Pinocchio, il classico senza tempo, torna nelle sale italiane per la  gioia di adulti e piccini. Alla regia questa volta troviamo Matteo Garrone, un regista sapiente che sa districarsi con maestria tra i vari generi cinematografici, dai drammatici Gomorra e Dogman fino al fantasy Il racconto dei racconti. La fusione tra realtà e fantasia è spesso ricorrente nel cinema di Garrone, basta vedere la sua filmografia per rendersene conto, per cui chi meglio di lui avrebbe potuto, nuovamente, portare su grande schermo il capolavoro di Collodi? Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino è uno dei libri più tradotti, conosciuti ed apprezzati al mondo tanto che, nel corso degli anni, ha avuto tantissime trasposizioni cinematografiche, dal classico d’animazione Disney del 1940 al Pinocchio di Benigni del 2002, giusto per citarne un paio.

PinocchioSi è parlato poc’anzi di Roberto Benigni che, dopo aver recitato la parte di Pinocchio nel film del 2002 da lui diretto, ha deciso di aderire al progetto di Garrone vestendo i panni di Geppetto. Geppetto/Benigni è infatti uno degli aspetti più riusciti di questa pellicola, la sua recitazione è pacata e mai sopra le righe, l’attore toscano riesce a dare molta profondità al personaggio regalandoci momenti davvero toccanti come la parte in cui cerca di procurarsi da mangiare o quando si vende la giacca per comprare l’abbecedario per l’istruzione di suo figlio Pinocchio. La regia di Garrone e la fotografia dark di Nicolaj Bruel riescono a infondere tanto realismo e drammaticità da far percepire il disagio vissuto da Geppetto, la sua condizione di vita, il senso di povertà assoluta e il grande affetto che prova per suo figlio.Pinocchio

Nel film si riesce a sentire prepotentemente anche lo stato di povertà assoluto del paesino in cui vivono Geppetto e Pinocchio e qui si arriva al secondo pro del film: le ambientazioni. Le location del film sono spettacolari, tutte curate nei minimi dettagli con una messa in scena da brividi!

Il paesino in cui vivono Geppetto, Mastro Ciliegia e gli altri personaggi riesce a far immedesimare lo spettatore nella drammatica realtà vissuta dai personaggi: il teatro dei burattini di Mangiafuoco è intriso di magia, la casa della Fata Turchina riesce a essere accogliente ma allo stesso tempo inquietante, basti pensare alla scena degli assassini; il Paese dei Balocchi è forse la migliore ambientazione del film perché racchiude in sé la metafora per eccellenza della vita e la scena ambientata nel Palazzo di giustizia riesce a far riflettere lo spettatore su diverse questioni della vita. In questo senso il film è molto efficace, grazie soprattutto all’ottima recitazione degli attori, da Gigi Proietti che interpreta il burbero ma gentile Mangiafuoco a Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini che interpretano il Gatto e la Volpe.Pinocchio

Questa nuova trasposizione riesce ad essere molto fedele all’opera di Collodi, tentando infatti di racchiudere, nella sua durata di circa due ore, la maggior parte delle avventure vissute dal burattino. Tale scelta può essere però un’arma a doppio taglio perché, se è vero che da un lato si rimane fedeli al libro, dall’altro si rischia di perdere l’identità stessa del film. Rimanere troppo ancorati all’opera originale non è sempre un vantaggio dato che, alle volte, certe situazioni “accettabili” in un libro non sempre funzionano sul grande schermo. La coesione di elementi magici e realismo estremo non sempre riescono a fondersi nel migliore dei modi, ed il risultato sono infatti alcune scene che stonano un po’ tra loro.

Altro neo del film risiede nella netta differenza di ritmo: all’inizio succedono molte cose che avvengono con una certa velocità, tanto da non dare allo spettatore il tempo di abituarsi bene agli eventi, mentre nella seconda parte il ritmo diventa più lento, come è giusto che sia, per dare il giusto spazio a protagonista e comprimari.

In ogni caso questi “difetti”, se così possiamo chiamarli, non vanno a inficiare sulla bellezza generale della pellicola, il cui risultato complessivo è decisamente più che positivo. 

RASSEGNA PANORAMICA
Pinocchio
7.5
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pinocchio-di-matteo-garrone-il-blockbuster-italiano-recensionePinocchio è un film davvero ben fatto. Presenta una solida regia e una bellissima fotografia. Le ambientazioni sono fantastiche e riescono a far immedesimare tutti, dai più grandi ai più piccini. Il make-up è fantastico e non fa rimpiangere per nulla la computer grafica dei blockbuster odierni. La recitazione degli attori è fenomenale. Il ritmo del film purtroppo è un po' squilibrato e alcune scene che sicuramente funzionano nell'opera cartacea non funzionano sul grande schermo. In generale il messaggio del film passa alla grande, i bambini si divertiranno ma allo stesso tempo impareranno moltissimo e gli adulti rifletteranno, si spera, sulle questioni importanti della vita che danno per scontate ma che è bene ricordare.

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