Ha finalmente debuttato anche in Italia la seconda stagione di Titans, serie tv di DC Universe che ha portato dopo anni sul grande schermo il supergruppo dei Giovani Titani.

I Titani dopo aver sconfitto Trigon (Seamus Deaver) tornano a San Francisco dove Dick Grayson (Brenton Thwaites) inizia ad allenare la nuova generazione di eroi: Beast Boy (Ryan Potter), Raven (Teagan Croft) e Robin/Jason Todd (Curran Walters). Nel frattempo però un vecchio nemico dei Titani riappare, Deathstroke (Esai Morales), deciso quindi a vendicarsi della rinata banda di giovani supereroi per quello che hanno fatto al figlio Jericho (Chella Man). A quel punto Hawk (Alan Ritchson), Dove (Minka Kelly) e Wonder Girl/Donna Troy (Conor Leslie) si troveranno a rivangare il passato ma non nel migliore dei modi; il tutto mentre i giovani protetti di Dick sono all’oscuro di quello che li aspetta.

TitansLa prima stagione della serie aveva stabilito il mondo dove i personaggi si muovevano, che come avevamo detto era molto più difficile di un Arrowverse o di uno stesso DCEU: infatti, nel mondo di DC Universe, i supereroi esistono da decenni, Batman, Superman e Wonder Woman e la Justice League sono celebrati ma i nuovi meta umani e supereroi sono visti con diffidenza e paura. I Titani stanno però per cambiare questa situazione, ovviamente con il giusto sponsor, Bruce Wayne (Iain Glenn). Sulla carta, dunque, per la squadra avrebbe dovuto essere una strada in discesa, ma purtroppo così non è stato. Infatti, seppur uno dei grandi difetti della prima stagione per molti, era il mostrare una squadra in divenire che non sembrava avere nulla a che fare con i classici Giovani Titani della tradizione DC Comics, in una improvvisa e alquanto sensata rivelazione scopriamo che non è la prima volta che Robin si allontana da Batman. Ma ancora più importante, scopriamo che i Titani erano già stati formati e sciolti 4 anni prima; un concetto interessante che purtroppo poco dopo diventa un grande ammasso di mantelli, con poco spazio per ogni personaggio a parte quelli che ne sono di fatto i protagonisti Dick & Jason. Dunque, se nella prima stagione abbiamo apprezzato i rapporti tra i personaggi, in questa stagione questo aspetto viene meno, soprattutto a causa delle guest star entrate nel cast regolare come Hawk, Dove e Donna Troy. Tutti questi personaggi, proprio per una certa presenza scenica e il loro essere, per la maggior parte, eroi molto stagionati, risultano più interessanti dei nuovi, mettendo un po’ in ombra la storia di personaggi come Raven, Beast Boy e Starfire. Più volte ci si trova di fronte a tantissimi personaggi, ognuno con i propri problemi. Si passa da puntate che mettono al centro i personaggi ad altre che devono necessariamente mettere al centro la storia dimenticando i personaggi. Un errore comprensibile dato che il team assemblato da Geoff Johns e Greg Berlanti viene per lo più dai fumetti e non è abituato alle necessità del media televisivo, tra i tanti nomi Bryan Edward Hill, che ha scritto uno dei migliori episodi della serie fin ora.

Vediamo dunque i vari personaggi e come sono stati trattati nel dettaglio nella stagione, partendo dall’assoluto protagonista Dick Grayson/Nightwing: dopo due stagioni di costruzione, il personaggio è riuscito ad uscire dall’ombra di Batman e diventare il suo supereroe, appunto Nightwing. La serie, come prevedibile, nella stagione due si è concentrata molto su Dick, proprio in virtù del grande momento di fine stagione che sarebbe dovuto essere il debutto della sua nuova identità di combattente del crimine. Il Dick che abbiamo conosciuto nella prima stagione era arrabbiato, fuori posto dovunque andasse, che decide così di ricostruire l’unico gruppo che lo aveva fatto sentire parte di qualcosa e non un solo sidekick, ossia i Titani. Brenton Thwaites si conferma un’ottima scelta per il ruolo, dovendo spesso dover tenere sulle sue spalle molte delle puntate.

Raven e Garfield Logan si avvicinano sempre di più nella seconda stagione diventando i “piccoli” di Dick, a cui il leader affida grandi speranze: l’ex Robin in loro due vede non solo una possibilità di redenzione ma anche il futuro dei Titani. Teagan Croft e Ryan Potter si dimostrano entrambi delle scelte decisamente azzeccate per i loro ruoli di giovani intraprendenti eroi, con un legame molto forte, che ricorda decisamente quello della serie animata del 2003.

Gli altri Titani più “anziani”, quindi Hawk, Dove e Donna Troy ricevono molto meno spazio di quello che si poteva aspettare data l’importanza che viene data alla prima iterazione dei Titani nella lore della serie, sono spesso mere comparse, ma hanno anche i loro momenti per brillare come nelle puntate, “Aqualad” e “Jericho”. Nonostante Conor Leslie, Alan Ritchson e Minka Kelly si impegnino, hanno ben poco spazio per lavorare sui propri personaggi ed è un gran peccato soprattutto perché, dati i rapporti con gli altri supereroi come Batman e Superman, potrebbero essere una scelta interessante come insegnanti della nuova generazione.

TitansPer quello che riguarda Jason Todd, il ragazzo diventa la testa calda del gruppo, quello spinto dal voler farsi vedere a tutti i costi, per rientrare nelle grazie di Batman e ciò vuol dire impressionare Dick, il primo ragazzo meraviglia. Curran Walters si dimostra la perfetta testa calda, con un’attrazione verso il pericolo e il suo voler essere sempre un passo avanti a tutti, ma rimanendo molto vulnerabile: è stato uno dei punti davvero da approfondire in futuro per la serie.

Ora parliamo delle nuove aggiunte al cast della stagione, ossia la famiglia Wilson e Superboy. Esai Morales da il volto a Slade Wilson, letale ex colonnello dell’esercito diventato mercenario che si è trovato a scontrarsi con i Titani per un compito e che ne è rimasto scottato. Morales tratteggia un Deathstroke implacabile e letale, ben diverso da quello di Manu Bennett, non accecato dalla droga ma bensì dalla vendetta, che è il suo unico scopo e che lo porterà a coinvolgerà la stessa figlia Rose Wilson(Chelsea Zhang) nel tentativo di distruggere Dick Grayson e I Titani. Chella Man interpreta invece Jericho Wilson: seppur con meno spazio della sorella, il personaggio è ben rappresentato all’interno della serie e rappresenta il messaggio che Titans cerca di far passare dalla prima stagione, ossia l’importanza non della famiglia di sangue, ma di quella che si sceglie. Invece quel poco che vediamo di Joshua Orpin come Superboy non è per nulla contestabile, il phisique du role ce l’ha e può solo migliorare quando e se gli verrà data l’opportunità di crescere come eroe e persona: chissà che ciò non comporti anche l’arrivo nella serie di Lex Luthor e Superman.

TitansUn plauso all’interpretazione di Iain Glenn come Bruce Wayne, un’inaspettata ed interessante versione di un Batman ormai consumato dalla sua vita come vigilante, che seppur con tutti i suoi sbagli da genitore ha saputo far diventare Dick l’eroe che è ora. Sarà infatti il suo “Batman” a dare l’approvazione al team e a fare da supporto morale a Dick, ora non più agli antipodi con il padre.

Titans nella sua seconda stagione si libera in parte dell’eccessiva patina dark della prima stagione, consegnandoci una storia che parla dell’importanza della famiglia che si sceglie, non di quella di sangue. L’ex Robin infatti crea una vera e propria famiglia mettendo insieme una squadra di randagi, che se per Deathstroke è un punto debole non lo è per i Titani. L’arco narrativo che porta alla creazione di Nightwing è forse uno dei punti più allungati dell’intera serie: magari non sarebbe stato appagante vederlo già alla fine della prima stagione, ma l’attesa stessa, seppur abbia reso il momento epico nel suo low budget, è stato un pò limitato dalla costruzione. Inoltre la serie con questa pletora di personaggi spesso si va a perdere e questo non dovrebbe succedere, soprattutto perché puntate come “Aqualad”, “Conner” e “Faux Hawk”, riescono a mostrare davvero come gli sceneggiatori possano rendere questi eroi interessanti nei loro rispettivi ruoli; Anche per questo forse sarebbero state necessarie altre 2 puntate così come per la prima stagione di Doom Patrol, per concludere meglio le trame relative al Cadmus e a Deathstroke, ma sicuramente di entrambi non abbiamo ancora visto l’ultima e chissà che ora i Titani non diventino la squadra di eroi che aspettavamo sin dal finale della prima stagione.


La Seconda Stagione di Titans è ora disponibile su Netflix. Di seguito potete visionare il trailer della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Titans - Stagione 2
6.8
Articolo precedenteThe New Pope – Recensione dei primi 2 episodi della serie scritta e diretta da Paolo Sorrentino
Articolo successivoLizzie McGuire – Il futuro del revival dopo l’abbandono della showrunner
Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
titans-stagione-2-una-famiglia-di-randagi-recensioneTitans nella sua seconda stagione si libera in parte dell’eccessiva patina dark della prima stagione, consegnandoci una storia che parla dell’importanza della famiglia che si sceglie, non di quella di sangue. Dick infatti crea una vera e propria famiglia mettendo insieme una squadra di randagi, che se per Deathstroke è un punto debole non lo è per i Titani. Forse sarebbero state necessarie altre 2 puntate per concludere meglio le trame relative al Cadmus e a Deathstroke, ma sicuramente di entrambi non abbiamo ancora visto l’ultima e chissà che ora i Titani non diventino la squadra di eroi che aspettavamo.

Lascia un commento