“I feel my characters are valid, my characters are people, my characters have hope. Hope is the thing that’ll take us through.”
Jack Kirby
Se vi recate in edicola in questi giorni, rovistando tra le varie uscite delle collane legate ai cinecomics Marvel, potreste incappare in Supereroi Classic, serie settimanale che ripropone le primissime storie della Casa delle Idee, quando ai suoi albori si chiamava ancora Timely Comics. Tra i vari nomi che spiccano non potrete assolutamente non notare quello di Jack Kirby, spesso e volentieri accompagnato dal regale soprannome “The King“, che ad oggi viene riconosciuto come uno dei più grandi artisti e fumettisti che ancora oggi, a 100 anni esatti dalla sua nascita, è fonte di grandissima ispirazione.
E’ proprio grazie a questa iniziativa editoriale che ho cominciato ad amare ancora di più questo autore e quale miglior occasione di quello che sarebbe stato il suo 100esimo compleanno per parlarvene?
Nato il 28 Agosto 1917 da genitori di origine ebrea e cresciuto in un difficile quartiere di Manhattan, prima di arrivare a lavorare per le grandi major, Jacob Kurtzberg contribuì alla lavorazione dei cartoni animati di Betty Boop e di Braccio di Ferro dello studio Fleischer e illustrò alcune strisce pubblicate dallo studio di Will Eisner. Fu l’incontro con Joe Simon che portò Kirby alla Timely: i due sono infatti i padri putativi di uno dei personaggi più famosi e iconici della casa, Capitan America, oltre che di alcuni personaggi molto più “classici”, come la prima Visione (quella che poi entrò a far parte degli Invasori insieme al Capitano, Namor, la prima Torcia Umana e altri eroi).
La loro permanenza alla casa di Martin Goodman durò poco, e i due passarono alla Distinta Concorrenza, per la quale Kirby produsse un vario e consistente numero di pubblicazioni (Manhunter su tutti); al di fuori di questa collaborazione andò a toccare molti generi letterari, come le storie western (Boy’s Ranch), quelle poliziesche per la Headline Comics, quelle a tinte rosa (Young Romance) e quelle horror (Black Magic), tutti generi che poi ripropose una volta aperta insieme a Simon una casa editrice tutta loro, la Mainline.
Fu il suo amore per le storie di fantascienza ma sopratutto per le creature mostruose (come il Groot che popola le pagine di Tales of Suspanse, Tales to Astonish e Strange Tales) che riportò Jack Kirby in Marvel, e questa volta fu la volta “buona”: assieme a Stan Lee, i due diedero vita a quasi tutti i personaggi Marvel che conosciamo oggi. Le sue produzioni più famose sono Thor, i Fantastici Quattro, Pantera Nera, gli Inumani, il Devil Dinosaur e gli Eterni.
Con il tempo, Kirby decise di ritornare in DC, e anche questa volta darà vita a personaggi e storie che vengono ricordati ancora oggi: nascono il Quarto Mondo e i Nuovi Dei, tra cui Mister Miracle, Orion, Big Barda e Darkseid, il demone Etrigan, l’uomo-esercito O.M.A.C., Kamandi, tutti personaggi che ancora oggi fanno parte dell’intricata mitologia della DC Comics e che sono anche recentemente stati ritrattati autori come Grant Morrison, Geoff Johns e Tom King nelle loro opere più recenti.
Sono innumerevoli i fumettisti che rendono merito a Jack Kirby per il suo lavoro e in altrettanti lo annoverano tra le proprie principali influenze. Il suo stile di disegno, per quanto non fosse anatomicamente corretto, fu una vera e propria rivoluzione per l’epoca: erano pagine (spesso splash page) potenti, cariche di energia, pregne di elementi e dettagli, senza contare il gusto che Kirby aveva per l’architettura e la tecnologia fantascientifica, gusto che è stato anche preso in prestito da autori come Mike Allred, George Perez, Jim Steranko, Bruce Timm, Darwin Cooke, Dan Hipp e che è arrivato anche ad influenzare il cinema tratto dai fumetti (vi basti guardare alcuni costumi dei personaggi che appaiono nei trailer di Thor Ragnarok per capirlo). Da sempre abituato a “combattere” sia per le vie del suo quartiere sia sulle pagine a fumetti, Kirby ha saputo trasportare queste lotte e scazzottate su carta, che grazie alla serrata struttura delle vignette 3×3 da lui adottata risultavano anche loro potenti, intense.
Oggi, 28 Agosto 2017, Jack Kirby avrebbe compiuto 100 anni, e anche se andrebbe ricordato e omaggiato ogni giorno, il mondo del fumetto ha voluto in ogni modo rendere omaggio al Re dei Comics in qualsiasi modo. Recentemente in America per DC Comics è iniziata la serializzazione di Mister Miracle, una nuova serie scritta da Tom King, basata proprio sul personaggio inventato da Kirby; Keith Giffen, Dale Eaglesham, Scott Koblish, Dan Didio e Dan Abnett hanno raccontato le nuove avventure del giovane Kamandi in Kamandi Challenge; molti personaggi nati in Quarto Mondo, come Darkside e Manhunter, saranno protagonisti di alcuni one-shot; Mike Allred ha invece voluto rendere omaggio son re con la miniserie Bug!: The Adventures of Forager, pubblicata sotto l’etichetta DC’s Young Animal; la Marvel pubblicherà degli albi con copertine variant che citano le principali opere di Kirby e i mostri da lui tanto amati, e saranno realizzate anche delle ristampe anastatiche dei primi numeri delle serie da lui create insieme a Stan Lee.
In Italia dobbiamo ringraziare (o maledire) Marvel Italia e Panini Comics che hanno realizzato il King Size Kirby, un mastodontico volume da più di 800 pagine che raccolgono il meglio della produzione di Kirby, non solo Marvel, custodito in un solido cofanetto, perfetto da esporre in libreria. A Milano, inoltre, sarà organizzata una mostra presso il Museo WOW, L’Arte di Jack Kirby – The King of Comics in collaborazione con Panini Comics e RW Lion, che dal 1 Settembre al 15 Ottobre esporrà alcuni albi e disegni originali dell’autore.
In conclusione, so bene che oggigiorno è molto difficile sopratutto per i lettori più giovani apprezzare le storie a fumetti più vecchie proprio a causa di uno stile d’altri tempi. Personalmente, sto imparando nel corso di questi ultimi anni ad apprezzare anche questi grandi artisti del passato e Kirby è uno di questi. E se sono riuscito a trasmettere qualcosa anche ad uno solo di voi, dal basso della mia esperienza, posso ritenermi più che soddisfatto.
All Hail the King!