Il 26 settembre, a due anni dal rilascio della prima stagione su Netflix, torna la seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza, produzione originale italiana della piattaforma diretta da Francesco Bruni e basata sul romanzo omonimo di Daniele Mencarelli che ha anche curato la sceneggiatura. Tra gli interpreti principali Federico Cesari, nel ruolo di Daniele, Fotini Peluso in quello di Nina, Filippo Nigro in quello del Dott. Mancino e Carolina Crescentini in quello della madre di Nina, Giorgia. Alla seconda stagione si unisce Drusilla Foer nei panni di Matilde, Samuel Di Napoli in quelli di Rachid e Valentina Romani in quelli di Angelica la figlia di Mario (Andrea Pennacchi). La serie è una produzione Picomedia che abbiamo potuto vedere in anteprima e di seguito vi riportiamo il nostro parere.

Sono trascorsi due anni da quando abbiamo lasciato Daniele e la nave dei pazzi. Molte cose sono cambiate: Daniele e Nina sono diventati i genitori della piccola Maria e poco dopo la sua nascita si sono allontanati. Li ritroviamo che si contendono l’affidamento della bambina con il supporto delle rispettive e diversissime famiglie. Daniele, dopo l’intensa esperienza vissuta durante la settimana di TSO, ha scelto di diventare infermiere e, grazie all’intervento della dottoressa Cimaroli, sta per entrare come tirocinante nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ha cinque settimane per dimostrare al giudice che quello può diventare un impiego stabile, accreditandosi come un genitore affidabile. In questa nuova veste, Daniele conosce i nuovi pazienti della camerata, che lo costringono a riflettere sul suo eccesso di empatia verso il dolore degli altri e che rischiano di farlo deragliare di nuovo.

Basata sul bellissimo romanzo omonimo di Daniele Mencarelli e basata su la sua esperienza di vita reale, Tutto Chiede Salvezza arriva per la prima volta su Netflix nel 2022, trasportando lo spettatore all’interno di un reparto di psichiatria in cui il giovane Daniele (Federico Cesari) viene ricoverato per un TSO a causa del suo comportamento instabile. Proprio nel reparto Daniele farà la conoscenza di altri pazienti sottoposto a cure psichiatriche che in poco meno di una settimana diventeranno la sua nuova casa, la sua nuova famiglia. La prima stagione di Tutto Chiede Salvezza segue abbastanza linearmente il romanzo di Mencarelli, aggiungendo una trama “romance” assente nei romanzi che specialmente nell’ultima parte della stagione diventava più preponderante, ed è proprio da questa liaison amorosa che parte la seconda stagione inedita e non basata su un romanzo.

Dopo esser stato paziente, è arrivato il momento per Daniele di indossare il camice e fare volontariato proprio nel reparto psichiatrico che lo ha ospitato. La situazione con Nina è difficile, i due si contendono l’affidamento della piccola Maria, la bambina nata dalla loro relazione, e Daniele nonostante le cure ricevute, non manca di momenti di sconforto e particolarmente difficili. L’arrivo di una seconda stagione era abbastanza telefonato visto l’epilogo della scorsa, epilogo che ha fatto storcere non poco il naso a molti dei fan del romanzo che si aspettavano una miniserie autoconclusiva senza il bisogno di aggiungere altro ad una storia così. Il momento dell’annuncio di un seguito non è stato apprezzato da tutti, ma in fin dei conti seppur la seconda stagione non apporta nulla alla storia già raccontata, il prodotto si configura come una narrazione avvincente che saprà di certo intrattenere chi ha apprezzato la prima parte.

Merito della riuscita della stagione c’è sicuramente la presenza di una new entry d’eccellenza: Drusilla Foer, nel ruolo di Matilde è sicuramente uno degli aspetti migliori della stagione. La camaleontica e raffinata attrice tratteggia i lineamenti di “una donna nata nel corpo sbagliato” con estrema delicatezza ma anche tanta sofferenza. Matilde è una donna dal passato misterioso, quasi mitologioco, un’apparizione, una diva, una musa, che nonostante il difficile rapporto iniziale con Daniele sarà capace di insegnagli molte cose. Tornano anche i beniamini della scorsa stagione seppur con una storyline meno approfondita tra cui Lorenzo Renzi nei panni di Giorgio, Vincenzo Crea in quelli di Gianluca e Vincenzo Nemolato in quelli di Madonnina. Ad un primo sguardo sembrerebbe che la nuova stagione vorrebbe focalizzarsi sul rapporto di Nina e Daniele quando in realtà il suo scopo è quello di raccontare Daniele e il suo rapportarsi con il mondo e con gli altri, alle prese con una difficile situazione psicologica. Purtroppo le cinque puntata risultano a tratti troppo sbrigative e laddove sembrava esserci materiale per un buon approfondimento il tutto risulta abbastanza veloce, come se ci si volesse dileguare in fretta. Una visione che lascia alcune ottime interpretazioni – tra tutte quelle di Foer e Cesari – e poco altro.

La seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza sembra essere un’operazione non necessaria vista la storia di partenza ma che si prefigge l’idea di voler approfondire il personaggio di Daniele interpretato da Federico Cesari. Se da una parte, grazie all’aiuto di alcune ottime new entry e a momenti fortemente emozionanti il prodotto risulta godibile, dall’altro perde di fascino quando accelera su situazioni che avrebbero meritato un approfondimento decisamente maggiore. Sono poche le volte in cui, al giorno d’oggi, sembrano necessari più episodi, ma questa è una di quelle.


La seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza arriva su Netflix a partire dal 26 settembre. Ecco il trailer della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Tutto Chiede Salvezza 2
6.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
tutto-chiede-salvezza-2-la-seconda-stagione-della-serie-netflix-con-federico-cesari-recensioneLa seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza sembra essere un’operazione non necessaria vista la storia di partenza ma che si prefigge l’idea di voler approfondire il personaggio di Daniele interpretato da Federico Cesari. Se da una parte, grazie all’aiuto di alcune ottime new entry e a momenti fortemente emozionanti il prodotto risulta godibile, dall’altro perde di fascino quando accelera su situazioni che avrebbero meritato un approfondimento decisamente maggiore. Sono poche le volte in cui, al giorno d’oggi, sembrano necessari più episodi, ma questa è una di quelle.

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