C’era molta curiosità nell’aria su questo nuovo film del grande regista Woody Allen, Un Giorno di pioggia a New York, principalmente dovuta alla lunga serie di rimandi e ritardi che la pellicola ha subito a causa delle accuse di molestie che sono state mosse contro il regista. Amazon Studios, a seguito della vicenda, ha cercato di prendere le distanze da Allen decidendo di non distribuire la pellicola che era già pronta per uscire nei paesi di tutto il mondo.
A distanza di pochi mesi, alcune catene di distribuzione locali hanno deciso di acquistare la pellicola e distribuirla; parliamo di paesi come Francia, Russia, Messico e Grecia, e ora arriva anche in Italia, mentre negli Stati Uniti ancora non è stata rivelata la data.
Ma sarebbe stato veramente un peccato se il film non fosse uscito? Meritava di uscire in sala oppure no? La trama di questo 48esimo lungometraggio del regista newyorkese racconta la storia di una coppia di giovani innamorati, Gatsby e Ashleigh, i due arrivano nella Grande Mela perché la ragazza è riuscita a ottenere un’intervista con Roland Pollard, un regista in crisi. Gatsby è innamorato di New York, mentre Ashleigh non la visita dai tempi dell’infanzia. La coppia ne approfitta per trascorrere un weekend spettacolare insieme nella grande città, o almeno questa era l’intenzione iniziale.
L’intervista a Pollard coincide con la festa organizzata dai ricchi genitori di Gatsby, con i quali il giovane non ha un buon rapporto a causa di idee di pensiero totalmente opposte. Giunti a New York, il ragazzo lascia la sua fidanzata all’Hotel per incontrare il regista, con la promessa che si sarebbero rivisti per pranzare insieme. L’incontro con Pollard si rivela una grande occasione per la giornalista in erba, il cineasta ha in serbo un succulento scoop per lei. Ashleigh si vede costretta ad annullare il pranzo con Gatsby e da questo momento in poi tutti i loro piani andranno in fumo.
Oltre al brutto tempo, i due incapperanno in una serie di avventure e buffe situazioni.
Alla domanda che ci siamo fatti prima la risposta è sì, assolutamente. Se questa pellicola non fosse uscita ci saremmo persi qualcosa di raro e unico che solo Allen ormai sa fare bene nel 2019, creare una commedia romantica dolce, divertente, allegra e allo stesso tempo triste e che ti faccia staccare completamente dal mondo per 1 ora e mezzo che sembrano essere 15 minuti. Allen sembra trovare nuovamente nei giovani un idea di cinema che lo risolleva nuovamente sotto una nuova luce, questo anche grazie al magnifico cast che si è costruito dietro questo progetto, dove anche il più grande attore che compare 5 minuti o meno recita una parte che non riesci a dimenticare facilmente.
Partendo dall’ inizio Woody scrive per l’ormai lanciatissimo Timothee Chamalet un ruolo che avrebbe interpretato lui a inizio carriera, c’è tutto di Allen nella sua interpretazione, dal modo in cui parla velocemente e dal come si muove, suo essere un giocatore d’azzardo che non perde un occasione per poter giocare, a come si comporta e parla con le donne. A Elle Fanning invece il regista 84enne ha scritto un personaggio molto diverso da quelli che ha fatto di solito, costruendo una ragazza irresistibilmente simpatica, dolce e amichevole con tutti. Inoltre Allen ha da sempre un pregio enorme, grazie alla sua regia semplice ma fine nelle sue inquadrature, riesce a far sembrare ancora più belle tutte le donne che sceglie per i suoi lungometraggi, in particolare Elle è bellissima, come non da meno Selena Gomez (che sta dimostrando negli anni di essere molto brava) e Kelly Rohrbach.
Allen come al solito inoltre scrive una sceneggiatura credibilissima piena di dialoghi frizzanti, pungenti e che fanno davvero ridere, concentrando così tante cose che succedono nel film in soli 92 minuti. Per la mole di eventi che si susseguono in Un Giorno di pioggia a New York, un normale sceneggiatore ci avrebbe creato una serie tv, perché non avrebbe saputo come fare. Tutti i duetti tra Elle e Timothee e tra lui e Selena sono magnifici, come anche quelli che ha Elle con Jude Law, Liev Schreiber e Diego Luna.
Per non parlare del lato tecnico che solitamente non viene mai citato come uno degli elementi principali dei lungometraggi di questo grande regista. Qui come nelle ultime sue due pellicole riesce, grazie al Maestro Vittorio Storaro alla fotografia, a creare delle immagini magnifiche, giocando tantissimo negli interni con candele, tante lampade costruendo una luce molto calda tra il giallo e l’arancio, per non parlare del breve momento dove tutto è blu ed è pazzesco per come è gestito. Ovviamente non è un film che cambia la storia del cinema e Allen ha sicuramente fatto di meglio, ma questo è uno dei suoi tanti film che ha girato che riesce più a farti innamorare di lui e del cinema, perché tali emozioni le puoi provare solo lì, e se non fosse uscito sarebbe stato un peccato enorme.
In sostanza cosa possiamo dire di questo ennesimo grande prova di questo instancabile regista? Vedetelo e apprezzate il grande lavoro che quest’ uomo riesce a fare con poco, perché uscendo dalla sala è come se volessi vivere nel mondo che Woody Allen ti ha costruito.