Sono reduce dall’anteprima di Terminator – Destino Oscuro di Tim Miller, ultimo, ma di sicuro non ultimo, capitolo della saga di Terminator. Però, prima di lanciarmi nella recensione vera e propria del film, devo parlarvi del mio Teorema dell’Ex, poi capirete perché.

Immaginate di aver avuto una storia d’amore travolgente: piena di passione, perfetta, appagante, di quelle che vi rimangono nel cuore. Purtroppo questa meravigliosa storia d’amore è finita per una serie di circostanze che non dipendono da voi e la vostra, o il vostro, Ex vi è rimasto dentro come un bellissimo e indelebile ricordo, intriso di nostalgia e di momenti belli.
Ecco che, a distanza di anni, questa Ex vi manda un messaggino per dirvi che le andrebbe di bere un caffè insieme. Pieni di gioia come una Principessa Disney, accettate. Il caffè si trasforma in una serata bellissima e si finisce a letto, in onore dei bei vecchi tempi andati.
Al momento è fantastico farsi travolgere dalla passione, ma subito dopo siete rannicchiati in un angolino, con la faccia affondata nella mani, le lacrime vi rigano il viso e continuate a ripetere: “Ommioddio, cosa ho fatto?! Perché ci sono cascato ancora?! Che cosa mi aspettavo?!” e vi fate schifo da soli per averci creduto.
Perché da un Whatsapp in cui si parlava di un caffè, vi siete immaginati chissà cosa, fomentati dalla nostalgia di un qualcosa che non c’è più e mai ci sarà di nuovo, perché alla fine capite che non è la mancanza della vostra Ex a farvi male, ma la mancanza delle emozioni che avete provato con lei.

Terminator - Destino Oscuro
Sono la tua Ex e sono tornata

I più sgamati di voi avranno sicuramente capito che in questo caso “la Ex” sono Terminator e Terminator: Il Giorno Del Giudizio; il “Whatsapp per il caffè” è il trailer del sequel, uno qualsiasi; la “serata di passione” è la serata in cui andate a vedere il suddetto sequel; “voi che piangete, pentendovi per averci creduto ancora” rappresenta… voi che piangete, pentendovi di averci creduto ancora, appena usciti dal cinema.

Terminator – Destino Oscuro è il mio ultimo appuntamento con l’Ex e stavolta ci avevo creduto davvero tanto, perché ci si è messo James Cameron stesso a mandare un vocale di 10 minuti, soltanto per dire quanto è felice e in cui sussurra paroline dolci come: Linda Hamilton, Arnold Schwarzennegger, Tim Miller, PG13, Sangue e Violenza, sarà tutto come prima, vedrai…

Terminator - Destino Oscuro - Linda Hamilton
Anche io sono la tua Ex

In effetti è tutto come prima, fin troppo come prima.
Tutti quanti a Hollywood non vedono l’ora di mettere su un franchise, che per loro è come investire nel mattone. Ma per sfruttare un franchise come Terminator si fa un pochino di fatica:

  1. I primi due Terminator sono ricordati con nostalgia e affetto dagli over 30, mentre i millennials non sono della stessa idea e bisogna tirare dentro anche loro.
  2. Troppi sequel fini a se stessi che nulla aggiungevano e nulla toglievano alla storia dei primi due film e, a livello qualitativo generale, erano autorevoli come l’acqua tiepida.
  3. Alla luce del punto 1, bisogna rispolverare i capisaldi alla base della saga di Terminator, che si sono persi nel tempo e riproporli a tutti quelli che non hanno visto l’inizio, ma senza fare un reboot, che pare brutto e poi si sa che non funzionano, confondono il pubblico.
Terminator - Destino Oscuro - Mackenzie Davis
Sono tornata indietro nel tempo per menare e mangiare ciambelle. E le ciambelle sono finite!

L’arduo compito di sbrogliare la matassa dei 3 concetti di cui sopra è affidato a Tim Miller, cintura nera di fan service, che ha fatto guadagnare bei dollaroni alla Fox con il suo Deadpool. Il buon vecchio Miller si trova a maneggiare una sceneggiatura scritta da ben 3 persone, sviluppata su una storia scritta da altre 5 persone che si basa sul concetto di: i sequel non sono mai esistiti, l’ultimo film ufficiale è Terminator 2: Il Giorno del Giudizio e Terminator – Destino Oscuro è il vero terzo capitolo della saga.
Infatti si parte da “qualche tempo dopo il finale del secondo Terminator” e si riprendono i capisaldi del primo: un Terminator viene mandato nel passato per eliminare qualcuno che diventerà una minaccia futura e una guardia del corpo viene mandata nel passato per fermare il Terminator e salvare la vittima. Il resto è contorno. Ed è un contorno che non soddisfa pienamente, per quanto è pregno di espedienti funzionali solo a far andare avanti la trama e ad allungare il minutaggio, che se oggi un film dura meno di 2 ore il pubblico si lamenta. Terminator – Destino Oscuro avrebbe giovato di una bella sforbiciata nella parte centrale della pellicola, diciamo una mezz’ora buona.

Terminator - Destino Oscuro - Natalia Reyes
Mi scusi, mi si è scaricato il cell, per il confine?

Per esempio, l’obiettivo di Terminator è la messicana Natalia Reyes, ma è messicana solo perché a un certo punto dovrà cercare di varcare il confine con gli Stati Uniti e dovrà essere arrestata così da favorire un altro combattimento contro il Terminator in un centro di detenzione al confine. Punto.
Non che luogo e modo siano davvero importanti, il focus è solo mettere in scena un’altra dose di manate in faccia e gente morta in modo atroce. Venti minuti inutili, nella sostanza. La nazionalità di origine del personaggio della Reyes serve solo a questo.
Sarebbe stato diverso se, visto i tempi che corrono, fosse stata sfruttata per fare un po’ di critica socio-politica all’amministrazione Trump, per esempio, o parlare di qualcosa sull’immigrazione clandestina e invece no: è messicana e non canadese, perché al confine del Canada non c’è un muro da scavalcare per entrare negli Stati Uniti.

Il resto è la copia pedissequa dei primi due Terminator e addirittura il robot cattivone, chiamato Rev-9 (Gabriel Luna), è un temibile mash-up del T-800 e del T-1000: un endoscheletro di nero metallo indistruttibile, avvolto da un morbido strato di… boh, nero metallo liquido indistruttibile.
Tim Miller ci mette passione, inanella una serie di scene action davvero riuscite e supportate da un reparto effetti speciali in gran forma. Purtroppo al quattrocentoventordicesimo rallenty in cui viene disfatta la faccia al Rev-9 con un qualsiasi oggetto contundente, un po’ di noia comincia a far capolino anche nelle scene d’azione.

Terminator - Destino Oscuro - Rev-9
Un duro cuore di metallo nero avvolto da un scioglievole strato di metallo liquido nero

Ma arriviamo alla parte succosa del film, so che siete lì in fremente attesa e state urlando: “Ma Linda Hamilton?!”;Ma Arnold Schwarznegger?!
Linda e Arnie, come li chiamo quando li incontro alle feste della Hollywood bene, sono la Sandra & Raimondo dei film di fantascienza: battibeccano, si minacciano di morte, ma alla fine si vogliono un bene dell’anima e le loro vite hanno un senso proprio per l’esistenza dell’altro.
Linda Hamilton ormai è diventata una guerriera un po’ paranoica a caccia di Terminator, ogni tanto, dice, ne piove qualcuno dal futuro e lei lo uccide, così per gradire. Il suo personaggio sembra trapiantato senza anestesia da un Mad Max a caso e buttato nel film. Lei è invecchiata, indurita dal suo passato e piena di frasi fatte, ciniche e taglienti.
Arnold Schwarzenegger è… il comic relief del film. Almeno fino a quando non comincia a menare, sembra un personaggio rivisitato dagli autori del Saturday Night Live. Non dico altro per non fare spoiler.

Terminator - Destino Oscuro - Arnie e Linda
+ Lindina, non fare così… – Eh, ma io son stanca! Sono stufa e son stanca!

Alla fine Terminator – Destino Oscuro è tutto qui. Un sequel/reboot che un po’ strizza l’occhio agli appassionati di vecchia data, un po’ strizza l’occhio ai millennials che si sono persi l’epoca d’oro dei film action e fantascienza anni ’80, un po’ strizza l’occhio al botteghino e un po’ cerca di dare nuova linfa a una saga che aveva dato tutto quello che poteva dare all’uscita del secondo film. Cerca di fare un sacco di cose e alcune gli riescono, altre un po’ meno.

Intendiamoci, non è un film da buttare, come concetto è anche coraggioso, avevano poco da perdere a cancellare tutti i seguiti usciti fino a ora, ma purtroppo non è nemmeno Terminator 2: Il Giorno Del Giudizio.
Terminator – Destino Oscuro è divertente, i primi 20 minuti sono davvero serrati ed esplosivi, poi, in termini di contenuti e ritmo, risente del gravoso compito di ri-costruire una story-line diversa da quella che conosciamo per rilanciare il marchio e lasciando il passo a qualche sbadiglio di troppo a causa di uno svolgimento un po’ macchinoso e pianificato a tavolino, prima di arrivare a un finale caciarone, pieno di botte, esplosioni, momenti che vorrebbero essere epici e commoventi allo stesso tempo. Bello da vedere, divertente a tratti, nostalgico per quelli della mia generazione, ma, porca miseria, mi manca la mia Ex… anzi mi mancano quelle emozioni che mi dava quando stavamo insieme e so che non torneranno più.

Terminator – Destino Oscuro sarà nei cinema italiani a partire dal 31 Ottobre. Di seguito il trailer ufficiale italiano

RASSEGNA PANORAMICA
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terminator-destino-oscuro-recensione-film-tim-millerIl vero terzo capitolo di Terminator, Destino Oscuro. Un sequel/reboot che un po' strizza l'occhio agli appassionati di vecchia data, un po' strizza l'occhio ai millennials che si sono persi l'epoca d'oro dei film action e fantascienza anni '80, un po' strizza l'occhio al botteghino e un po' cerca di dare nuova linfa a una saga che aveva dato tutto quello che poteva dare all'uscita del secondo film. Cerca di fare un sacco di cose e alcune gli riescono, altre un po' meno. Godibile per l'effetto nostalgia, ma la noia è prepotente.

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