[Recensione] Midnighter Volume 1 – Senza passato, una furia al servizio della giustizia

0
Midnighter

Approda in Italia la prima parte della miniserie in 12 numeri dedicata di Midnighter ad opera di Steve Orlando e con i disegni di Aco e Stephen Mooney. Il primo volume intitolato Fuori, contiene Midnighter #1 a #7.

Midnighter però non è un personaggio nuovo al pubblico: è stato tra i protagonisti della prima iterazione di Stormwatch di Warren Ellis negli anni ’90 ed è stato uno dei membri fondatori di Authority, scritto sempre da Ellis, prima di essere trasportato nel DC Universe durante Flashpoint.

Ora vediamo di fare luce sul misterioso vigilante in pelle nera e dal perverso senso della giustizia. Nella sua attuale versione quella di New Earth dove è membro di Stormwatch ed ex di Apollo (NDR: Una versione di Superman terrestre e potente), dopo la fine della sua squadra, costantemente al lavoro per il Giardiniere e invischiato nei più loschi affari di tutto il DC Universe. Inoltre Midnighter è stato anche ospitato sulle pagine di Grayson di Tom King e Tim Selley, in uno story arc che in parte fa da base per il suo debutto in solitaria.

Il fumetto si apre con una breve e atipica introduzione su Midnighter: non trattando le origini del vigilante, vediamo solo il “supereroe” in azione mentre sventa un attacco a una compagnia, facendo la conoscenza di Marina. In seguito ci spostiamo nel Giardino, il luogo della creazione di Midnighter e luogo dove sono stipate le più pericolose costruzioni tecnologiche create sulla Terra, provenienti da altri mondi. Qui assistiamo a quello che sarà il motore della vicenda: il furto di proprietà del Giardiniere, tra cui il passato di Midnighter.

Orlando prende un personaggio poco sfruttato nei 5 anni di New 52 e DC You e lo plasma sulla base di quello che era il Midnighter di Ellis, dandogli uno scopo, un background persino a lui sconosciuto e tanta cattiveria da sfogare. La storia orchestrata dallo sceneggiatore è quanto di più semplice si potrebbe avere in un fumetto supereroistico del genere, un po’ debitore del Punisher di casa Marvel, un po’ debitore del Batman più estremo visto in vari Elseworld, Orlando impronta l’intera narrazione a caratterizzare l’attuale Lucas Trent (alias del vigilante), mostrando come l’assenza di un passato e la spiccata voglia di giustizia, siano solamente un tratto del carattere più complesso che il vigilante lascia trasparire. Lo scrittore non è però nuovo ad utilizzare dei macguffin per poi raccontare altro e, seppur in parte questo non sia il caso, Midnighter non si concentra solo sul personaggio e sulla sua ricerca ma riesce a fornire anche uno sguardo su quella parte di popolazione sempre presa in mezzo alle dispute tra supereroi, trovandosi quindi in un mondo troppo pericoloso e che non fa altro che generare mostri.

L’azione è resa benissimo da Aco e Stephen Mooney: il primo ha avuto modo di dimostrarsi un bravo disegnatore sulle pagine di Constantine e su Batman Eternal, avendo un gusto particolarmente fisico e dinamico, figlio di una narrazione visiva tipicamente cinematografica, la scelta di Aco come disegnatore della serie è non solo apprezzata ma perfetta. L’azione dei questi primi 7 numeri è dirompente, sembra di vedere un vero e proprio Batman fuori controllo, con dei panel dove la sceneggiatura lascia spazio all’arte dirompente e pazza di Aco, definizione stessa di narrazione visiva.  L’arte di Mooney, meno d’impatto, pur facendo un buon lavoro, risulta più debole rispetto a quella di ACO che, nel complesso, risultano più adatte al contesto della serie.

Midnighter dunque si piazza tra le serie più dinamiche e più citazionistiche di tutto il DC You (NDR: Da noi poco sentito, ma che in USA ha portato parecchie testate sperimentali) ed è vivamente consigliata a chi cerca una lettura non troppo complicata ma d’impatto, dove il piatto forte è un’azione atipica per i fumetti supereroistici moderni.

[amazon_link asins=’8833044882′ template=’ProductAd’ store=’falcon93hid0c-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a81ce791-3e81-11e8-83f9-73f972a2be25′]