Oggi è il giorno in Italia di Undiscovered Country, fumetto edito da Image Comics scritto da Scott Snyder e Charles Soule e disegnato dal “nostro” Giuseppe Camuncoli. In Italia è saldaPress ad occuparsi della pubblicazione dei volumi.

In occasione della presentazione del volume, la casa editrice ha organizzato un round table con Cammo, in cui il disegnatore ha rivelato molti retroscena estremamente interessanti in merito alla realizzazione di Undiscovered Country.

Prima di iniziare, questa è la sinossi rilasciata da saldaPress:

La metafora di un’America chiusa al mondo, nella serie a fumetti best seller del 2020 – Preceduta dal prestigioso endorsement di Robert Kirkman che, editorialmente parlando, lo ha definito “Il prossimo The Walking Dead”, arriva finalmente in Italia UNDISCOVERED COUNTRY, la serie bestseller scritta da Scott Snyder e Charles Soule (due degli autori più venduti secondo le classifiche del New York Times) e disegnata dalla star di Amazing Spiderman Giuseppe Camuncoli. UNDISCOVERED COUNTRY сi fa viaggiare in una regione sconosciuta un tempo chiamata Stati Uniti d’America, ora avvolta nel mistero e letteralmente chiusa dietro un muro con il quale, un secolo prima, ha scelto di isolarsi dal resto del mondo. Due piccole spedizioni entrano simultaneamente negli ex Stati Uniti – una da est, una da ovest-e viaggiano verso l’interno del continente, ognuna alla ricerca delle verità e impegnata a sopravvivere in questo strana e pericolosa terra inesplorata.

Innanzitutto, Camuncoli ha parlato della sua esperienza al fianco di due autori come Snyder e Soule, due autori che fanno dei testi e dei dialoghi il punto focale delle loro storie e spesso il disegno deve farsi da parte e subordinarsi alle parole: “Non mi hanno dato, a parte nel primo numero, indicazioni precise da seguire per filo e per segno in merito allo sviluppo dei testi. Più che altro, ci sono alcune direttive nelle bozze, soprattutto nelle scene d’azione. Scott e Charles mi danno dei riferimenti e dei focus da seguire, ma il resto lo decido io. E comunque, anche quando ci sono delle indicazioni, ho comunque la possibilità di fare mie tutte quelle cose e giocarmela. Ho molta libertà e spazio di manovra. Poi chiaramente in fase di revisione si rivede tutto: a parte il primo numero, i due autori si alternano nella scrittura. Quindi la revisione è fatta da quello che non ha scritto quel numero e si fa sempre in tempo a modificare ciò che non piace. Poi, devo dire, in questo è molto importante la figura dell’editor, che riesce a mediare tra le indicazioni di sceneggiatura e la mia volontà di creare liberamente”.

Proprio in merito alla libertà di Camuncoli è stata la domanda di RedCapes.it, nello specifico sulle indicazioni per la creazione dei design e dei look dei personaggi: “Anche in questo caso, ho avuto solo indicazioni generiche. In alcuni casi mi sono state date delle immagini da usare come reference, oppure descrizione più precise, magari anche sui colori da utilizzare. Ma, come detto prima, i due autori si fidano di me e mi lasciano creare. E questa è una cosa molto bella per un disegnatore”.

Uno dei tratti più caratteristici di Undiscovered Country è certamente l’ambientazione e Camuncoli ne ha spiegato un po’ la genesi: “La scelta della prima ambientazione, in stile post-apocalittico, è stata forse la scintilla che ha fatto nascere la serie. Tramite un loro contatto, i due autori hanno avuto l’opportunità di visitare una sede della CIA e hanno avuto la possibilità di scoprire le diverse proiezioni fatte dall’agenzia se gli USA, da un momento all’altro, dovessero decidere di isolarsi dal resto del mondo”. Andando più nel dettaglio, Cammo ha detto: Fortress America è effettivamente il nome in codice di uno degli scenari possibili. Chiaramente le proiezioni della CIA non si limitano all’impatto visivo, ma riguardano anche l’economia, le tensioni interne e quant’altro. Sono molto dettagliate e, senza effettiva volontà, ci siamo resi conto che la storia coincide in un certo modo con quello che si pensa possa riservarci il futuro”.

E tutto questo lo si può ritrovare, in un modo più o meno diretto, nelle pagine del fumetto: “Prendiamo la pandemia e il COVID: c’è stato un tempismo particolare. La cosa ci è letteralmente scoppiata tra le mani. Quello che è successo nell’ultimo periodo negli Stati Uniti è stato, molto sinistramente, profetizzato nelle nostre pagine. Ma non c’è una volontà diretta di parlare della realtà, anche perché la storia è stata concepita quattro/cinque anni fa”. Ovviamente, sembra quasi una scusa, ma Camuncoli ha la sua spiegazione molto chiara su come sia possibile una simile sovrapposizione con la realtà: “Undiscovered Country è una storia scritta da due autori americani, che amano il loro Paese. Il fumetto, dunque, racconta l’America. Nel bene e nel male. Si tratta di una lettera d’amore per gli USA, raccontandone pregi e difetti”.

Avendo a che fare con due autori americani come Snyder e Soule, vien quasi naturale da chiedersi se anche Camuncoli si sente americano, ma la risposta è l’esatto contrario: “No, io mi sento italiano. Dopo 20 anni in America, non mi sono mai voluto trasferire. Spesso, prima di tutta questa situazione, andavo lì, una settimana o due, ma mi piace tornare a casa. Non ci vivrei mai lì, qui sento di poter vivere con più calma. Inoltre è stata importante la scelta di un disegnatore come me. Non tanto per le mie abilità, ma perché non sono americano. Scott e Charles volevano dare, tramite il comparto grafico, una visione completamente differente rispetto alla loro ma comunque coerente, per evitare che Undiscovered risultasse troppo autoreferenziale e diascalico”.

Terminando il suo discorso sulle tematiche, a Camuncoli è stato chiesto quanto fosse importante la politica in un lavoro come Undiscovered Country: “Se ne è sempre parlato come un accessorio per raccontare la nostra storia. Gli USA sono isolati in Undiscovered, ma è più un pretesto per fare una sorta di sociologia: riuscirebbero effettivamente a stare da soli e isolarsi dal resto del mondo? La situazione ipotizzata da noi è quella sulle pagine. In ogni caso, non si tratta di un fumetto sulla politica, che è una scusa. Ci sono tanti giochi di potere, ma non sono il focus principale”.

Dopodiché, il disegnatore è tornato un po’ sull’aspetto tecnico del suo lavoro: “Abbiamo intenzione di mantenere il nostro ritmo. Le pagine sono piene di elementi e devo dire che è dura, ma il mio team è grandioso: i miei finisher sono bravissimi e riescono a darmi una grande mano. Chi mi sta aiutando in questo momento viaggia con una media di un paio di pagine al giorno. Ma il nostro obiettivo è quello di rispettare la tabella di marcia, anche perché con Image non sono 12 numeri l’anno, ma 10. Per il momento l’idea rimane quella di pubblicarne 50, concettualmente uno per ogni stato degli Stati Uniti. Ma non è sempre stato così: siamo partiti con l’intenzione di una mini di 6 numeri. Poi le idee erano tante e, quasi automaticamente, il tutto si è espanso. Giusto per far capire, c’è talmente tanto materiale che si stanno già mettendo da parte le idee per eventuali spin-off e/o altro materiale“.

Sul metodo di lavoro interno a Image, Camuncoli è sembrato piuttosto soddisfatto dell’ambiente lavorativo: “Ci gestiamo completamente da soli, è questo il bello della casa editrice. Non facciamo direttamente capo a nessuno, sostanzialmente. Se abbiamo un’idea, anche per gadget o cose simili, andiamo avanti per la nostra strada: se la cosa ha successo abbiamo poi un ritorno anche economico, altrimenti cambiamo direzione”.

Impossibile, chiaramente, non parlare delle parole di Robert Kirkman, che pare abbia apprezzato così tanto Undiscovered Country da definirlo addirittura il nuovo The Walking Dead: “L’endorsement di Kirkman è stato un fulmine a ciel sereno. Ovviamente ci fa piacere e ci fa capire che siamo sulla buona strada. Speravamo nel successo di pubblico e critica, anche perché io personalmente ho dato il mio meglio proprio perché mi piace disegnare Undiscovered. Non mi annoio mai perché è molto nelle mie corde e posso giocare con tante cose. Ovviamente è stata inaspettata ma ci ha lusingati la nomination per l’Eisner. Il fumetto, infatti, ha ottenuto la candidatura come Migliore Nuova Serie del 2020.

Infine, Camuncoli ha parlato della questione dei diritti cinematografici di Undiscovered Country, già oggetto di battaglie tra gli studi di produzione: “L’adattamento cinematografico ci sarà. I diritti sono stati acquistati a New Republic Pictures, che ha già prodotto un successo come quello che è stato 1917. Di tutte le varie offerte che abbiamo ricevuto, abbiamo accettato questa perché sono stati gli unici a mettere sul piatto la cosa più importante: la garanzia che Snyder e Soule si sarebbero occupati dell’adattamento. Questa garanzia è importantissima. Ci saranno delle modifiche, ma saranno comunque pensate da loro. L’idea è quella di una trilogia. Io dovrei risultare come produttore esecutivo. Sarò accreditato ma dovrei, spero, essere coinvolto anche a livello di approvazione degli elementi visivi e stilistici. Spero mi chiederanno anche cosa ne penso in sede di casting: alla fine chi meglio di me per scegliere degli attori per i personaggi che ho disegnato io? Ma anche con il semplice accredito sarei contento. Si vedrà cosa mi faranno fare”.

Il primo volume di Undiscovered Country è disponibile a partire da oggi 12 novembre. Qui la recensione.

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