Oggi vi parliamo di “Delitto e Castigo”, inedito uscito per la Tezuka (o se preferite Osamushi) collection pubblicato dalla J-Pop.
Osamu Tezuka (1928-1989) in gioventù venne chiamato anche col soprannome di Osamushi (da cui prende il nome la collana) fu l’inventore dello story manga e del primo anime; in seguito alla vastità e qualità delle sue produzioni venne e viene tuttora considerato e soprannominato il Dio dei manga.
Nel 1953, a soli 25 anni, Tezuka decide di adattare a fumetti o meglio a scrivere un fumetto traendo spunto dal famoso romanzo dello scrittore russo Dostoevskij; infatti vi anticipiamo che chi ha letto il romanzo si potrà trovare spiazzato a leggere questo fumetto. La trama riprende quella del romanzo, la vera differenza sta nel finale che cambia (che non vi diremo per non rovinarvi la lettura). Tezuka decide di ambientare la vicenda la notte prima della rivoluzione Russa e finisce proprio con l’inizio della rivoluzione (nel 1917), a differenza del romanzo pubblicato nel 1866 quindi 50 anni prima.
Siamo a San Pietroburgo, la vicenda si apre con l’omicidio da parte del protagonista, Raskol’nikov, di una vecchia usuraia; il delitto viene commesso perché il ragazzo è in povertà e perché vede nella vecchia una persona che approfittava delle persone, quindi non degna del dono della vita e per dare una scossa al mondo visto da lui come marcio.
Il ragazzo è infatti autore di questo saggio che è il fulcro del fumetto e del pensiero del protagonista, pensa che il mondo si divida in due persone, ordinarie e straordinarie: una persona ordinaria se pensa di essere straordinaria e fa qualcosa di straordinario e fuori dal comune, come un delitto, riceve un castigo; le persone straordinarie come i dittatori, al contrario, non vanno mai incontro a punizioni perché sono loro a comandare e decidere i castighi.
Il fumetto si incentra sul tormento dovuto al suo gesto, infatti ha la costante paranoia che qualcuno lo possa collegare all’omicidio, inoltre la sua vicenda è collegata appunto al suo saggio: è possibile che una persona ordinaria come lui possa sfuggire a un castigo dopo aver commesso un delitto, cioè qualcosa di straordinario?
Intorno a Raskol ruotano diversi personaggi che hanno la funzione di sottolineare la differenza tra le persone benestanti e quelle estremamente povere nella Russia della rivoluzione, oltre al fatto di interagire col protagonista e ad aiutarlo a riflettere sul suo gesto. Tra i personaggi che spiccano di più citiamo Purfirij, giudice istruttore che, con l’aiuto delle sue abilità di convincimento, vuole far confessare Raskol, pur non avendo prove; Zametov, detective ubriacone, povero e disperato che indaga insieme al giudice, amico di Raskol; Sonja, figlia del detective, costretta a prostituirsi per portare soldi alla sua famiglia, si innamorerà del protagonista e cercherà, grazie alla sua fede in Dio, di spingere il protagonista a confessare l’omicidio; e Dunja, sorella del protagonista che vuole sposare un ricco depravato e odiato dal protagonista. Il finale, pur essendo diverso dal romanzo, anch’esso non è a lieto fine.
Tezuka scrive questo fumetto nel suo periodo “Disneyano” (in quegli anni scrive Kimba e la principessa Zaffiro), cioè quando lui stesso dice di essere stato molto ispirato dai capolavori Disney; precisiamo questo perché noterete che questo fumetto è molto dinamico, veloce, quasi frenetico nel susseguirsi degli eventi e anche lo stile di disegno ricorda molto quello Disney.
Nonostante questo pensiamo che questo non abbia influito del tutto sulla caratterizzazione dei personaggi e sul messaggio che voleva dare lo scrittore russo, anche se non si sofferma sulla sviluppa i protagonisti così tanto come in altri suoi fumetti più profondi e lunghi (Mw o I tre Adolf per esempio).
Nelle note presenti in fondo al fumetto è evidenziato che il pronipote di Dostoevskij considerò blasfeme le tavole di Tezuka esposte al museo di San Pietroburgo, questo pensiamo sia dovuto alle vicende che nel fumetto vengono rappresentate quasi come rocambolesche, e non tragiche come nel romanzo, nonostante questo consideriamo quest’opera di Tezuka meritevole di lettura perché il messaggio dell’autore russo e i personaggi non vengono snaturati; non lo mettiamo tra i must o capolavori di Tezuka, ma gli diamo un giudizio più che positivo, considerando comunque un’opera meritevole di lettura.
Il volume è già uscito e disponibile nelle fumetterie e presso i distributori online; volume unico in grande formato, 133 pagine con sovracopertina e di ottima carta e fattura, al costo di 10€. La Osamushi Collection, edita da J-Pop, propone inediti e volumi pubblicati precedentemente dalla Hazard del Dio dei Manga. Per questa collana sono attualmente usciti anche: Barbara (volume unico), I tre Adolf (2 volumi), Mw (2 volumi), I.L (volume unico); di prossima uscita e già annunciati: Neo Faust, Melmo, Ludwig B, Swallowing the earth (inediti, volumi autoconclusivi), Kirihito e Ayako (ristampe, in 2 volumi).
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