Se siete degli amanti di Star Wars, o se anche solamente avete avuto modo di discutere con altri fan della saga su gruppi social, forum, fumetterie o fiere varie, siamo pronti a scommettere che vi sarà quasi certamente capitato, prima o poi, di imbattervi in qualche discussione che iniziasse o finisse, bene o male, in questa maniera: “Sarebbe proprio figo vedere un anime su Star Wars”. D’altronde il fandom di Guerre Stellari è iper-eterogeneo e va tranquillamente dal sessantenne per il quale esistono solo le VHS della trilogia originale, fino alla fan-girl quindicenne shippatrice dei Reylo. E in mezzo a questo enorme spettro demografico vuoi che non ci sia chi, fin dal primo Clone Wars di Genndy Tartkovskij, ha insistito nel convincere amici e altri fan su quanto sarebbe stato figo una versione anime di Star Wars? Per loro, e per tutti gli altri anche – che Star Wars è pur sempre di tutti quelli che rientrano nello spettro citato sopra – che Lucasfilm e Disney hanno finalmente dato vita alla tanto attesa versione anime di Star Wars: Star Wars: Visions.

Star Wars: Visions

Star Wars Visions, nomen omen, è per l’appunto una serie animata giapponese (per cui anime), nella quale 7 studi d’animazione nipponici (Kamikaze Douga, Geno Studio, Studio Colorido, Trigger, Kinema Citrus, Science SARU e Production IG) hanno potuto esprimere, attraverso 9 episodi antologici e non canonici, le loro visions su: i mondi, le atmosfere, i concetti, i personaggi o qualunque altra cosa relativa all’universo narrativo creato ormai quarantaquattro anni fa’ da George Lucas. Tra l’altro, quella del racconto giapponese, dei samurai, dei duelli all’arma bianca tra guerrieri leggendari e dell’Impero, fu una delle principali e maggiormente note ispirazioni da cui proprio Lucas attinse per la creazione dell’immaginario starwarsiano; basti pensare ai Jedi e ai loro vestiti, all’elmo di Darth Vader volutamente così simile ad un Kabuto (兜, 冑) della classe sociale dei Samurai del Giappone feudale, o all’Imperatore e l’impero stessi.

La serie, disponibile da oggi 22 Settembre 2021 su Disney+, tiene assolutamente fede al suo concept e rimbalza lo spettatore tra scenari, tempi e personaggi del tutto diversi gli uni dagli altri, ma tutti legati tra essi da un filo conduttore comune: Star Wars. Ognuno di questi elementi, infatti, rimanda a Guerre Stellari in qualche modo. D’altro canto, ci sono le spade laser, ci sono i Jedi, ci sono i Sith, ci sono perfino gli incrociatori imperiali o alcuni personaggi noti, ma tutte queste cose sono assolutamente mixate e assorbite dal nuovo e inusuale contesto nel quale sono state reinterpretate. Insomma, in una parola Star Wars: Visions è esotico.

Star Wars: VisionsGli episodi sono molto diversi tra di loro (anche se in alcuni è ridondante la re-insistenza ciclica di certi concetti o situazioni familiari ai fan della saga, ma magari è solo l’effetto del binge watching) e scollegati sia sul piano temporale che su quello spaziale tra loro stessi nonché soprattutto dagli universi Canon e Legends. Tra di loro poi i singoli episodi variano anche sotto il punto di vista della qualità e dell’approccio alla materia Star Wars, per cui è difficile dare un’opinione generale che possa sposarsi ad ognuno di essi, ed è dunque piuttosto scontato che a diversi tipi di fan possano piacere episodi del tutto diversi.

Per quanto possibilmente strambi, esotici o diversi però, nella quasi totalità degli episodi di Star Wars Visions abbiamo notato l’accoglienza positiva e la voglia che gli studi d’animazione coinvolti hanno riversato sul progetto. Le atmosfere picaresche ed intense de “Il duello”, o la speranza e le musiche che si amalgamano in “Tatooine Rhapsody”, il pathos crescente de “Il vecchio” o la dolcezza del tratto e gli stereotipi dello shonen di “T0-B1” sono alcuni tra i punti più alti che la serie è riuscita a toccare grazie ad un facilmente percepibile elevato tasso di coinvolgimento che gli studi, i registi e gli animatori hanno infuso nel lavoro che hanno compiuto con Star Wars: Visions.

È evidente poi, come abbiamo già avuto modo di accennare, che non tutto in Star Wars: Visions funzioni o ci sia piaciuto. Certi episodi hanno indubbiamente meno mordente di altri, alcuni ci hanno delusi e altri semplicemente non ci sono piaciuti, ma è anche normale che sia così, d’altronde Star Wars è un tema con il quale è sempre piuttosto difficile confrontarsi, specie poi se lo si fa in maniera così radicalmente diversa rispetto ai classici approcci che erano o che sono attualmente canonici. L’esperimento però andava tentato ugualmente e il risultato è in maggioranza positivo.

Star Wars: VisionsIn definitiva Star Wars: Vision, la tanto attesa serie anime di Star Wars, che aveva creato tra i fan un’aura di curiosità non indifferente, è a nostro parere un valido prodotto a marchio Star Wars. Il fatto di non essere canonica, permette alla serie di non ledere alcuna continuity, e già questo è un punto a favore non da poco (visti gli ultimi scivoloni di The Bad Batch). Consigliamo la visione della serie a tutti i fan di Guerre Stellari, sia a colori i quali hanno familiarità con gli anime sia, soprattutto forse, a tutti coloro i quali non ne hanno o ne hanno poca. Chissà, magari una delle storie di Visions potrebbe coincidere con la visione che loro stessi hanno di quella galassia lontana lontana, e diventare perfino anche la loro preferita.


Star Wars: Visions è ora disponibile su Disney+. Di seguito il trailer della serie anime:

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