Pur essendo passato molto in sordina rispetto a tutte le altre pubblicazioni Saldapress, il primo capitolo di Horizon, uscito ormai diversi mesi fa, ci era piaciuto molto: la Skybound ci ha servito questo ottimo mix di fantascienza, action e spy story, raccontandoci di una guerra fra il nostro pianeta e gli abitanti di Valnius.
Saltando direttamente dall’altra parte della barricata, abbiamo visto lo sviluppo di questo confronto fra due razze dal punto di vista dei nativi di Valnius, in particolare di un piccolo drappello di questi alieni, sbarcati sulla Terra in incognito per sabotare il loro nemico. Il comandante Zhia e i suoi avevano scoperto, in seguito a diversi scontri, che gli umani utilizzavano gli alieni catturati come delle cavie, dalle quali riuscivano ad estrapolare particolari abilità ed impiantandole in alcuni esseri umani, trasformandoli in armi da impiegare nel conflitto.
Battutisi in ritirata, i nostri si stanno ora riorganizzando, mentre imperversa una violenta bufera di neve, altro segno di quanto il clima della Terra, oltre che il pianeta stesso, sia stato cambiato e corrotto dai suoi stessi abitanti. Facendo qualche salto indietro nel tempo, scopriamo gli effettivi legami che ci sono fra i componenti della spedizione, per niente armoniosi e sereni, oltre alla nascita e alla partenza della spedizione stessa. Zhia e i suoi si dovranno nuovamente scontrare con i terrestri per potersi infiltrare in una base scientifica, stavolta con un’arma in più, un arma che potrebbe mettere letteralmente in ginocchio l’intera umanità.
La dualità fra passato e presente non è la sola che caratterizza questo secondo capitolo della serie, apprezzabile forse ancor di più di quello precedente: Brandon Thomas sviluppa la storia alternando la narrazione tra momenti di riflessione, spesso coincidenti con i flashback ambientati su Valnius, e momenti di azione dura e pura, elemento che rende un vero e proprio treno in corsa questa serie, in particolare nella sua seconda parte. “La sopravvivenza è l’unica cosa giusta”, dice ad un certo punto un personaggio a Zhia in un momento di sconforto: il capitano, continuamente protagonista non solo della storia, ma anche di vari momenti di “caduta e rinascita”, risulta ancora una volta il vero legame che unisce tutti i suoi compagni, facendo emergere il senso di cameratismo che, nonostante i dissapori che scorrono tra di loro, li unisce. Proprio la volontà di sopravvivere e la ferma volontà di proteggere la propria famiglia risultano essere sentimenti che accomunano sia i terrestri che gli abitanti di Valnius, e che potrebbe portare persino ad una alleanza fra queste due razze, senza però evitare che prima venga sparso altro sangue.
Gran parte del merito va però data anche al disegnatore, Juan Gedeon, che si è letteralmente scatenato in queste pagine: lo stile rimane sempre quello, spigoloso, nervoso, netto, tutte le vignette, ma esplodendo nelle parti di azione, in cui ricorda davvero molto lo stile della scuola giapponese: fate caso ad esempio a come vengono realizzati molto volti, in particolare a quelli che esprimono rabbia o sorpresa.
Complice anche il cliffhanger con cui si chiude il volume, sarà davvero difficile aspettare il terzo capitolo di Horizon, ora che la Terra intera è stata messa di fronte ad una vera e propria Apocalisse che incombe. Siamo però abbastanza sicuri che sarà un’attesa del tutto ripagata. Concludiamo, ricordandovi che Horizon e tutte le altre serie pubblicate da Saldapress sono ancora in promozione fino a fine Luglio del 25%, quindi potrebbe essere davvero un’ottima occasione per non lasciarvi scappare un titolo molto molto interessante.