Ha debuttato su Prime Video The Consultant, dramedy con protagonista Christoph Waltz: otto episodi che scavano nel mondo dei videogiochi e ci presentano per la prima volta il mefistofelico Regus Patoff. La serie creata per Prime Video da Tony Bassgallop, già co-autore di Servant per Apple TV+ sembra avere almeno sulla carta tutto in regola per essere un grande successo, ma dopo la visione ci si rende conto di trovarsi da un prodotto che nel suo insieme risulta essere molto diverso da quello appena citato.

Siamo a Los Angeles nel 2023, più precisamente nell’area tecnologica della città dove ha sede la CompWare, azienda di videogiochi fondata da Mr. Sang. Quando la serie inizia sembra una normale giornata di lavoro, ma improvvisamente l’omicidio del proprietario turba dipendenti e stakeholder, portando l’azienda quasi alla bancarotta. Quando però sembra tutto perduto nella notte arriva il misterioso Regus Patoff (Christoph Waltz), consulente assunto da Sang per salvare la sua compagnia. All’inizio i manierismi del capo sembrano giustificabili ma quando strane coincidenze iniziano a succedere, Craig (Nat Wolf) ed Elaine (Brittany O’Grady) iniziano ad indagare sulla sua figura, mentre si confonde la linea tra il giusto e lo sbagliato.

Seppur ci si trovi nell’ambito della dramedy, The Consultant non è solamente quello, ma proprio per la sua origine letteraria a cura di Bentley Little si può apprezzare tutta la vena horror che è intrisa nella figura di Patoff e anche nel set design della CompWare. Infatti, se dobbiamo subito identificare la parte forte della serie, non si può che pensare all’incredibile Christoph Waltz. L’attore ci porta un mefistofelico consulente che cerca di salvare l’azienda come da suo incarico, ma lo fa con metodi strani e inquietanti, come è inquietante il continuo rimando al diavolo e al mistero dietro la natura dello stesso Regus Patoff. Ogni volta che questo fantomatico consulente è in scena la tensione non solo è alta, ma arriva quasi a far sparire qualsiasi attore sia in scena in quel momento: Waltz, infatti, riesce a lavorare con quel poco che gli viene dato e crea il maggiore punto di attenzione e positivo della serie.

Purtroppo non si può dire la stessa cosa degli altri protagonisti, ossia Craig ed Elaine, personaggi abbastanza basici: per quanto si cerchi di crear loro una sorta di contorno per loro, alla fine risultano comunque poco interessanti per lo spettatore, che invece vorrà vedere ancor di più Patoff. Nat Wolf e Brittany O’Grady fanno indubbiamente quello che possono con il materiale che gli è stato dato, ma non riescono davvero a reggere la serie quando Waltz non è in scena. Anzi, è proprio la magnificenza e bravura di Waltz a dare qualcosa ai loro personaggi, perché l’attore con il suo magnetismo è come se riuscisse a tirar fuori il meglio dai colleghi quando condividono la scena.

Un altro punto a sfavore della serie è la costruzione della trama: otto episodi dalla durata massima di 35 minuti sono sicuramente più facilmente digeribili di un format più lungo, ma nonostante ciò, mostrano il fianco ad una serie di debolezze. Infatti, se i primi quattro episodi riescono a costruire una tensione incredibile, i successivi quattro non riescono a mantenerla, e anzi, anche quando la trama prova ad approfondire il mistero dietro alla figura di Patoff, lo spettatore si ritroverà davanti a una serie di spiegoni forse non totalmente necessari. O perlomeno, non in questa modalità così didascalica. Patoff diventa così nelle successive quattro puntate un personaggio senza passato, ma di cui sappiamo fin troppo per avere ancora eccessiva paura di lui oppure per credere ancora ai continui rimandi a Mefisto.

Di certo con qualche puntata in meno e una figura più ammantata nel mistero, The Consultant avrebbe potuto fare uno step in termini di coinvolgimento e qualità, e Prime Video sicuramente ne avrebbe giovato, perché avrebbe avuto un nuovo personaggio da potersi giocare, per esempio, in una serie antologica per raccontare le storie più disparate. A conti fatti, nonostante alcuni argomenti interessanti come le logiche dell’industria dei videogiochi e le dinamiche a essa legate, otto episodi risultano tanti e alla fine sembrano esser quasi vuoti: la scorrevolezza che la serie indubbiamente ha, infatti, è più legata al format degli episodi brevi e non a una narrazione effettivamente fresca e funzionante. Gli appassionati di videogiochi sicuramente potranno apprezzare The Consultant e, di conseguenza, la figura e il carisma di Patoff, ma chi invece cerca un titolo in grado di appassionare in maniera forte e decisa potrebbe restare tanto deluso.


The Consultant è ora disponibile su Prime Video. Di seguito potete visionare il trailer ufficiale della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
The Consultant
6
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
the-consultant-christoph-waltz-diventa-il-mefistofelico-regus-patoff-recensioneThe Consultant è una serie appena sufficiente e questo solamente grazie all'ennesima grande prova di Christoph Waltz. Tony Bassgallop riesce a costruire un'incredibile tensione nelle prime quattro puntate per poi disfarla nelle successive quattro, dando sempre meno ambiguità al personaggio di Regus Patoff, eliminando una delle parti più interessanti della serie: la natura quasi mefistofelica del personaggio. Fattori ben realizzati sono sicuramente presenti: il mondo dei videogiochi viene ben descritto e sono presenti riferimenti al Crunch ed altri elementi tipici di queste aziende, ma ciò non basta a salvare una serie che può effettivamente contare solo su un incipit interessante e orrorifico, oltre che al già citato protagonista magnetico. Chissà se forse rivedremo Regus Patoff, ma sicuramente al termine di questa serie rimane ben poco mistero che circondi la sua persona per pensare in un suo ritorno.

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