
L’uomo che ha accusato Kevin Spacey di molestie sessuali è morto,come riportato dagli avvocati dell’attore.
L’uomo accusò Kevin Spacey nel settembre del 2018, dopo aver dichiarato che l’attore lo aveva obbligato ad avere un rapporto sessuale non consenziente in una villa a Malibù anni prima; nel mese di maggio un giudice federale in California ha fatto avanzare il caso aperto dalle accuse dell’uomo, a cui è stato dato il nome John Doe, nonostante Kevin Spacey avesse dichiarato che l’identità dello stupratore era segreta, e quindi non riconducibile a lui.
Ma in questi giorni, un mese dopo che le parti avevano raggiunto un accordo per andare in tribunale, per una causa che poteva durare dai sette agli undici giorni, gli avvocati dell’accusatore hanno comunicato che il loro cliente passato a miglior vita, anche se ancora non sono chiari i dettagli sulla sua morte.
Di recente Spacey è uscito da un’altra situazione legale per delle accuse penali contro di lui a Nantucket, in Massachusetts. In quel caso, l’attore si è dichiarato non colpevole di reato di aggressione e i pubblici ministeri hanno ritirato le accuse dopo che l’accusatore, un adolescente, ha smesso di cooperare.
La causa John Doe in seguito ha rappresentato la situazione legale più significativa per Spacey, che è stato accusato di condotta sessualmente impropria contro più persone. In questo caso, come dettagliato nella relazione congiunta depositata in agosto, gli avvocati dei querelanti hanno rappresentato in tribunale altre due presunte vittime che esprimono “preoccupazione per la loro sicurezza e non vogliono che i loro nomi vengano rivelati pubblicamente dai media“.
La causa potrebbe continuare grazie agli eredi dell’uomo, che però dovrebbero dichiarare di essere legati a quella persona, e quindi in parte perdere il diritto dell’anonimato, e dimostrare di poter continuare la causa: ora che il testimone chiave è deceduto il giudice potrebbe decidere di non far andare avanti la causa.
Fonte: Hollywoodreporter