Durante la recente edizione di Lucca Comics & Games abbiamo avuto l’onore di poter intervistare uno degli autori italiani di maggior talento, Giacomo “Kleison” Bevilacqua. Abbiamo ovviamente colto l’occasione per parlare con l’autore romano del suo ultimo lavoro, Attica, pubblicato per la linea Audace di Sergio Bonelli Editore.

Giacomo ci ha parlato delle principali influenze che hanno portato alla nascita di questa opera, di cosa aspettarci dalla serie e dei suoi progetti futuri.


Parliamo del tuo nuovo progetto per Sergio Bonelli Editore, che si differenzia tantissimo dal solito: che cosa ti ha ispirato nello scrivere un fumetto come Attica?

C’è chi definisce Attica fantascienza, ma io ti dico subito che non lo è: mi piace definire Attica “un mischione con dentro un sacco di cose diverse”, perché ho messo praticamente tutta una serie di esperienze, di letture, di cose che ho giocato ai videogiochi fin da quando ero un ragazzo. Sono figlio dei manga, di Ken il Guerriero, di Dragonball, amo i JRPG come Final Fantasy o Dragon Quest, posso definirmi un hardcore gamer del genere. Ho un tipo di formazione molto particolare, ed ho cercato di inserire tutti questi elementi dentro il mio lavoro, non solo dal punto di vista estetico, ma anche a livello narrativo, prendendo anche spunto da altri lavori che ho apprezzato, come Harry Potter o La Torre Nera. Per questo amo definire Attica “un mischione”. C’è davvero tanto roba, forse pure troppa!

In Attica vediamo un’ambientazione che, per molti versi, è legata alla nostra epoca, ma allo stesso tempo diversi elementi molto futuristici: si tratta sempre di qualcosa che viene dalle varie influenze di cui parlavi prima, o fa parte di una scelta ben precisa fatta con l’editor?

No, l’idea è completamente mia, l’ambientazione voleva essere questa fin dall’inizio, dal primo momento in cui ho concepito questa serie. Il lavoro di Giovanni Masi, lo story editor, si è concentrato soprattutto sul riuscire ad aiutarmi a raccordare tutta la storia all’interno dei vari volumi. Abbiamo passato interi pomeriggi a trovare il modo migliore per dipanare la storia sui sei volumi previsti per la serie, abbiamo passato davvero molte ore insieme a studiare al meglio come la storia si sarebbe evoluta e come l’avremmo raccontata. Il grande supporto di Giovanni è stato nel riuscire a mettere insieme tutte le mie idee e dare un filo conduttore che fosse lo stesso dall’inizio alla fine. La scelta di ambientare il tutto in un futuro distopico è dovuta anche all’attuale situazione politica mondiale: stiamo vivendo un periodo storico davvero particolare, ed ho voluto dare ai miei personaggi uno scopo, renderli protagonisti di una lotta di un certo tipo contro una democrazia illiberale, con il Presidente di Attica, in carica da 15 anni, che fa il bello ed il cattivo tempo, prendendo decisioni che poco hanno a che fare con la democrazia, di cui il resto del mondo non parla perché Attica è una città ricchissima che fa comodo alle altre superpotenze.

Attica è decisamente molto ispirato allo stile giapponese, soprattutto al genere sentai, quindi: cosa ti ha influenzato in questa scelta e quali sono gli autori che senti come fonte d’ispirazione maggiore?

Allora, io sono un super appassionato del genere Sentai e dei Tokusatsu, sono un grande fan del manga in generale e soprattutto di Masakazu Katsura, e non posso negare che una notevole influenza sia arrivata proprio dal Maestro e dal suo Zetman. Ma non solo, ad esempio il gilet di Foxtail è un omaggio al gilet dei Jounin di Naruto di Masashi Kishimoto, e ci sono diverse altre influenze ed omaggi all’interno dell’opera.
Scopri Attica di Giacomo Bevilacqua nella nostra recensione!

Senza voler spoilerare nulla, il finale del primo volume ha un bel plot twist: cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di Attica nei prossimi numeri?

Dunque, tutta la continuity di Attica ricopre un arco temporale di una settimana, quindi tutti gli eventi avvengono ad un ritmo molto serrato. Nel primo volume concludiamo con un picco, e così sarà anche il secondo volume, mentre il terzo si concluderà con un momento di pausa, ma sarà l’unico di tutta la serie. Ho immaginato la serie in due cicli da tre: nei primi tre volumi quindi i protagonisti si radunano, mentre nei successivi tre “cominciano le botte”, per cui aspettatevi un’unica pausa alla fine del terzo volume!

E ora, l’ultima domanda: dopo Attica, quali altri progetti hai già in cantiere?

Sono già al lavoro su una nuova graphic novel per Bao Publishing, che uscirà nel 2021. Per quanto riguarda l’universo di Attica non saprei dirti nulla, non tanto per non farti troppi spoiler, quanto perché ancora nessuno mi ha detto “Ok, comincia a pensare ad un nuovo lavoro che riguardi l’universo di Attica.” Ovviamente nella mia testa qualche altra idea c’è, ma ovviamente se e quando prenderanno forma non saprei dirlo. La potenzialità per fare altro c’è sicuramente, ve ne renderete conto andando fino in fondo alla serie.

Lascia un commento