L’Immensità della Notte

Film del 2019 che ha trovato distribuzione solamente nel 2020 grazie a Prime Video, il film è scritto e diretto da Andrew Patterson, al suo film d’esordio. L’Immensità della notte è ambientato negli anni cinquanta e segue la centralinista Fay (Sierra McCormick) che durante una giornata come le altre intercetta al telefono uno strano segnale. La ragazza chiederà aiuto al suo amico, Everett (Jake Horowitz) aspirante giornalista radiofonico. Everett decide di mandare il segnale alla radio aspettando una risposta. Quando però le linee vengono interrotte da un misterioso blackout i due ragazzi si trovano di fronte ad una verità inaspettata che potrebbe cambiare l’intero corso della giornata. In modo semplice e diretto, la pellicola riesce a raccontare la storia di una notte, di un’avventura misteriosa pregna di tensione, tipica delle atmosfere dei fortunatissimi film americani degli anni ’80. In definitiva, L’Immensità della notte, è un film perla tutto da scoprire nel vasto catalogo di Prime Video.

L’Uomo Invisibile

Film scartato dal defunto progetto “Dark Universe” della Universal, L’Uomo Invisibile è scritto e diretto da Leigh Whannell che solo i parte si ispira al “mostro” della Universal. Cecilia Kass (Elisabeth Moss) è una brillante donna intrappolata in una violenta relazione con Adrian Griffith (Oliver Jackson Cohen), potente uomo d’affari e ingegnere dal passato misterioso. Stanca delle violenze fisiche subite da Adrain, Cecilia decide di scappare in segreto. Adrian, di tutta risposta, escogita un piano diabolico che lo vede usare il suo ingegno per rintracciarla e seguirla, senza però essere visto. Il film è un perfetto horror che trasforma il mostro della Universal, un paladino nella versione originale, in un vero e proprio spietato stalker che terrorizza la ragazza. Whannell costruisce abilmente una pellicola tesa, evitando di cadere negli abusati jumpscare che affliggono il genere horror da ormai diversi anni. L’Uomo Invisibile è purtroppo passato in sordina a causa della sua uscita su Prime Video a pagamento ma resta una delle sorprese horror di questo 2020, poco ricco di materiale terrificante sia in sala che in streaming.

Nomadland

Non poteva mancare in questa lista il film vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia. Nomadland, di Chloé Zhao e con protagonista Frances McDormand è stata una vera sorpresa sul gradino più alto della kermesse svoltasi in laguna. L’adattamento dell’omonimo libro racconta la storia di Fern, una donna sessantenne che dopo aver perso praticamente tutto, decide di mettere in discussione tutta la sua vita, partendo per un viaggio che la porterà ad attraversare tutti gli Stati Uniti d’America. La pellicola racconterà, con l’andare del tragitto, la sua protagonista, al fine di evidenziare le differenza tra la sua vita precedente e quella che sta prendendo forma con l’incedere del viaggio. Punto focale del film è il rapporto tra Fern e la comunità di nomadi con cui, per forza di cose, andrà a collidere, e in questo la McDormand è veramente brava, perché riesce, con la sua presenza scenica, a rendere più interessanti anche delle scene che probabilmente senza di lei difficilmente riuscirebbero a coinvolgere lo spettatore. Nomadland è un film itinerante, e come spesso succede nei viaggi, sarà estremamente difficile non commuoversi.

Palm Springs

Prendete “Ricomincio da capo”, aggiungete un matrimonio, ambientatelo nella soleggiata Palm Springs e mettete dentro moltissime gag e momenti assurdi, avrete cosi Palm Springs, nuovo progetto prodotto da Hulu, uscito in Italia nei cinema ad ottobre prima della nuova chiusura. Andy Samberg e Cristi Miloti sono i due sfortunati protagonisti che si ritrovano a vivere all’infinito il giorno del matrimonio di un’amica in comune. Vivere lo stesso giorno per sempre può essere noioso, ma può anche essere il punto partenza per imparare qualcosa di più su sé stessi. Commedia romantica, film di fantascienza, commedia nera, Palm Springs mescola sapientemente generi diversi creando un film nuovo, originale e studiato, capace di far ridere e riflettere.

Pieces of a Woman

Marta e Sean sono una coppia in procinto di avere un figlio: la gioia che dovrebbe essere accostata al momento della nascita di una nuova vita lascia però il posto ad un dolore incredibile, dovuto al lavoro confuso e insicuro di un’ostetrica. Sono queste le premesse di Pieces of a Woman, film di Kornél Mundruczó con protagonisti Vanessa Kirby, insignita al Festival di Venezia con il premio per la miglior attrice protagonista, e Shia LaBeouf. Il titolo si dimostra essere, sostanzialmente, la consacrazione del regista, che riesce a destreggiarsi, con estrema delicatezza tra tematiche molto gravi. A livello di tessuto narrativo e argomentazioni il film è da considerarsi tra i top dell’anno, e lo stesso si può dire della realizzazione tecnica: in particolare, il piano sequenza di apertura è una vera propria delizia per gli occhi, e non si limita ad essere un mero esercizio di stile, in quanto lo stile con cui la scena viene realizzata aiuta lo spettatore ad immergersi nella situazione e nella drammaticità del momento.

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