Il terzo episodio di Watchmen, andato in onda la notte tra il 3 e il 4 novembre su Sky Atlantic, ha visto l’entrata in scena di un personaggio ben noto ai fan della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons, si tratta dell’agente federale Laurie Blake, precedentemente conosciuta con il nome di Silk Spectre II (Spettro di Seta per gli amanti della versione italiana). Svestiti i panni da vigilante, dopo i fatti raccontati nel fumetto, Laurie Black va a caccia di eroi mascherati che agiscono al di fuori del consenso statale ma viene inviata a Tulsa per indagare sulla misteriosa morte di Judd Crawford e qui entrerà in contatto con Angela Abar e la squadra di polizia locale.

WatchmenL’episodio si apre con una conversazione telefonica che andrà avanti per l’intera durata dell’episodio, si tratta della chiamata tra Laurie Blake e il suo ex fidanzato Dottor Manhattan. Tramite una cabina telefonica è possibile mandare dei messaggi al superuomo blu direttamente su Marte. Un riferimento facilmente apprezzabile per chi conosce l’universo di Watchmen ma altrettanto difficile da carpire per un telespettatore neofito, mentre i primi due episodi erano di facile lettura per chiunque si stesse approcciando per la prima volta alla saga, il terzo episodio sembra confermare i dubbi espressi nella precedente recensione e la tendenza che Damon Lindelof intende dare alle vicende narrate. Il personaggio di Laurie Blake porta con sé un bagaglio colmo di icone, oggetti e chiari riferimenti ad una vita precedente (la scena con il sex toy è esilarante) che difficilmente riesce a scrollarsi di dosso, dimostra inoltre di essere un ponte perfetto tra passato e presente, tra Watchmen fumetto e Watchmen serie tv riservando un piccolo spazio anche ai Minutemen.

Vi è poco spazio per il mistero riguardo il complotto che attanaglia Tulsa e sulle vere intenzioni del Settimo Reggimento che continua seminare atti terroristici ai danni della polizia. Non è ancora chiaro quale sia il ruolo di Adrian Veidt, il vecchio ricco continua con i suoi bizzarri esperimenti ai danni dei suoi cloni-servitori ma la sua funzione nelle vicende di Tulsa può soltanto essere ipotizzata a causa della mancanza di collegamenti espliciti con ciò che sta accadendo nel presente, la prima ipotesi che salta alla mente è che ci sia il suo zampino dietro le azioni del Settimo Reggimento ed è difficile pensare ad una sua estromissione completa dall’intreccio principale. Ciò che viene resa nota agli spettatori è la vera natura di Veidt, il pomposo uomo vestirà i panni del suo alter-ego Ozymandias che nella sua vita precedente ha causato la morte di più di tre milioni di persone in seguito alla messa in scena del suo piano per salvare il mondo.

Risulta tanto difficile quanto inutile provare dare un’opinione oggettiva su questo terzo episodio di Watchmen. Con l’entrata in scena di Laurie Blake la serie prende una direzione completamente diversa a quella iniziale. I primi due episodi si sono rivelati un’ottima sorpresa per il modo in cui passato e presente, finzione e realtà sono stati messi in scena senza risultare forzati e stucchevoli. Il terzo episodio prende una decisione netta su dove voler andare a parare e lascia intuire che la serie non si limiterà ad essere un sequel diretto della graphic novel ambientato nello stesso universo e che gli elementi del passato saranno colonne portanti per la comprensione di ciò che avverrà da qui in seguito. Il messaggio di She Was Killed by Space Junk sembra essere abbastanza chiaro: recuperate la graphic novel al più presto!

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