Biglietto da Visita #4 – I Medici

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Eccoci tornati con la quarta puntata di Biglietto da Visita! Questa volta la nostra recensione ci porterà direttamente nel cuore della Firenze della prima metà del Quattrocento, tra oscuri intrecci e l’alba di una famiglia che renderà la città toscana e l’Italia intera un luogo di arte, ricchezza e splendore.
Ebbene sì, stiamo parlando de I Medici.

Ancor prima dell’esordio televisivo della settima scorsa, questa serie anglo-italiana, ideata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer, già da diverso tempo aveva stuzzicato la mia attenzione, così come quella di tanti altri appassionati. La ragione di tanta curiosità di base può essere sintetizzata con un paio di semplici domande: cosa possiamo attenderci da una serie TV RAI? Sarà all’altezza delle aspettative? 
A questi quesiti sono state date le risposte più disparate, ma a ciò arriveremo tra poco. Prima facciamo un passo indietro e concentriamoci sulla trama.

Cosa pensate voi quando vi vengono nominati i Medici di Firenze? Beh, io, quasi in automatico, penso al buon Lorenzo il Magnifico, alla Congiura dei Pazzi e “chi vuol esser lieto, sia: di doman non v’è certezza“. Più o meno sono queste le immagini del Rinascimento fiorentino impresse nell’immaginario collettivo.
Eppure, I Medici non parte da qui, cosa che a me personalmente ha colpito non poco e che potrebbe anche far intuire una volontà di portare avanti la serie per più generazioni medicee nel caso questa prima stagione facesse il botto: la trama, infatti, segue i passi di Cosimo de’ Medici, nonno di Lorenzo, e della sua scalata al potere.

MediciIl pilot si apre con la morte di Giovanni, padre di Cosimo, che viene avvelenato nelle sue vigne, mentre osserva una fiorente Firenze dalla distanza. Da questo momento in poi la serie si spezzerà in due filoni narrativi: nel primo, Cosimo indaga sulla morte del genitore mentre deve districarsi tra problemi politici e una guerra imminente; il secondo, invece, si sviluppa in una serie di flashback risalenti a venti anni prima, in cui un giovane Cosimo deve vedersela con intrecci amorosi abbastanza dolorosi da spezzargli il cuore e un talento per il potere che comincia a trasparire nei suoi occhi e nelle sue parole.

Insomma, chi ha amato serie storiche come I Borgia di Tom Fontana non può che essere attratto da una premessa del genere. Ed a questo punto è doveroso tornare alle domande che ci eravamo posti all’inizio dell’articolo: cosa possiamo attenderci da una serie TV RAI? Sarà all’altezza delle aspettative?
Come già accennato, sul web le reazioni sono state delle più disparate. E contraddittorie. Qualche esempio?

Ah, ma questa serie scimmiotta troppo i grandi show americani!

… immediatamente seguito da un ulteriore commento che recitava più o meno così:

Mah! Si vede che non è un prodotto internazionale, sembra una soap italiana.

Confusi? Beh, anche io. Altre critiche si focalizzavano sugli effetti speciali a loro detta scadenti, la regia noiosa, l’imprecisione storica, la sceneggiatura mediocre, l’interpretazione… Avete capito l’antifona, dai.

Di base io adoro leggere le opinioni altrui e potermici confrontare: comprendere cosa gli altri hanno apprezzato o disprezzato, così da vedere le cose da un nuovo punto di vista, così da comprendere ed esaminare dettagli che fino a quel momento mi erano sfuggiti.
In questo caso però spesso non sono riuscita a comprendere interamente alcune opinioni. Nel massimo rispetto, ovviamente. Ma ho comunque faticato.

Chiariamoci, io credo che I Medici sia un buon prodotto. Non un prodotto eccellente, non straordinario, non mirabolante. Buono. Ma perché, c’era chi si attendeva qualcosa di più? Alla fine non tutte le serie TV devono essere capolavori. Spesso l’importante è che intrattengano, anche nel modo più semplice e lineare possibile.

Inoltre, ritengo che molte critiche siano fondate sulla natura “italiana” dello show. I pregiudizi sono sempre in agguato e spesso ci colgono quando neppure ce ne accorgiamo. Capita a tutti. Anche a me.
Personalmente, ho trovato gli effetti speciali nella media per una serie TV e la regia molto pulita, senza alcun tipo di abbellimento, ma senza alcuna ragione per essere definita scadente.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, sa essere molto diretta e coincisa, ma senza mancare di alcuni dialoghi capaci di coinvolgere qualunque appassionato di Rinascimento italiano (la Cupola del Brunelleschi! Per Dio!).
Gli attori si sono calati bene nei loro ruoli, da un pragmatico e furbo Dustin Hoffman nei panni di Giovanni, ad un Richard Madden che deve interpretare due facce di Cosimo quasi opposte, il suo lato chiaro pieno d’arte ed amore e quello oscuro, ricolmo di risentimento e sete di potere. Una menzione speciale poi va Annabel Scholey, una Contessina de’ Bardi sospesa tra grande fragilità ed incredibile forza d’animo, e a Alessandro Preziosi… che, dai, come Brunelleschi è stato semplicemente FIGHISSIMO.

L’imprecisione storica è un po’ un capitolo a parte. Comprendo chi storce il naso nell’assistere ad eventi che in realtà non sono mai accaduti, ma io sono solo una umile servitrice ed adepta dello spettacolo in ogni sua forma… Insomma, in parole povere, credo che talvolta si possa fare uno strappo alla regola pur di ottenere un prodotto che sappia intrattenere. Non serve che citi Il Gladiatore per farvi capire cosa intendo, no?

La vera grande pecca di questa serie è probabilmente la musica, banale e quasi noiosa, incapace di esaltare o comunque accompagnare degnamente i momenti clou. Sembra quasi forzatamente pomposa, come se il compositore non fosse in grado di cambiare stile e tono in base all’atmosfera della scena.

I Medici deve ancora mostrarci dove vuole arrivare, con quali modalità, con quale percorso, e noi non dobbiamo fare altro che attendere. Non avrà la complessità de Il Trono di Spade (anche se un incontro tra Robb Stark e Walder Frey potrebbe far intuire il contrario… chi ha visto sa di cosa sto parlando), la regia di Fargo e la bellezza estetica di Hannibal… ma va bene così.
Certe volte bisogna sapere contenere le proprie aspettative per poter apprezzare ciò che si ha davanti.

E stasera vedremo cosa questa terza puntata de I Medici avrà da raccontarci. Nuovi intrecci? Nuovi amori? Nuovo sangue versato? Il titolo La Peste non lascia presagire niente di buono.
Non ci resta che attendere e sintonizzarci sulla RAI verso le 21.15 e scoprirlo.

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