La questione della condivisione degli account su Netflix è da tempo un tema che sia la popolare piattaforma, sia i suoi abbonati, stanno affrontando: da tempo pare chiaro che il colosso dello streaming abbia tutte le intenzioni per combattere sempre di più il fenomeno dell’account sharing, da sempre tollerato ma, come comprensibile, causa di mancati guadagni per la piattaforma, e pare che, stando al recente comunicato agli investitori, Netflix abbia tutte le intenzioni di mettere un freno alla popolare pratica.
Nel comunicato agli investitori relativo all’andamento del 2022, Netflix ha infatti evidenziato come, principalmente a causa dell’account sharing, il numero di abbonati sia sempre molto alto (230 milioni), a fronte di ricavi non equivalenti: questo, appunto, a causa dei circa 100 milioni di utenti che si dividono l’abbonamento.
La vicenda, come dicevamo, va avanti ormai da diverso tempo: Netflix ha finora chiuso un occhio sulla condivisione dell’account tra utenti che non risiedono nella stessa abitazione, ma nelle condizioni d’uso del servizio di streaming è scritto chiaramente che “un account Netflix è destinato a persone che vivono insieme in un unico nucleo domestico”.
I dispositivi nell’abitazione vengono rilevati tramite indirizzo IP, ID e attività dell’account (potrebbe essere utilizzata anche l’intelligenza artificiale).
Dal mese di marzo 2022 è stato avviato un test in Cile, Costa Rica e Perù che prevede la creazione di un sub-account per gli utenti che non vivono nella stessa abitazione e il pagamento di un extra. In Argentina, Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala e Honduras è stato invece avviato il test per la funzionalità “Aggiungi una casa” che incrementa il costo di 2,99 dollari al mese (una novità che ha dato origine a numerose proteste).
Ora, Netflix ha deciso di ampliare questa soluzione anche ad altri paesi del mondo, anche se non è ancora chiaro quando questa scelta “colpirà” anche l’Italia e in che modalità: quello che è certo è che entro marzo 2023 la lotta all’account sharing verrà ampliata ad altre zone del mondo oltre all’America Latina, e quindi è lecito aspettarsi nuove comunicazioni nel corso delle prossime settimane.
Fonte: Comunicato agli investitori