Anno 1994. La Wizards of the Coast decide di stampare per Magic: The Gathering la carta Invoca Pregiudizio, la cui immagine mostra una serie di uomini incappucciati in una maniera del tutto simile a quello che era l’abbigliamento del Ku Klux Klan. L’effetto della carta, poi, spazza via qualsiasi tipo di dubbio: l’utilizzatore, infatti, potrà contrastare una qualsiasi creatura che ha un mana di colore diverso dal proprio. Visto il periodo storico, la compagnia ha deciso di rimuovere per sempre la carta dal sistema di gioco.
Anzi, sembra che tutto il team dietro Magic stia revisionando tutte le carte stampate e messe in commercio. Ad oggi, Wizards of the Coast ne ha già rimosse sette dal gioco e dal Gatherer, il database ufficiale. Un porta voce della compagnia ha spiegato il perché di queste revisioni: “Non c’è posto nel nostro gioco per il razzismo. Non dovrebbe essercene da nessuna parte. Gli eventi delle ultime settimane e le discussioni attualmente in corso su come possiamo supportare al meglio le persone di colore ci hanno portato a riflettere su noi stessi. Su ciò che abbiamo fatto e su ciò che non abbiamo fatto”.
Le carte rimosse fino a questo momento, sono: Invoca Pregiudizio, Purificazione, Stone-Throwing Devils, Zingari di Pradesh, Jihad, Imprigionare, Crociata. Come specificato anche dall’account Twitter di Magic, però, non è che l’inizio e altre carte verranno rimosse dal sistema di gioco.
We are starting a review of every card we have printed. This first pass isn’t meant to be an exhaustive catalogue of every problematic card in Magic’s history, and we will continue to take actions on similar cards in the future.
— Magic: The Gathering (@wizards_magic) June 10, 2020
“Stiamo iniziando a revisionare ogni singola carta che abbiamo stampato. Queste prime contromisure non sono da intendere come una risoluzione definitiva e sufficiente dell’intero catalogo di Magic. Ci sono altre carte problematiche, e in futuro procederemo in maniera simile”.
Netflix e i fratelli Russo stanno sviluppando una serie animata basata sul gioco.
Fonte: Forbes