[Recensione] Joe Shuster – La storia degli uomini che crearono Superman

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Joe Shuster

“Ecco, io v’insegno il superuomo…” Mh, no, non è questo il caso. Per quanto sembri banale, è quasi un obbligo citare Nietzche e il suo “Così parlò Zarathustra” quando si analizza una storia particolarmente introspettiva, riguardante le origini di Superman (ehi, a suo tempo lo fece pure Grant Morrison). Tuttavia “Joe Shuster – La storia degli uomini che crearono Superman” non parla del boy-scout azzurrone più amato d’America, bensì, racconta la storia degli uomini che lo crearono, rivoluzionando il mondo del fumetto: Joe Shuster e Jerry Siegel.

Joe Shuster

La storia, come si suol dire, è scritta dai vincitori. Nel mondo dei fumetti questo idioma, presto o tardi, si è (quasi) sempre rivelato falso. Per ogni (sorridente) Stan Lee c’è un Jack Kirby, per ogni Bob Kane c’è un Bill Finger e per la proto-DC c’erano Siegel e Shuster.
Nel 1938, la National Comics (la proto-DC sopracitata) offrì 130$ allo scrittore Jerry Siegel e l’artista Joe Shuster per i diritti di Superman, personaggio di loro invenzione. I due, impauriti dalla possibilità di non riuscire a veder pubblicato un progetto nel quale avevano dedicato tempo, fatica e denaro, accettarono l’offerta.
I due creatori del primo super-eroe della storia, prima di arrivare alla National Comics, ebbero molti rifiuti da altrettanti editori. Ciò, unito all’incalzante crisi economica, spinse i due verse quella che sul momento sembrava l’unica via praticabile. Il critico Tom Spurgeon definì lo sfruttamento dei giovani Siegel e Shuster da parte di un editore senza scrupoli  come “il peccato originale dei fumetti”.

Lo scrittore Julian Voloj, ha studiato approfonditamente la vita di Joe Shuster. Durante la realizzazione di questo volume, lo scrittore ha parlato con una folta schiera di grandi fumettisti, ognuno dei quali ha avuto la propria dose di problemi con le grandi case editrici. La storia, dal taglio documentaristico, è raccontata dal punto di vista di Shuster ma non manca di espedienti narrativi interessanti che rompono la quarta parete o che, più semplicemente, mettono da parte le parole, lasciando parlare il comparto grafico.
Il Joe Shuster di Voloj ricorda il protagonista di un “grande romanzo Americano” come quelli di Roth e Kerouac: egli è umano, in balia degli eventi ma anche figlio delle proprie azioni, così come i personaggi che lo circondano.

Joe Shuster

Il comparto grafico, ad opera di Thomas Campi, concilia il design grafico dei fumetti pulp che hanno ispirato Siegel e Shuster ad una magnifica colorazione acquerellata. Lo stile rétro della dalla colorazione volutamente sbiadita, trasforma ogni pagina nella fotografia di un’epoca passata, creando un effetto davvero piacevole e rilassante che rende la lettura molto scorrevole. Inoltre, Campi fa largo uso di elementi che citano altri stili di disegno, utilizzandoli per i più svariati scopi: come il mostrare le varie sfaccettature dei due autori o il riportare fedelmente lo stile delle riviste dell’epoca allo scopo di far immedesimare al meglio il lettore con la storia.

Se Shuster e Siegel non fossero mai scesi a patti con la National Comics, Superman sarebbe mai stato pubblicato? La “Golden Age” del fumetto super-eroico sarebbe mai iniziata? Queste sono solo due delle domande che sovvengono leggendo questo volume, tuttavia, non abbiamo a disposizione un multi-verso dove gli eventi sono andati diversamente (beh, forse, fatto sta che per ora non possiamo saperlo) per cui queste domande rimarranno senza risposta. Di certo sappiamo che, per quanto le cose siano state difficili per loro, Joe Shuster e Jerry Siegel sono stati i primi ragazzi a realizzare un sogno che oggi hanno in molti. Dopo aver letto Joe Shuster – La storia degli uomini che crearono Superman forse, riflettendo sulle origini di Kal-El, non penserete più a Krypton ma a Cleveland.


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