Partito come adattamento di un fumetto di Mark Millar, al cinema Kingsman è diventato un franchise di film d’azione in grado di intrattenere il pubblico con scene d’azione travolgenti, storie divertenti seppur semplici e un cast in grado di saper portare su schermo personaggi interessanti e che sono diventati in poco tempo iconici. In particolare, il primo Kingsman: Secret Service ha regalato al mondo del cinema l’esordio di Taron Egerton, che nel film veste i panni di Eggsy, il protagonista. In cabina di regia per il primo e anche per il sequel Il Cerchio d’Oro c’è sempre stato Matthew Vaughn, che ha deciso di espandere il mondo narrativo tornando indietro nel tempo, fino alla fondazione dell’organizzazione Kingsman. In questo modo, dunque, nasce The King’s Man: Le Origini, film che racconta la genesi dell’agenzia di pace indipendente d’Inghilterra e che si affida, chiaramente, ad un cast totalmente nuovo per tentare di stupire nuovamente il pubblico, anche se in una maniera per certi versi completamente differente questa volta.

Orlando Oxford (Ralph Fiennes) è uno degli uomini più fidati del Re d’Inghilterra, incaricato da sua Maestà di evitare incidenti che, nel clima politico teso dell’Europa di quegli anni, potrebbero portare a qualcosa di grave. Quando gli eventi però innescano tragicamente l’inizio della Prima Guerra Mondiale, toccherà ad Oxford, in compagnia di sua figlio Conrad (Harris Dickinson) e dei fidati Shola (Djimon Hounsou) e Polly (Gemma Arterton) provare a fermare le forze oscure che cospirano nell’ombra e metter fine alla Grande Guerra.

The King’s Man: Le Origini riesce a divertire e coinvolgere lo spettatore sin dalle prime battute. Dal punto di vista dei personaggi, infatti, Matthew Vaughn, che è anche sceneggiatore della pellicola, riesce a creare dei protagonisti che riescono a conquistare in poche sequenze l’affetto del pubblico. Questo perché se, ad esempio, l’Eggsy di Taron Egerton era a tutti gli effetti un ragazzo al 100% del Terzo Millennio, abituato a vivere la sua vita in una determinata maniera, anche Oxford, Conrad e tutti gli altri sono fortemente legati al momento storico che vivono e agli anni in cui sono calati. Anni e momento storico che incidono in maniera importante su questo film rispetto ai precedenti ed è questa la più grande differenza: The King’s Man porta la narrazione a dover restare, perlomeno a grandi linee, ancorata alla realtà e al vero svolgersi della storia. Se da un lato è sicuramente una nuova interessante visione al franchise, dall’altro è anche vero che lo storytelling viene privato di quell’inventiva e libertà che caratterizzava gli altri due film, che erano privi di qualsiasi tipo di filo. Vaughn ha voluto provare questa strada e sia chiaro, l’esperimento è riuscito, ma si ha comunque la percezione di un freno a mano in qualche modo tirato.

La mano di Matthew Vaughn in regia si vede e c’è da dire che il regista ha saputo rinnovarsi, specialmente nelle scene d’azione, che sono in The King’s Man: Le Origini decisamente “fisiche”, vista la predilezione in quei tempi del combattimento all’arma bianca. Come per lo storytelling, c’è sicuramente meno inventiva e fantasia, anche per la mancanza di tutti quei gadget tecnologici che caratterizzavano Secret Service e Il Cerchio d’Oro, ma le coreografie sono tutte veramente stupende e già iconiche. La sequenza che vede coinvolto il Rasputin di Rhys Ifans, per esempio, è destinata certamente a restare negli annali. Stupende le scenografie e stupendi i costumi di scena, tanto negli ambienti civili quanto in quelli di guerra: la produzione ha ricostruito nei minimi dettagli gli scenari e creato degli abiti assolutamente perfetti – il ché nel franchise di Kingsman non deve mai passare in secondo piano – contribuendo all’immersione e al coinvolgimento del pubblico nella storia.

The King's ManCome detto, questo nuovo filone – è altamente probabile infatti che nuovi film ambientati nel passato vengano messi in cantiere – è affidato ad un cast totalmente nuovo e su tutti spicca, ovviamente, Ralph Fiennes. L’attore è protagonista di un’ottima prova, quasi dalle due facce: rigida e formale in alcuni momenti, rotta ed emozionale in altri. Non si scoprono ora le doti di Fiennes, chiaro, ma vederlo esibire nei panni di Orlando Oxford una così vasta gamma di emozioni nell’arco di una sola pellicola e, in particolare, in una sola scena, è sempre fantastico, perché il pubblico in sala si ricorda il grande attore che sta guardando. La sua verve e il suo portamento elegante, poi, sembrano esser fatti appositamente per questo film. Buona anche la performance di Harris Dickinson, interprete di Conrad, figlio di Orlando: il personaggio è in continuo conflitto con il genitore, come normale in un rapporto padre-figlio e Dickinson è bravo nel riuscire a far trasparire una sorta di innocenza in questa relazione conflittuale. Nei momenti più concitati poi, l’attore è supportato dalla classica regia alla Matthew Vaughn e il binomio contribuisce a creare scene ricche di pathos. Sorprendente Rhys Ifans nei panni di Rasputin: il suo è un personaggio importante nell’economia della trama e l’attore è talmente sopra le righe che sarà impossibile non amarlo. Esteticamente, il lavoro fatto su di lui è clamoroso, tant’è che sarà quasi impossibile riconoscerlo e questo, unito ad una prova che è appunto già diventata iconica, rende Rasputin uno degli elementi più luminosi di The King’s Man. Ottimi personaggi di supporto anche Shola e Polly, interpretati da Djimon Hounsou e Gemma Arterton, che riescono a spiccare sia nelle scene più tranquille che in quelle d’azione, anzi, soprattutto in quelle d’azione.

Nota a margine, presente una scena dopo i titoli di coda, che probabilmente comunica al pubblico le future intenzioni di Matthew Vaughn per quel che riguarda il futuro di Kingsman.

The King's ManIn conclusione, The King’s Man: Le Origini è un buon film, che in un certo senso va a rimodellare alcuni dei concetti alla base di Kingsman, provando a riproporre più l’anima narrativa dei film con Taron Egerton e Colin Firth e non lo spirito d’azione. Dal punto di vista dello storytelling, infatti, si è davanti ad un film assolutamente in linea con i precedenti, seppur dovendo sacrificare l’estro narrativo della sceneggiatura in favore della scelta di attenersi ai fatti reali. Nella messa in scena, invece, ci sono delle novità, specialmente nelle scene action, che sono sicuramente diverse ma non per questo meno valide. Anzi, alcune sono già diventate iconiche e rimarranno impresse per moltissimo tempo. Generalmente bene tutto il nuovo cast, con Ralph Fiennes e Rhys Ifans che rubano la scena a tutti quanti. The King’s Man: Le Origini porta nuova verve ad un franchise che fa della freschezza il suo punto di forza, e farlo tornando indietro nel tempo non era affatto facile.


The King’s Man: Le Origini è disponibile da domani, giovedì 5 gennaio, al cinema. Di seguito, il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
The King's Man: Le Origini
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
the-kings-man-le-origini-di-matthew-vaughn-salvare-il-mondo-con-eleganza-recensioneThe King's Man: Le Origini è un buon film, che in un certo senso va a rimodellare alcuni dei concetti alla base di Kingsman, provando a riproporre più l'anima narrativa dei film con Taron Egerton e Colin Firth e non lo spirito d'azione. Dal punto di vista dello storytelling, infatti, si è davanti ad un film assolutamente in linea con i precedenti, seppur dovendo sacrificare l'estro narrativo della sceneggiatura in favore della scelta di attenersi ai fatti reali. Nella messa in scena, invece, ci sono delle novità, specialmente nelle scene action, che sono sicuramente diverse ma non per questo meno valide. Anzi, alcune sono già diventate iconiche e rimarranno impresse per moltissimo tempo. Generalmente bene tutto il nuovo cast, con Ralph Fiennes e Rhys Ifans che rubano la scena a tutti quanti. The King's Man: Le Origini porta nuova verve ad un franchise che fa della freschezza il suo punto di forza, e farlo tornando indietro nel tempo non era affatto facile.

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