Double Dragon (1994)
Se la prima trasposizione cinematografica di un videogioco arriva nel 1992 con il più che controverso Super Mario Bros., il primo adattamento di un picchiaduro giunge tra noi due anni più tardi con Double Dragon, film basato sull’omonimo beat’em up a scorrimento che furoreggiava nei cabinati delle sale giochi dal 1987. Alla regia viene scelto James Yukich, mentre per la stesura della trama e delle sceneggiatura vengono ingaggiati Paul Dini, che in seguito darà vita a quel capolavoro che è Batman: The Animated Series, e Peter Gould, che in anni più recenti ritroviamo come scrittore e regista di una considerevole quantità di episodi di Breaking Bad e del suo spin-off Better Call Saul.
Seppur la traccia narrativa del videogioco fosse abbastanza basilare nei suoi propositi con i due eroi chiamati a salvare una ragazza rapita, quella scritta per il film dai due sceneggiatori se ne discosta notevolmente. La trama viene ambientata nel futuro del 2007 (nemmeno troppo distante all’epoca, se ci si pensa) nella distopica città di New Angeles, una versione post-apocalittica di Los Angeles devastata da sconvolgenti eventi sismici. Qui i due fratelli Jimmy e Billy Lee con l’aiuto della vigilante Marian Delario dovranno impedire al boss della malavita Koga Shuko di mettere le mani su un medaglione noto come Double Dragon che conferisce poteri mistici a chi lo indossi. Nella realizzazione di tutto ciò viene formato un cast nel quale spicca la presenza di Robert Patrick, all’epoca reduce dall’iconico ruolo del cyborg T-1000 in Terminator 2, ma ci torneremo.
Ad interpretare Jimmy Lee – il fratello riflessivo e controllato dei due – troviamo Mark Dacascos, stuntman artista marziale ancora oggi tra i più apprezzati, tanto da averlo visto in tempi più recenti al cinema in John Wick 3: Parabellum e nella serie TV Agents of S.H.I.E.L.D. Nel ruolo Billy Lee – a cui aspetta il ruolo del fratello testa calda – abbiamo Scott Wolf, attore che ha avuto una discreta carriera televisiva in serie come Everwood, Perception e The Night Shift. Ad interpretare Marian Delario c’è invece l’appena ventiduenne Alyssa Milano, che raggiungerà la consacrazione definitiva nelle serie Melrose Place e l’acclamata Streghe. Segnaliamo inoltre la comparsata anche se poco gloriosa di Michael Berryman, volto noto del cinema horror di serie B già visto in Le colline hanno gli occhi e la commedia La donna esplosiva.
Ma dicevano di Robert Patrick. L’ex Terminator viene scelto per impersonare Koga Shuko, il boss criminale che mira a recuperare il medaglione citato poc’anzi. La caratterizzazione del villain del film – non si capisce se volutamente o meno – è sopra le righe in tutto e per tutto, per non parlare dell’aspetto. Con una combo devastante di capelli ossigenati antigravità e pizzetto da carabiniere in borghese che starebbe bene forse solo ad Edward Norton, Koga Shuko risulta ridicolo e quasi involontariamente comico ad ogni sua apparizione.
Le performance degli attori non sono certo memorabili per usare un eufemismo, anche a causa della discutibile sceneggiatura proposta, ma il resto della produzione non fa molto per sollevarsi. L’intero setting sembra infatti una versione edulcorata per bambini dell’infame giungla urbana vista in Robocop, nella quale imperversano però gang di punkettoni post-apocalittici stile Ken in guerriero, mutanti cyberpunk, vigilanti fai da te ed altri vari elementi che strizzano l’occhio a film come I Guerrieri della Notte. In questa commistione di elementi teoricamente destinati ad un pubblico adulto unito ad un tono che sembra puntare più al pubblico di giovanissimi, emerge tutta l’indecisione della direzione da seguire.
Pioniere del filone degli adattamenti dei videogiochi picchiaduro al cinema, Double Dragon fu senza dubbio un disastro critico e commerciale. Un film che fa tenerezza nella sua ingenuità e che non ha lasciato grossi rimpianti, tanto che al giorno d’oggi ben pochi se lo ricordano. Se volete tuttavia dargli una possibilità potete trovarlo tra le ultime aggiunte della libreria di Amazon Prime Video.