Era un lunedì mattina di novembre. Per la precisione, era il giorno dopo il secondo anniversario dell’uscita a cinema di Justice League. Il regista Zack Snyder e sua moglie e partner di produzione Deborah Snyder ricevono una chiamata dal loro agente. Il giorno prima l’hashtag #releasetheSnyderCut aveva fatto il botto, e al movimento si erano aggiunti anche Ben Affleck e Gal Gadot. L’agente, dunque, chiamava per comunicare alla coppia che Toby Emmerich, direttore di Warner Bros. Pictures, voleva che si procedesse verso la fantomatica Snyder Cut: “La cosa è seria. La gente la reclama. Avete mai pensato di fare effettivamente qualcosa?”.
Dopodiché, il silenzio. La risposta di Snyder non si è mai saputa. Fino a qualche ora fa, perché adesso è ufficiale: la Snyder Cut esiste e arriverà su HBO Max nel 2021 . Lo ha confermato lo stesso regista alla fine di un watch party di Man of Steel, film che ha dato il via al DC Extended Universe.
Al momento non è chiaro in che forma arriverà questa nuova versione di Justice League. Potrebbe essere rilasciata una director’s cut di circa quattro ore oppure si potrebbe dividere il materiale in sei capitoli. Il tutto è ancora da decidere. Quel che è certo è che Zack Snyder e moglie stanno rimettendo insieme la crew originale per finire la post-produzione: verranno ultimate tutte le pratiche riguardo colonna sonora, montaggio, effetti speciali vecchi e nuovi. Inoltre potrebbero essere richiamati anche gli attori, magari per registrare linee di dialogo aggiuntive. Il budget per questi lavori extra dovrebbe aggirarsi su una cifra vicina ai 20 milioni di dollari americani, anche se altre fonti hanno parlato di circa 30 milioni. Le parti coinvolte non hanno commentato questo aspetto economico.
“Sarà una cosa totalmente nuova. Specialmente per chi ha visto il film arrivato al cinema: sarà un’esperienza completamente differente”, ha detto Zack Snyder, facendo notare di non aver ancora guardato la versione rilasciata per le sale cinematografiche. Il regista ha poi aggiunto “Probabilmente avete visto un quarto di ciò che ho fatto io”, basandosi su quello che gli è stato raccontato della versione di Joss Whedon. “Ho sempre pensato che magari tra vent’anni qualcuno avrebbe fatto un documentario a riguardo, e a quel punto avrei potuto passare alcune parti del girato, piccoli frammenti di una versione che nessuno aveva mai visto”.
Deborah Snyder, a proposito, ha detto: “Con questa nuova piattaforma di streaming (HBO Max, ndr) è possibile far arrivare alla gente questo progetto. Non puoi rilasciare una cosa del genere al cinema, ma puoi farlo su un servizio streaming. Fondamentalmente è un’opportunità che due anni fa non c’era, ad essere onesti”.
Si tratta davvero di uno sviluppo inatteso, un ultimo colpo di scena per un film che, proprio come Superman, ha visto la morte e poi la sua rinascita.
Snyder era a capo di tutto il progetto DC Extended Universe nel 2016, quando ha girato Justice League. Warner Bros. si era totalmente affidata al regista per fargli costruire un universo narrativo ed i conseguenti crossover sul grande schermo. Il primo film di questo universo narrativo, come tutti sanno, è stato Man of Steel: 668 milioni di dollari al botteghino globale. A questo reboot su Kal-El è seguito Batman V. Superman, cinecomic che ha portato ai fan una versione estremamente dark dei protagonisti titolari e 873 milioni nelle tasche di Warner.
A gennaio 2017 arrivano le prime notizie su Justice League: Snyder riteneva necessaria una durata di quattro ore per far arrivare ai fan la sua idea completa del film. In ogni caso, era consapevole che lo studio di produzione non avrebbe mai approvato una cosa del genere. Warner infatti voleva un montato di circa 120 minuti, e lui consegnò ai dirigenti una versione grezza di circa due ore e mezza. Si trattava del primo materiale che lo studio visionava. Tutti quanti, regista compreso, erano d’accordo sul fatto che ci fosse ancora tanto lavoro da fare, prima della release prevista per novembre 2017. A quel punto, però, il dramma familiare degli Snyder, ossia il suicidio della figlia Autumn, ha portato Zack ad allontanarsi definitivamente dal progetto. Ed è qui che subentra Whedon.
La Justice League arriva al cinema e le recensioni sono deboli e gli incassi incredibilmente lenti. Alla fine il film si assesta sui 658 milioni di dollari in tutto il mondo. I fan scontenti decidono di voler fare qualcosa in merito e lanciano l’ormai conosciutissimo hashtag e viene creata una petizione online per il rilascio immediato della Snyder Cut che raccoglie più di 100mila firme nei primi cinque giorni dopo l’uscita del film.
L’unico problema, all’epoca dei fatti, stava nel fatto che la fantomatica Snyder Cut, tecnicamente, era pura fantasia. Nella realtà si trattava di materiale semi-lavorato e incompleto, senza effetti speciali e senza post-produzione. Una persona che era riuscita a vederlo lo aveva descritto come una macchina senza carrozzeria: un albero di trasmissione con solo alcuni sedili per i passeggeri.
Negli anni seguenti alla scomparsa della figlia, gli Snyder si sono un po’ chiusi, restando in famiglia in modo tale da superare insieme il momento difficile. “Il primo anno è stato difficile, soprattutto in occasioni di ricorrenze e vacanze. Adesso è diverso. Sono momenti più che altro, come una canzone che all’improvviso fa riaffiorare ricordi, che mi colpisce all’improvviso”, ha detto Deborah Snyder. Il marito ha poi aggiunto: “Come famiglia e come coppia siamo cresciuti in un modo che ci ha resi più forti. Stiamo facendo del nostro meglio ed è il massimo che possiamo sperare”.
Nel frattempo, il movimento #releasetheSnyderCut è diventato sempre più grande e importante, con Zack Snyder che ogni tanto rincarava la dose, mostrando frammenti provenienti dalla sua versione del film, ottenendo ogni volta l’attenzione dei media. A tutto questo si sono aggiunti gli attori, come Gal Gadot e Jason Momoa, che hanno dato gran voce al movimento.
E si ritorna, allora, al giorno dopo il secondo anniversario: “L’hashtag era il più twittato del giorno precedente, e riguardava un film che Warner Bros. aveva realizzato ma mai rilasciato. Una cosa incredibilmente strana, ma molto figa. A quel punto dovevamo solo capire come finire la nostra versione e come farla venir fuori”.
Ecco allora che gli Snyder hanno messo insieme una presentazione e, i primi di febbraio, hanno invitato un gruppo selezionato di produttori esecutivi di Warner Bros., HBO Max e DC Comics nella loro casa di Pasadena per mostrare una piccola parte del lavoro di Zack, stranamente in bianco e nero. Tutti gli esecutivi nella sala, poco più di una dozzina, tra cui lo stesso Emmerich o Jim Lee per la DC, hanno compreso immediatamente l’importanza che un lavoro del genere potesse avere. A quel punto la macchina è partita, per capire cosa fosse necessario per finire il progetto e quanto si sarebbe dovuto andare a spendere. Inoltre, sembra che già in quell’occasione Snyder abbia parlato di una release a puntate, evidenziando dove interrompere le varie parti, in modo da creare i classici cliffhanger.
I dirigenti lasciano la casa con una nuova convinzione: la Snyder Cut era realtà. Tranne per il fatto che ancora non lo era.
Alla fine si arriva ai mesi più recenti: il Coronavirus colpisce il mondo intero e Hollywood si ferma completamente. Qualcuno inizia a pensare che forse, a causa di questo stop, il progetto andrebbe abbandonato. Deborah ha però spiegato che loro la vedevano diversamente: “Abbiamo detto che si trattava del momento migliore. Le industrie di effetti speciali che lavorano con noi erano senza lavoro, quindi era il momento perfetto per andare avanti”.
Nei primi di aprile il regista ha contattato tutto il cast, aggiornandoli sulla situazione e spiegando che qualche loro intervento sarebbe potuto esser necessario. Snyder ha raccontato di aver contattato per primo Ray Fisher, che interpreta Cyborg nel film: “L’ho chiamato per primo, e pensava lo stessi prendendo in giro”.
A questo punto non c’è una tabella di marcia predefinita, visto che le trattative con le varie compagnie di post-produzione sono in corso. Inoltre va ricordato che Zack si sta occupando anche delle fasi finali dei lavori di Army of the Dead, zombie thriller per Netflix, in arrivo anch’esso nel 2021.
Per quanto riguarda il contenuto, questa nuova versione di Justice League conterrà tutto ciò che Snyder ha accennato nel corso degli anni, compreso Darkseid, ma anche un sostanziale approfondimento dei personaggi: “Ciò che amiamo della nostra versione è che esploriamo i protagonisti in un modo altrimenti impossibile per un minutaggio da sala cinematografica. Questo film è il culmine di un viaggio dell’eroe che tutti i personaggi hanno intrapreso. L’idea è sempre stata quella di farli diventare gli eroi che tutti si aspettavano diventassero”.
In chiusura, Zack Snyder ha ringraziato i fan: “Chiaramente, tutto ciò non starebbe succedendo senza di loro. Un ringraziamento va anche a Warner, che è stata assolutamente all’altezza della sua grande reputazione di studio cinematografico. Questo ritorno a quella grandezza permetterà alla mia versione di Justice League di venire alla luce nella sua forma e lunghezza originale. È assolutamente una mossa senza precedenti e coraggiosa”.
A margine, ha commentato la notizia anche Joe Manganiello, facendo accenno alla scena post-credit del film, in cui lui appariva nei panni di Deathstroke.
The original end credit scene…
⚔️ ? ? https://t.co/ZT76RG15w0— JOE MANGANIELLO (@JoeManganiello) May 20, 2020
Originariamente, i piani del DCEU prevedevano la comparsa di Deathstroke nel film di Batman diretto da Ben Affleck. L’attore che ha interpretato Bruce Wayne però ha prima abbandonato la regia e dopo ha appeso il mantello al chiodo, lasciando spazio a Matt Reeves dietro la cinepresa ed a Robert Pattinson per difendere le strade di Gotham City.
Fonte: The Hollywood Reporter