Sky Original è ormai sinonimo di qualità, dopo serie di successo come ZeroZeroZero, Gomorra, entrambe tratte dai libri di Roberto Saviano, o le co-produzioni Sky/HBO come l’acclamata The Young Pope di Sorrentino o la più recente We Are Who We Are di Luca Guadagnino, arriva il 6 novembre Romulus, nuovo progetto seriale diretto dal regista Matteo Rovere e basato sulla trilogia di romanzi “Romulus” di Luca Azzolini, ancora inedita, il quale primo volume uscirà nelle librerie e store on-line il 29 ottobre. I primi due episodi sono stati presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, accompagnati dal regista e dai tre protagonisti della serie: Andrea Arcangeli, Marianna Fontana e Francesco Di Napoli.

La serie si svolge nel Lazio del VII secolo a.C. e segue le vicende di tre ragazzi, Iemos (Arcangeli), Wiros (Di Napoli) e Ilia (Fontana), ognuno appartenente ad un ceto sociale diverso agli albori della società romana, un periodo in cui lotte, tradimenti e congiure avrebbero formato quello che sarebbe diventato l’Impero più potente del mondo.

Prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia, Romulus, già dai primi due episodi appare come un prodotto qualitativamente elevato ed accattivante, che potrà di certo rientrare nelle uscite televisive più interessanti della seconda metà del 2020. Recitata completamente in protolatino, la serie ideata, prodotta e diretta da Matteo Rovere, si rifà e in parte amplia il suo lavoro fatto con Il Primo Re, pellicola che vedeva tra i protagonisti uno straordinario Alessandro Borghi nei panni di Remo e Alessio Lapice nei panni di Romolo. Romulus, più che essere considerato uno spin-off o un sequel del film, si configura quasi come una riscrittura più accurata e più caratterizzante della stessa leggenda sulla fondazione di Roma, dove personaggi, luoghi e situazioni vengono riviste, riprese e ancora una volta elaborate per crearne un prodotto visivamente e qualitativamente appagante.

Come affermato durante la conferenza stampa alla Festa del Cinema, Rovere ha deciso di tornare all’opera su uno stesso soggetto proprio per “l’amore dell’antico e dell’antichità e della storia di Roma”, quindi sarebbe sbagliato considerare Il Primo Re come qualcosa di completamente diverso da Romulus, ma altrettanto sbagliato sarebbe vederli come due prodotti diversi. Il Primo Re ha dato il via a questa nuova narrazione e Romulus la sta seguendo, sarebbe quindi opportuno considerarlo come un reboot, sui generis. Interamente girata della Tuscia laziale, e rigorosamente recitata in protolatino, la serie già nei suoi primi due episodi sembra aver fatto centro per quanto riguarda ambientazione, messa in scena e narrazione, nulla da invidiare a prodotti decisamente noti come lo stesso Game Of Thrones, con il quale condivide alcuni aspetti più o meno palesi, tra cui richiami al mondo magico, scene di lotta particolarmente truculente e sesso. Romulus è la perfetta serie fatta e confezionata per essere venduta all’estero ed essere apprezzata da un grande pubblico, come era stato per Il Primo Re, ampiamente amato al di fuori dei confini nazionali. Gli stessi interpreti, principali e secondari, hanno dovuto avere che fare con la recitazione in una lingua complessa e sconosciuta ma non sembrano provare il peso dell’impresa, dando una marcia in più all’intero prodotto, e non rendendolo forzato o artificioso; i dialoghi ci sono, restando essenziali, ma non per questo meno interessanti o vuoti. Ottima la scelta del cast, in termini di recitazione e aspetto fisico, i giovani interpreti protagonisti sono davvero all’altezza del lavoro svolto.

In Romulus, la parte centrale è di certo affidata alla componente tecnica. Regia, fotografia, trucco e acconciature, costumi, tutto esattamente riproposto e riprodotto nei minimi dettagli. La regia si compone di grandi voli pindarici sulle sconfinate aree del Lazio rurale, la costruzione dei villaggi è minuziosa e precisa, le scene di lotta a 360 gradi donano dinamicità alla scena e i diversi momenti in cui subentrano gli effetti speciali risultano essere di buona fattura, credibili e perfettamente inseriti nel contesto. La sceneggiatura di questi due primi episodi si presenta essenziale e assolutamente non difficile da seguire; i molti artifici tecnici non distolgono l’attenzione dalla narrazione principale, anzi vanno ad arricchirne la visione. Nota di merito anche alla splendida sigla, ormai punta di diamante di ogni serie Sky Original, stavolta dal tono solenne ed epico, con una cover di “Shout” realizzata dalla cantautrice Elisa; le musiche di accompagnamento sono invece realizzate dai Mokadelic che per Sky avevano già lavorato per Gomorra – La Serie.

In conclusione Romulus parte decisamente bene, gettando le basi per quella che potrebbe essere una delle produzioni italiane più interessanti della seconda parte del 2020. La tecnica, la sceneggiatura e la narrazione si fondono per creare una serie interessante, originale, che va ad ampliare quello che era stato già affrontato nel Il Primo Re, aggiungendo però altri personaggi e situazioni. Il protolatino è la lingua originale della serie che però verrà distribuita da Sky in due versioni, sia originale che doppiata. Nell’attesa dell’uscita su Sky a partire dal 6 novembre non possiamo che consigliarne la visione.


Romulus è ideata, scritta e diretta da Matteo Rovere. Sarà trasmessa su Sky Atlantic, Now Tv e Sky On demand a partire dal 6 novembre 2020. Ecco il trailer in italiano della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Romulus
7.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
romulus-di-matteo-rovere-recensione-dei-primi-due-episodi-della-nuova-serie-sky-original-speciale-romaff15Romulus parte decisamente bene, gettando le basi per quella che potrebbe essere una delle produzioni italiane più interessanti della seconda parte del 2020. La tecnica, la sceneggiatura e la narrazione si fondono per creare una serie interessante, originale, che va ad ampliare quello che era stato già affrontato nel Il Primo Re, aggiungendo però altri personaggi e situazioni. Il protolatino è la lingua originale della serie che però verrà distribuita da Sky in due versioni, sia originale che doppiata. Nell’attesa dell’uscita su Sky a partire dal 6 novembre non possiamo che consigliarne la visione.

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