Durante il Fest, il Festival delle Serie TV che si sta tenendo Milano, è stata presentata la prima puntata di Euphoria, la nuova serie di HBO che negli scorsi mesi ha fatto discutere molto critica e pubblico negli Stati Uniti, con protagonista Zendaya.
La serie segue le vicende di un gruppo di liceali che, arrivati al terzo anno e in dirittura d’arrivo ad un cambio profondo nelle loro vite, intrecciano nuove relazioni, amori e si approcciano ad alcol, sesso e droghe. La serie è narrata da vari punti di vista, ma la prima puntata si concentra su Rue (Zendaya) e Jules (Hunter Schafer), con la prima che fa da narratrice delle vicende e ci anticipa quanto le cose da lì in poi diventeranno strane.
Bisogna mettere subito in chiaro una cosa su Euphoria, non è una serie per tutti: per quanto voglia parlare ad un pubblico di giovani adulti, non lesina, già nella prima puntata, forti scene e descrizioni di un’ America quasi fin troppo sporca per essere vera, eppure molto più vera di tante altre rappresentazioni viste in serie che dovrebbero raccontare la moderna gioventù americana. Proprio per il voler rappresentare tale gioventù, la scelta di una giovane celebrità come Zendaya è sicuramente azzeccato, sia perché ha dimostrato di essere molto brava anche nel recitare e non solo nel cantare, e qui stupisce, soprattutto perché la sua bellezza, privata di tutti i connotati che l’hanno resa nota, è sciatta ed interpreta un personaggio a tratti odioso, che sta sprecando la propria vita, ma per cui incredibilmente proviamo empatia o forse pena. Certamente nella prima ora di questa serie tv tutto si può provare ma non si può rimanere indifferenti alla situazione in cui i personaggi vivono ed in cui Rue è capitata; si capisce benissimo fin da subito quanto, come primogenita e nata in un momento storico come l’America post 11 Settembre, le aspettative dei genitori e in generale degli altri le abbiamo dipinto addosso qualcosa che le sta stretto e che per evolversi ha bisogno di uno scossone o di qualcuno che la possa condividere con lei, e magari sarà proprio Jules a darle questo aiuto.
HBO ci ha sempre abituato a prodotti con una certa qualità tecnica e questa serie non è diversa, non si perde in una regia ricercata, ma decisamente ha un montaggio interessante che porta lo spettatore a continuare a seguire questo dipanarsi di eventi ,nonostante un’inizio lento e anche deprimente, che potrebbe scoraggiare i più. Aiuta a creare l’atmosfera anche la scelta delle musiche e delle luci che esprimono lo stato d’animo dei personaggi o che, in taluni casi, mettono in risalto l’inadeguatezza al proprio ruolo e alla stessa personalità che si stanno creando intorno e, quando poi tutto torna nel finale della puntata, ci si trova catturati completamente.
Sam Levinson, l’ideatore della serie, cambia completamente genere: dopo Wizard of Lies con Robert De Niro, HBO gli fa portare in scena un teen drama particolare, nel puro stile della rete, dove nulla è vietato e che si preoccupa di raccontare, almeno nella prima puntata, un sobborgo di Americana moderna e della vita degli adolescenti di oggi, senza filtri da teen drama, ma con tutti i classici stilemi del genere, mischiati al dramma più classico per cui la rete è diventata nota.
Euphoria debutterà il 26 Settembre su Sky Atlantic alle 23:15 con le prime puntate, e le successive saranno rilasciate il 27, 28 e 29 Settembre, mentre la serie completa sarà disponibile su Now TV e Sky On Demand dal giorno di messa in onda dei primi due episodi.