Shannon Lee risponde a Tarantino: “Considera il peso delle tue parole”

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Shannon Lee

Shannon Lee, figlia del lottatore di arti marziali Bruce, ha risposto alle recenti critiche fatte a Quentin Tarantino per la scena che vede il padre combattere contro Cliff Booth. Nella virale intervista al The Joe Rogan Experience di questa settimana, Tarantino ha detto la sua riguardo la rappresentazione, divenuta controversa, del campione hongkonghese; nominando il biografo Matthew Polly, il regista si è difeso affermando che “(Lee) non avesse alcun rispetto per gli stuntmen americani.”

Shannon Lee è risultata una portavoce di tutti coloro che non hanno gradito la versione del personaggio di Bruce, già dall’anno del rilascio del film (2019); la Lee lo definì un “irresponsabile” stereotipo che ha generato durature visioni del padre. In The Hollywood Reporter, la figlia ha scritto: “Sebbene mi ritenga grata a Mr. Tarantino per aver riconosciuto i miei sentimenti a riguardo, sono fottutamente stanca di sentire uomini bianchi cercare di dirmi chi fosse davvero Bruce Lee.”

Shannon ha scritto inoltre: “Perchè Quentin Tarantino parla come se sapesse chi fosse mio padre e lo odiasse? Mi sembra strano dato che non lo ha mai incontrato no? Senza ricordare che, in Kill Bill Vol.1, ha vestito Uma Thurman con un’imitazione dell’iconica tuta gialla e gli 88 combattenti folli con le maschere Kato; molti videro queste scelte come un amorevole tributo a mio padre. Ma per ciò che potei notare all’epoca, Mr. Tarantino provò, stranamente, a evitare di pronunciare il nome di Bruce Lee il meno possibile.

Shannon ha aggiunto: “Gli uomini bianchi hanno chiamato arrogante e stronzo mio padre quando non hanno la minima idea di cosa significasse essere asiatico e lavorare nel cinema negli anni ’60 e ’70. Sono stanca che gli uomini bianchi fraintendano la sicurezza, la passione e l’arroganza che nutrì per sè stesso; dunque, che cerchino di marginare lui e i suoi contributi.” In risposta alle affermazioni fatte al The Joe Rogan Experience, Shannon ha scritto “Capisco cosa Mr. Tarantino stia cercando di fare. Cliff Booth è uno con le palle e un killer che avrebbe senz’altro vinto su Bruce Lee. Sviluppo del parsonaggio, lo capisco. Penso soltanto che lo avrebbe potuto fare molto meglio. Ma invece, la scena è apparsa come una noiosa sconfitta da parte di Lee, quando non era necessario…

La Lee ha concluso: “Mr. Tarantino, non le deve per forza piacere mio padre, non mi interessa se lo apprezza o no. Ha fatto il suo film e ora, chiaramente, sta promuovendo il suo libro. Ma nel rispetto delle altre culture ed esperienze potrebbe non comprendere; la incoraggio a non commentare più su Bruce Lee e a riconsiderare l’impatto delle sue parole in un mondo che non ha bisogno di altrettanti conflitti o eroi culturali.”

Fonte: Indiewire

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