Death Stranding è un videogioco che sta facendo parlare molto di sé: d’altronde, stiamo parlando dell’attesissima nuova creazione di Hideo Kojima, uno dei game designer più apprezzati e celebrati della recente storia del media videoludico. E, quando si tratta del geniale creatore di opere come Metal Gear Solid e Zone of the Enders, gli estimatori sono tanti quanti sono i critici o, per usare un termine molto più adatto ai tempi correnti, gli haters.
Ogni occasione è quindi buona per discutere del personaggio, e dell’operato, di Kojima, e Death Stranding, così come gli ultimi due Metal Gear e le infinite polemiche legate alla separazione tra il game designer e Konami, la software house proprietaria del franchise di Solid Snake, non fa certo eccezione, anzi.
Dopo mesi a dividere il fandom ad ogni tweet e ad ogni trailer, Death Stranding è ora al centro di una polemica per il voto ricevuto da una delle riviste più celebri del settore in Giappone, ovvero Famitsu. La celebre rivista nipponica ha infatti dato 40/40 al nuovo gioco di Kojima, il che, viste le recensioni positive ricevute in molti casi, non dovrebbe stupire, se non fosse che si parla di Famitsu.
La rivista giapponese, infatti, ha dato il voto pieno, ed il conseguente inserimento nella “Hall of Fame” solo a 26 giochi nella sua lunga storia editoriale, il che rende di fatto Death Stranding un titolo da Hall of Fame. Il problema, e la conseguente polemica, nasce dal cameo di Hirokazu Hamamura nel gioco. Come tutti i fan di Kojima ben sapranno, il game designer è solito inserire nei propri giochi personaggi con le fattezze dei propri amici (DS ne è pieno, dal protagonista Norman Reedus a Mads Mikkelsen a Guillermo del Toro), ed Hamamura è già apparso in diverse iniziative legate ai giochi di Kojima in passato.
La battuta che l’ex caporedattore, oggi presidente, della rivista recita nel cameo recita più o meno che “Death Stranding entrerà nella Hall of Fame”. La polemica nasce proprio da qui: dal momento che il dialogo è stato scritto ben prima dell’uscita delle recensioni, facile è per i più maliziosi pensare che Famitsu abbia assegnato un perfect score a tavolino a Death Stranding, complice della presenza in-game del suo presidente.
Ovviamente, le polemiche sono il pane quotidiano del mondo dell’informazione, e quando c’è di mezzo Kojima, non c’è limite a quello che può scaturire, ma resta il fatto che il dubbio potrebbe venire anche ai meno maliziosi.