Quando la Fox è stata acquisita da Disney e il nome è cambiato da 20th Century Fox a 20th Century Studios, la Casa di Topolino ha messo sotto la lente d’ingrandimento i vari progetti già in essere presso la casa di produzione appena acquistata. Alcuni sono stati tagliati, altri invece hanno visto comunque la luce sotto Disney. Uno di questi è proprio Free Guy – Eroe per Gioco, film di Shawn Levy con protagonista Ryan Reynolds. Proprio l’attore ha dichiarato per far capire quanto tenesse al progetto, di essersi impegnato così tanto per la prima volta dai tempi di Deadpool.

Free City è il gioco del momento, tutti quanti ci giocano e portano a termine le missioni avendo a che fare con gli NPC, i personaggi non giocanti. Uno di questi è Guy (Ryan Reynolds), un commesso in banca la cui programmazione però è decisamente particolare. Quando Guy infatti incontrerà l’avatar videoludico di Milly (Jodie Comer), il personaggio inizierà ad acquisire una certa indipendenza dal suo source code. Nel mentre, nel mondo reale, Milly e Keys (Joe Keery) cercano di portare avanti la loro lotta contro la Soonami, rea di aver rubato la loro idea per un gioco in cui, appunto, i personaggi vivevano in maniera complessa e profonda.

Free Guy è un film veramente molto divertente, che si lascia guardare grazie alla sua incredibile leggerezza e al suo non prendersi sul serio. Shawn Levy, che ha lavorato su una sceneggiatura di Matt Lieberman e Zak Penn, è riuscito a confezionare un prodotto che risulta trasversale per tutti i tipi di pubblico, dai più giovani anche agli adulti, grazie soprattutto ad un certo quantitativo di citazioni alla cultura pop perlopiù contemporanea. Dal punto di vista registico, infatti, il film riesce a dosare in maniera abbastanza intelligente gli elementi più classici a quelli più innovativi e propri del titolo, come le grafiche da hud dei videogiochi. Il tutto va a creare un mix veramente divertente da vedere ma soprattutto da seguire. Un po’ meno apprezzabile la scelta degli autori di far dire ad alcuni personaggi dei termini che presumono i videogiocatori dicano nel mondo reale, come il classico “nabbo” o “niubbo”, che rende benissimo l’idea della cifra stilistica di questa decisione.

Dal punto di vista della sceneggiatura, va detto che il film non brilla particolarmente, perché la trama è già abbastanza semplice e lineare di per sé, ma non riesce a non cadere in alcuni buchi di trama che sarebbero stati ampiamente evitabili con un minimo di accortezza in più. In diversi punti della pellicola i personaggi si comportano in maniera incoerente con quelle che sono le regole poste alla base del mondo narrativo di Free Guy, regole che tra l’altro erano state spiegate solo alcune scene prima. Considerando l’ambizione del film, ossia essere puro intrattenimento, non si tratta di un problema che va a inficiare in modo grave la fruibilità del titolo, ma è un peccato che non si sia deciso di procedere con la cancellazione di tutti questi piccoli problemi, in modo da riuscire ad ottenere un film che potesse essere più completo sotto diversi punti di vista. Va lodata però la capacità degli autori di aver saputo legare il filone narrativo di Guy con quello di Milly e Keys nel migliore dei modi, facendoli diventare un unico elemento narrativo nel terzo atto

Ciò che è veramente buono sono praticamente quasi tutte le scene d’azione. Molto ben coreografate, facili da seguire, divertenti e anche abbastanza originali. La computer grafica è usata in maniera pressoché massiccia ma quasi sempre è all’altezza, risultando solo in pochi casi eccessivamente finta. Va sottolineata anche la scelta di rendere un mondo di gioco in live-action, piuttosto che interamente in CGI come accaduto in Ready Player One di Steven Spielberg. La scelta ha ripagato il film di Shawn Levy, perché il mondo di Free City risulta effettivamente vivo e al tempo stesso in tranche, dando soprattutto all’inizio una serie di vibes che, in un certo senso, ricorderanno quella routine letteralmente armonica già vista nelle scene iniziali di The Lego Movie.

Chiaramente, bisogna spendere anche qualche parola per Ryan Reynolds. In maniera assolutamente non sorprendente, l’attore protagonista è il vero e proprio mattatore di tutta quanta la pellicola, che quasi interamente si regge sulle sue spalle. Come detto in apertura di recensione, Reynolds ha preso veramente a cuore il progetto e ha messo tutto sé stesso nell’interpretazione di Guy, che è un personaggio traducibile, esattamente come nel caso di Wade Wilson, in “Ryan Reynolds fa Ryan Reynolds sul grande schermo”. L’attore è assolutamente in parte tanto nei momenti in cui interpreta un Guy più timido e remissivo, ossia quello che è al 100% l’NPC di Free City, quanto in quelli in cui è già avvenuto il cambiamento, sono stati indossati gli occhiali da sole e il personaggio diventa decisamente più votato all’azione e alla risolutezza, mantenendo sempre però quell’aria di ingenuità e innocenza. Reynolds va veramente a nozze con tutto questo e riesce a reggere da solo un film che senza di lui si sarebbe veramente accartocciato su sé stesso. Le altre interpretazioni sono sostanzialmente tutte di contorno, con una nota di merito per Joe Keery: l’attore interprete di Steve Harrington in Stranger Things riesce ad essere convincente pur restando per quasi tutto il film seduto ad una scrivania, davanti ad un pc. Sopra le righe, in maniera forse eccessiva, il personaggio di Taika Waititi, che dovrebbe essere il villain della pellicola ma si vede veramente poche volte. Nel film ci sono anche dei camei di streamer e youtuber famosi come Pokimane o Ninja.

In conclusione, Free Guy – Eroe per Gioco è un film senza troppe pretese, che punta unicamente ad un intrattenimento leggero e strutturato per essere apprezzato da una fetta di pubblico più larga e grande possibile. La pellicola ha una struttura interessante, ma purtroppo la sceneggiatura già in partenza è eccessivamente semplice e banale. A questo vanno aggiunti i classici buchi di trama che portano ad una contraddizione di fondo che è ben presente anche in quelli che dovrebbero essere i momenti cardine del film. Tuttavia, la già citata leggerezza potrebbe far passare questo, comunque importante, difetto in secondo piano, anche grazie a delle scene d’azione molto belle e divertenti da vedere e un’ottima interpretazione di Ryan Reynolds. Insomma, Free Guy – Eroe per Gioco è un titolo a cui dare una possibilità se si cerca una pellicola che possa far divertire senza richiedere una grandissima attenzione.


Free Guy – Eroe per Gioco sarà disponibile al cinema a partire dall’11 agosto. Di seguito, il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Free Guy - Eroe per Gioco
6.5
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
free-guy-eroe-per-gioco-di-shawn-levy-il-curioso-caso-di-un-npc-recensioneFree Guy - Eroe per gioco è un film senza troppe pretese, che punta unicamente ad un intrattenimento leggero e strutturato per essere apprezzato da una fetta di pubblico più larga e grande possibile. La pellicola ha una struttura interessante, ma purtroppo la sceneggiatura già in partenza è eccessivamente semplice e banale. A questo vanno aggiunti i classici buchi di trama che portano ad una contraddizione di fondo che è ben presente anche in quelli che dovrebbero essere i momenti cardine del film. Tuttavia, la già citata leggerezza potrebbe far passare questo, comunque importante, difetto in secondo piano, anche grazie a delle scene d'azione molto belle e divertenti da vedere e un'ottima interpretazione di Ryan Reynolds. Insomma, Free Guy - Eroe per gioco è un titolo a cui dare una possibilità se si cerca una pellicola che possa far divertire senza richiedere una grandissima attenzione.

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