[Recensione] Aliens: Defiance #4 – Escissione

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Escissione” è un termine usato in medicina,e più in particolare in chirurgia, per definire l’asportazione chirurgica appunto di una parte limitata di tessuto o di un organo. È una parola che certamente incute una certo senso di ribrezzo per via della sua stessa natura, ma che riesce quasi ad incutere timore, se associata poi al brand di Alien.

Il quarto numero di Aliens: Defiance  disponibile dal 21 Luglio nelle edicole e fumetterie italiane – ha come titolo proprio “Escissione” e prosegue le vicende di Zula Hendricks, il marine coloniale che si è ribellato alla Weyland-YutaniDavis 1, sintetico di proprietà della Weyland-Yutani auto-hackeratosi per assimilare “l’umanità” ed infine della Dottoressa Hollis, ufficiale medico di bordo e unica sopravvissuta all’epidemia di Xenomorfi della stazione spaziale Europa. Proprio la Dottoressa Hollis è la protagonista della prima parte dell’albo, nella quale, dopo essere entrata in contatto con un Facehugger alla fine dello scorso numero, sarà costretta a praticare un’escissione su se stessa per evitare la “nascita” dello Xenomorfo che si sta sviluppando al suo interno.

Torna ancora una volta, all’interno dell’albo, il tema della malattia già incontrato precedentemente sulle pagine del mensile targato Saldapress. Oltre a Zula e ai suoi problemi fisici infatti, quì anche la Hollis sarà “malata” e subirà interventi e cure rischiosi e dolorosi. Il tema della malattia ci accompagna anche nella seconda parte dell’albo, nella quale però il focus torna sul Marine Coloniale protagonista della saga. Zula riceverà quì un interessante proposta che metterà in difficoltà lei e la sua moralità.

Ancora una volta Brian Wood realizza un buon albo per una serie che è tutt’altro che facile da portare avanti con la dovuta suspance e la doverosa qualità. Buoni sceneggiatura e dialoghi nella prima parte,e particolarmente convincenti questi ultimi nelle fasi più concitate dell’operazione chirurgica. Confusi e poco chiari risultano invece entrambi gli elementi sopracitati nella seconda parte dell’albo, nella quale , complice una serrata sequenza sonno-veglia della protagonista, sceneggiatura e dialoghi appaiono veramente difficili ad una comprensione immediata.

Per quanto riguarda le matite dell’albo, Tristan Jones passa il testimone a Stephen Thompson, con uno stile improntato al realismo che di poco si discosta e differenzia da quello di Jones,ed a Tony Brescini, le cui tavole sinceramente non ci hanno fatto entusiasmare più di tanto. Ai colori invece, il confermato Dan Jackson, riesce anche questa volta a  trasformare qualunque disegno in un’orrorifica scena in pieno stile Alien, oltre che ad evidenziare al meglio tutte le espressioni di timore e inquietudine che i protagonisti esprimono nei loro volti.

In definitiva, anche questo quarto numero di Alien: Defiance è riuscito a convincerci, pur essendo di gran lunga il meno intenso e riuscito tra quelli attualmente pubblicati. L’albo intrattiene i fan e li traghetta senza infamia e senza lode verso il prossimo numero.