[Recensione] The Real Cannibal: Ed Gein – La Madre di tutti i serial killer

0
ed gein

Al giorno d’oggi riusciamo ancora a sorprenderci di quanto possa essere morbosa l’attenzione che i media rivolgono nei confronti della cronaca nera, e pensare alla risonanza che gli efferati orrori commessi da Ed Gein avrebbero generato in tempi moderni è alquanto interessante (oltre che macabro, me ne rendo conto). E’ proprio a questo grottesco personaggio che Edizioni Inkiostro dedica il terzo volume della collana The Real Cannibal, biografie a fumetti dei più famosi assassini della storia; questa puntata è stata realizzata da Jacopo Masini e dal disegnatore Francesco Paciaroni, con anche il consueto contributo di Rossano Piccioni.

the real cannibal ed geinIn seguito all’introduzione di Alfredo Petronio, il protagonista di The Cannibal Family, in stile “Zio Tibia” (curata e ben disegnata da Piccioni), vediamo scorrere la vita di Edward Gein, saltando tra la sua infanzia e il suo presente, ripercorrendo i momenti salienti della sua gioventù e di come questi abbiano influenzato la sua fragile mente, trasformandolo in un mostro. In modo particolare fu determinante la figura di Augusta Whilelmine Gein, la “madre del mostro”: la sua ferrea educazione cattolica, spesso sfociante nel fanatismo, e la sua visione misogina di tutte le altre donne traumatizzarono il piccolo Edward fin dall’infanzia. Pur dimostrando fin da piccolo una malsana inclinazione nei confronti del macabro, ciò che però ha reso celebre Ed Gein non furono gli omicidi e gli assassinii, bensì le mutilazione che provocò sui cadaveri che disseppelliva e l’uso che ne fece.

Definire questo titolo come una “puntata” di una serie non è stato casuale, in quanto il taglio narrativo di queste storie sembra proprio essere quello di una serie televisiva documentaristica, dove ogni puntata è dedicata ad una figura ben precisa. Le differenti scansioni temporali che Jacopo ha sceneggiato mettono in forte contrasto il serial killer e l’imputato alla sbarra: in molti si dissero sorpresi nello scoprire che una figura così all’apparenza mite e pacifica avesse compiuto tali nefandezze. Ne emerge un quadro psicologico tremendamente disturbato, sempre perseguitato da una madre oppressiva che anche dopo la morte è riuscita a provocare una persona fragile come Edward. Altro aspetto che Jacopo Masini ha messo in luce nella parte finale del racconto è di come e quanto la storia di Ed Gein abbia influenzato l’opinione pubblica ma soprattutto la cultura popolare: film e libri come Psycho o Non Aprite quella Porta e lo stesso personaggio di Leatherface sono tutti frutto di autori e registi che non hanno fatto altro che esorcizzare il “mito” di Mr Ed Gein.

the real cannibal ed gein

A Francesco è toccato invece il compito di riprodurre su carta le mutilazioni e gli squartamenti che il nostro protagonista compì nei suoi anni di attività. Si tratta ovviamente di scene volutamente esplicite, sia dal punto di vista sessuale sia fisico, ma proprio per questo tremendamente vere. Vere come sono anche tutte le persone che popolanole tavole di questo fumetto, e in quanto vere spesso nemmeno molto belle, sia fuori che dentro, trattandosi di gente di paese, spesso anziani o bifolchi, dalla mentalità gretta ed egoista. Tutti però con una medesima caratteristica grafica, alla quale ho dato una mia personalissima interpretazione: tutti i personaggi della storia, indistintamente, hanno sulla propria pelle dei segni, quasi sembrino (agli occhi di Ed Gein in modo particolare) dei cadaveri ambulanti.

Perché leggere questa storia quindi? I motivi sono molteplici: per conoscere meglio una figura di spicco della cronaca nera, per approfondire ancora di più la propria cultura in fatto di cinema, per provare qualche emozione forte, per mettere alla prova il proprio stomaco. Oppure, come sempre, per gustarvi un fumetto ben scritto e ben disegnato. Sperando solo che non vi vengano strane idee in testa quando vi capita di litigare con la vicina di casa…