“Netflix è posseduta dal demonio” secondo un vescovo brasiliano

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La vicenda legata a La Prima Tentazione di Cristo, lo speciale di Netflix realizzato da Porta dos Fundos che ritrae Gesù come omosessuale, è ormai nota e, come ogni polemica sterile che si rispetti, nei giorni successivi alla vicenda continuano ad arrivare commenti sempre più polemici.

Dopo la triste vicenda del lancio di bombe molotov contro lo studio, a parlare dell’annosa questione è intervenuta una moltitudine di personaggi.
Vi abbiamo già detto dei commenti di Edoardo Bolsonaro, figlio del premier brasiliano Jair, mentre un’altra voce che si è levata dal coro è stata quella del Vescovo di Pernambuco, Monsignor Henrique Soares da Costa, che ha definito la piattaforma streaming “posseduta da demonio”, invitando gli abbonati a disdire il servizio. 

“Quel film è blasfemia volgare e irrispettosa. Quell’azienda è posseduta dalla forza demoniaca.”

Anche in Italia non ci siamo fatti mancare, ovviamente, i commenti molto interessati e, come normale nel nostro Paese, chi, se non un partito politico come Fratelli d’Italia?
L’onorevole Federico Mollicone ha infatti commentato:

“Nuovo attacco dei “comici” di Porta dos Fundos, diventati famosi per la satira e le parodie fin troppo audaci legate a temi come il consumo di stupefacenti, la religione, la sessualità. Quest’anno però si sono superati, regalandoci per questo Santo Natale, un nuovo video nel quale appare Cristo intento a presentare a famiglia e amici il proprio compagno. Rispettiamo la libertà di satira e, naturalmente, il problema non è l’orientamento sessuale del personaggio ma il risultato finale della serie: cade nella blasfemia e all’oltraggio della teologia cristiana. Presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere il ritiro dalla piattaforma Netflix. Il solo divieto ai minori di quattordici anni, peraltro difficilmente verificabile, non basta. La libertà non può essere a senso unico.”

Insomma, il solito corollario di polemiche ed uscite pubbliche decisamente fuori luogo: la satira, piaccia o non piaccia, ha diritto d’esistere, e le persone hanno il diritto di scegliere se vedere o non vedere determinati prodotti. Chiedere di rimuovere un prodotto da Netflix perchè “offende” una qualsivoglia fede è stupido, inutile e, come ormai dovrebbe sapere chiunque, è un modo per fare pubblicità proprio al prodotto che da tanto fastidio.

Fonte: Epoca

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