[Recensione] Avengers: Age of Ultron – Joss Whedon colpisce ancora

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Avengers Age of Ultron

Dopo tre anni dell’amatissimo The Avengers, i fan degli Avengers hanno potuto rivedere i più potenti eroi della Terra nel sequel della prima pellicola, Avengers: Age of Ultron, che è considerato un secondo traguardo per i Marvel Studios, ovvero un film che chiude la Fase Due, iniziata con Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier e Guardiani della Galassia, blockbuster dell’universo cinematografico condiviso della Casa delle Idee e Disney. I Vendicatori sono tornati per affrontare una nuova minaccia e salvare la Terra!

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Joss Whedon si riconferma essere l’uomo giusto per gestire un film corale con il giusto equilibrio, senza perdere l’ispirazione verso nuove idee e temi, la trama del film si rivela una vera sorpresa. Il regista decide di curare personaggi come Occhio di Falco, Vedova Nera e Hulk, a cui non aveva dato molto spazio nella prima pellicola. Il team è unito e operativo, ciò è enfatizzato dall’uso di elaborate e fluide coreografie che esaltano le scene d’azione e il gioco di squadra in questo film.

Oltretutto, Whedon trova il tempo per spargere qua e là le basi per ogni sviluppo futuro, introducendo il Wakanda (Black Panther), i primi attriti fra Steve Rogers e Tony Stark (Civil War) e le Gemme dell’Infinito (Infinity War). Nella pellicola ritornano Captain America (Chris Evans), Iron Man (Robert Downey Jr.), Thor (Chris Hemsworth), Hulk (Mark Ruffalo), Occhio di Falco (Jeremy Renner) e Vedova Nera (Scarlett Johansson).

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Seguendo le conseguenze di The Winter Soldier, gli Avengers sono in missione per recuperare lo scettro di Loki, che li porterà a fare la conoscenza dei gemelli Maximoff, Wanda (Elizabeth Olsen) e Pietro (Aaron Taylor-Johnson) aka Scarlet Witch e QuickSilver, i volontari che hanno subito un processo di “potenziamento” da parte del Barone von Strucker in Sokovia.Una visione delle paure di Stark, lo istiga ad attivare Ultron, programma di protezione globale, che si evolverà nell’intelligenza artificiale che sarà il villain di questa pellicola, interpretato magistralmente da James Spader, rendendo iconica questa versione del personaggio. Ultron, non riuscendo a congiungere e a tenere distinte la pace per il mondo e la sua distruzione, pianifica un piano per quello che secondo lui è la soluzione alla minaccia più grande per la Terra: gli Avengers.

In quanto scrittore di serie Tv è riuscito a costruire e a sviluppare un modello di cinefumetto per il pubblico del grande schermo, in grado di raccontare più storie e anche a fornire delle degne conclusioni e il finale del film è incluso.Il ritmo del film mantiene un ottimo equilibrio fra momenti drammatici, scene d’azione e umorismo.

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Una delle relazioni tra personaggi più interessanti nel film è quello fra Tony, Ultron e Visione, androide sintetico costruito quest’ultimo ma con la voce e personalità di J.A.R.V.I.S. (Paul Bettany), A.I creata da Stark; questa splendida trinità che tocca molti dei temi di questo film. Un’altra relazione tra personaggi che si è rivelata molto sorprendente è stata quella tra Hulk e la Vedova NeraMa in questo panthon di dei, super uomini e robot, spicca su tutte la figura di Occhio di Falco, perchè dove arco e freccie non bastano, lui può usare il “potere” più grande di tutti.

Avengers: Age of Ultron può considerare un degno sequel della prima pellicola. Whedon, tornando in seconda battuta, non delude le aspettative dei fan e riesce anche a sorprenderci, anche con l’utilizzo di inquadrature che ricordano le vignette da cui questi film prendono ispirazione, rallentandole, ci fa apprezzare la dinamicità e la plasticità che caratterizza i fumetti della Casa delle Idee.


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