Ci sono voluti ben 4 anni prima che Tredici, la famosa serie Netflix, finisse: è incredibile, ma è così. Nata nel 2017, la serie creata da Brian Yorkey è stata, nel corso di queste 4 stagioni, soggetta ad una grande divisione di pubblico, come poche altre serie della piattaforma hanno fatto. Tutto ciò è nato dal fatto che nel corso di questa serie sono cambiati completamente gli obiettivi e le finalità che sembrava volesse dare questa storia nella prima stagione. Parleremo di tutta la serie in un articolo che pubblicheremo nei prossimi giorni, per ora, quindi, è giusto parlarvi di questa quarta e ultima stagione sbarcata sulla piattaforma Netflix lo scorso venerdì 5 giugno.
La serie inizia qualche settimana dopo la fine della terza stagione, che si era conclusa con la morte del personaggio di Monty, dinamica che ai fini della trama sarà importantissima in queste ultime puntate. Diciamo innanzitutto che la serie proviene da due stagioni disastrose, che andavano oltre il libro di Jay Asher da cui era tratto l’incipit della storia e, viste le basi, non ci si poteva aspettare di meglio da questa stagione che in realtà è purtroppo peggiore delle precedenti, il ché è tutto dire. Andando con ordine, come si era potuto vedere dal trailer, il protagonista Clay, interpretato nuovamente da Dylan Minette, vede ovunque intorno a se Monty, che lo perseguita come “entità” e che sembra volergliela far pagare per il destino cui è andato incontro a causa del gruppo di protagonisti. A questo proposito, la serie ci mostra tante situazioni in cui Clay, completamente fuori di testa, (anche più delle stagioni precedenti, pensate un po’) viene perseguitato psicologicamente dal fantasma di Monty e anche (ancora) da quello di Bryce.
In questa ultima stagione di Tredici, Clay è molto più centrale rispetto alle altre, dove era sempre il protagonista ma non l’unico focus, vista la presenza di altri personaggi che probabilmente avrebbero potuto avere risvolti ben più interessanti. Un ulteriore passo falso in questa stagione, infatti, è stato proprio quello di mettere il ragazzo come figura centrale, facendolo risultare più fastidioso e particolarmente irritante in molti frangenti. Quest’ultima serie più che una serie su degli adolescenti con un tema drammatico di sfondo è diventata con quest’ultima stagione uno “slasher” alla Scream, senza però la paura e il divertimento. Ci si trova difronte a scene come Clay che riceve chiamate anonime, oppure Bryce che arriva come visione a determinati personaggi e li minaccia, o ancora Clay che impazzisce e si nasconde o si macchia di sangue. Già le precedenti stagioni denotavano una mancanza di idee di fondo e che si stava raschiando il fondo del barile, ma mai come in questa stagione. Qui le idee scarseggiano fortemente e lo si nota perché non c’è minimamente una storia da raccontare: dopo le prime 4 puntate (di 10, per fortuna, non 13 come nelle precedenti tre stagioni) ci si ritrova davvero a pensare che quello che seguirà non avrà minimamente senso di esistere. Se c’erano almeno un po’ di idee nelle altre due qui la storia arriva ad essere ridicola, senza senso e permeata di inutilità. Tutti questi ragazzi che hanno visto morire più di una persona e hanno vissuto un numero eccessivo di disavventure non sembrano neanche minimamente essere scalfiti da tutto ciò. Clay, per esempio, in ogni puntata attacca briga con un suo amico o qualcuno altro davanti a loro e da continui segni di squilibro mentale, ma nessuno lo riesce a fermare. Per assurdo, nessuno si accorge che il ragazzo ha bisogno di un vero e proprio aiuto.
Quello che sembrava dalla fine della terza stagione di Tredici il “cattivo” di questa quarta, Winston (il ragazzo con cui Monty ha avuto una relazione e che voleva smascherare tutti per ciò che gli hanno fatto) viene messo da parte dopo neanche metà stagione e scompare pian piano diventando una figura inesistente e inutile nel racconto. Altro personaggio a cui la terza stagione aveva dato molta importanza e che in questa è quasi marginale è quello di Ani: anche lei diventa una figura di contorno senza uno scopo specifico. Altri due personaggi che appaiono in una manciata di minuti e che erano importanti nelle stagioni precedenti sono i quelli di Courtney Crimsen e di Ryan Shaver, i cui cameo però è totalmente senza motivo. C’è da dire che i momenti migliori di questa stagione come anche per le altre due, rimangono quelli dove i ragazzi compiono normali come andare a delle feste, andare al ballo, fare battute e scherzare tra di loro: in queste scene si ritrova un minimo quello c’era nelle vecchie stagioni, specialmente nella prima. Il problema di questa serie è che partendo, appunto, da un tema drammatico si è arrivati a compiere azioni fuori dal comune, quando si sarebbe dovuto raccontare il tema della scuola e di un gruppo di ragazzi a cui sono successe (anche a causa loro e delle loro azioni) cose terribili. Invece si assiste a scene come gli studenti che organizzano una rivolta contro la polizia (per rimanere in tema, visto il periodo) oppure si arriva perfino ad una puntata dove Clay ha un sogno in cui è protagonista in un futuro post-apocalittico dove deve combattere i robot(?).
Hannah Baker, che era il punto centrale delle prime due stagioni di Tredici, qui è a malapena nominata e compare in una brevissima scena, e sembra che il tema che aveva dato vita alla serie non esista più. Senza girarci troppo intorno la cosa bella che questa serie ha avuto da offrire era la storia di Hannah e quello che le era accaduto: tutti i personaggi di contorno erano figure veramente poco interessanti a suo confronti e puntare su di loro in queste stagioni è stato un errore grossolano, che ha portato a far perdere molto interesse anche a chi è stato fan della prima stagione. Prima di concludere non possiamo non citare il grande Gary Sinise, attore bravissimo e fondamentale per il cinema americano negli anni ’90 con film come Forrest Gump o Omicidio in Diretta, che ritroviamo in questa stagione nel ruolo dello psichiatra di Clay, in scene in cui, perlomeno, si nota un minimo di esperienza recitativa. L’aggettivo con cui si potrebbe descrivere questa stagione finale di Tredici è “inutile”: è molto meglio infatti portarsi come ricordo la prima stagione e lasciar perdere tutte le altre tre.
Tutte le stagioni di Tredici sono ora disponibili su Netflix. Di seguito potete visionare il trailer ufficiale della quarta e ultima stagione: