ampio. C’è da dire che, in un gioco del popolare brand, vedere boss con pattern di attacchi da imparare è decisamente una bellissima novità che alza il livello di sfida di un gioco che, storicamente, non è mai stato ricordato per la difficoltà, e che anzi, negli ultimi anni si è decisamente abbassato rispetto ai titoli usciti su Game Boy e DS. Anche in questo caso, non può che lasciare l’amaro in bocca vedere una realizzazione tecnica così deludente per un titolo che introduce davvero tante novità per il brand.
Ci troviamo quindi di fronte ad un prodotto che va analizzato secondo due diversi punti di vista: se preso come gioco a sè, abbiamo un prodotto decisamente povero dal punto di vista tecnico ma che, forte di una struttura di gioco fatta di quest brevi e spesso semplici, riesce a creare un ritmo di gioco che non risulta eccessivamente pesante pur nella sua ripetitività. Se preso invece come titolo del brand Pokémon, siamo di fronte ad una rivoluzione: certamente non va dimenticato come questo non sia a tutti gli effetti un elemento assolutamente positivo, ma all’interno del brand si tratta di un netto distacco dalla formula più che ventennale, che rinuncia ad alcuni dei capisaldi del franchise per provare qualcosa di nuovo, ed aggiunge tantissimi elementi ad una lore apprezzata dai fan più accaniti, pur senza risultare incomprensibile ai neofiti.
Nel giudicare Leggende Pokémon: Arceus, quindi, abbiamo voluto far provare il gioco sia a chi segue il brand da sempre, sia da chi invece ne era praticamente a digiuno da anni: il giudizio che ne è emerso è positivo in entrambi i casi, ma diverge in maniera importante nel valutare l’impatto del titolo all’interno del brand. Rimane un gioco che, per una determinata fetta di pubblico, può risultare sicuramente accattivante e divertente, con alcune dinamiche da RPG che strizzano l’occhio agli appassionati del genere e a chi è alla ricerca di un titolo che faccia del completismo e dell’esplorazione i suoi due punti di forza. Dal punto di vista dell’appassionato Pokémon, invece, siamo di fronte ad un gioco che spezza con il passato e proietta il franchise nel futuro, dando –si spera– l’addio definitivo alla formula portata avanti fin dal primo titolo. Una rivoluzione talmente efficace da far passare totalmente in secondo piano una realizzazione tecnica decisamente scadente e deludente, anche per un titolo che non ha mai fatto dell’appeal estetico il proprio punto di forza.
In conclusione, Leggende Pokémon: Arceus è un titolo che, al netto di molti grandi difetti che possono allontanare i giocatori meno legati al franchise, rappresenta un primo passo nel futuro del brand, un futuro che, a patto di un’evoluzione tecnica che nel 2022 non può più aspettare, sembra decisamente roseo. Un titolo che piacerà a tutti i fan e che potrebbe crearne di nuovi, ma che deve far capire a Game Freak che, per quanto il brand sarà sempre un successo, è tempo di evolversi.
Leggende Pokémon Arceus è ora disponibile su Nintendo Switch. Di seguito il trailer ufficiale del gioco: