È ormai abitudine trovarsi di fronte ad adattamenti live action di qualcosa che si vuol far tornare in auge, e quest’ anno, incredibilmente, si é scelto di portare in sala l’adattamento di uno dei cartoni animati più famosi degli ultimi anni, ovvero Dora l’esploratrice.
Fin dalle prime notizie a riguardo, questo film é stato più o meno additato da tutti come inutile , e diciamo che su questo fronte si può essere anche d’accordo, perché Dora non è mai stato un cartone animato bello e apprezzato, ma un prodotto educativo per bambini dove gran parte delle situazioni erano probabilmente irripetibili sul grande schermo, ovviamente senza ricadere nel demenziale.
Dora (Isabela Moner) è un’avventuriera nata, che ha trascorso gran parte della sua vita esplorando l’impervia giungla insieme ai genitori (Eva Longoria, Michael Peña). Nessuna esplorazione e nessun posto ostile potevano prepararla, però, a una delle imprese più pericolose di sempre: andare al liceo. Insieme all’amica fidata, la scimmia azzurra Boots, suo cugino Diego (Jeffrey Wahlberg), un misterioso abitante delle foreste (Eugenio Derbez) e altri amici, la ragazza partirà per un’avventura senza precedenti alla ricerca dei suoi genitori scomparsi, cercando di risolvere un mistero impossibile dietro una città Inca perduta.
L’idea alla base di questa pellicola è fare da sequel al cartone che tutti noi conosciamo, trasportandoci nelle avventure di una Dora adolescente e non più bambina. Le prime scene, che sono probabilmente le migliori della pellicola, sono quelle più vicine al cartone e sono quelle che suscitano più simpatia, come il fatto che lei parla direttamente con lo spettatore e lo esorti a ripetere le cose. Subito dopo questa piccola parentesi vediamo uno stacco successivo di 10 anni dove troviamo Isabel Moner ad interpretare la protagonista, la Moner é stata scelta oltre per la somiglianza anche perché lei stessa alcuni anni fá aveva doppiato Dora in una serie sequel da quella originale. Inoltre il film é stato prodotto dalla Paramount con cui lei aveva già lavorato precedentemente in 2 dei 3 progetti precedenti. Da qui in avanti la pellicola diventa quello che proprio ci si aspettava che non fosse, ovvero la classica avventura per ragazzi poco brillante.
Il film, per com’è impostato, segue la scia di molte pellicole per giovanissimi come la saga del Diario di una schiappa, Monster Trucks e i 2 film delle Tartarughe Ninja, ovvero trasporre questo tipo di pellicole in maniera completamente anonima e senza un vero interesse filmico.
Il regista James Bobin, abituato a produzioni di questo tipo come i 2 film sui Muppet e il sequel di Alice in Wonderland, dirige questo progetto senza nessun guizzo registico o interesse nelle locazioni che vengono mostrate, in confronto a questo film Jumanji: Benvenuti nella Giungla ha un idea filmica pari a quella di Martin Scorsese.
La cosa che più dispiace è che tutto ciò é stato scritto incredibilmente da Nicholas Stoller, sceneggiatore e regista di In viaggio con la rock star, Cattivi vicini e molto altro, quindi la banalità dei dialoghi é quasi incredibile da credere. Altro grave problema sono gli animali protagonisti e non, in particolare Swiper la volpe (che in inglese é doppiato da Benicio Del Toro), che é il personaggio migliore del film perché é delirante, ma al contempo é l’unico che fá ridere, e la scimmia che nella serie é il migliore amico di Dora (doppiata in america da Danny Trejo), sono realizzati in maniera pessima con una CGI di bassissimo livello. Gli unici momenti in cui veramente la pellicola sembra poter avere un senso si perde in momenti puerili o scene cringe come la canzone della pupú o quando arrivano a parlare di scoregge.
La vera parte forte é dove diventa un cartone animato dopo un trip da parte dei protagonisti, purtroppo questa scena dura solamente 3 minuti se non meno, ma vorresti che durasse molto, ma molto di più, così che il ritmo cambi un po’.
Tutti gli attori a partire da Michael Penã , Eva Longoria o il nipote di Mark Wahlberg Jeffrey, visto anche in Future Man, sono tutti inseriti con poco raziocinio e la recitazione lascia parecchio a desiderare, l’unica che ce la mette tutta é proprio la Moner che riesce comunque a dare un senso e una forma a Dora.
In sostanza un film inconsistente e inutile che forse solamente i bambini tra i 7 e i 10 anni potrebbero apprezzare, chiunque sopra questa fascia d’età e ha apprezzato il cartone originale quando era bambino si troverà difronte ad un prodotto che, a parte 2/3 scene divertenti, fa solamente perdere 90 minuti della propria vita.